Mi svegliai di colpo urlando.
Aprii gli occhi all'improvviso ma non vidi nulla, mi guardai intorno, ma c'era solo e unicamente una distesa di nero che mi circondava.
Non ricordai come fossi arrivato lì e nemmeno cosa avessi sognato per svegliarmi urlando; non sentivo il terreno sotto ai miei piedi, solo il vuoto. Era come se fossi sospeso nel nulla, più precisamente in un vuoto oscuro privo di fonti di luce.Mi raggomitolai su me stesso, in posizione fetale. Non sapevo da quanto tempo mi trovavo lì potevano essere passate ore, giorni, mesi o addirittura anni. Non sapevo neanche il motivo del perché le mie guance cominciarono a rigarsi di lacrime amare che scendevano dai miei occhi senza sosta.
Provavo un mix di paura e ansia, mentre un senso di vuoto cominciava a farsi strada dentro di me; era come se quel vuoto che mi circondava mi stesse catturando e in un certo senso assorbendo al suo interno.
Non riuscivo a vedere nulla, tanto era quell'oscurità che mi circondava.
Passò altro tempo, anche se non so quanto precisamente, e io ero rimasto in quella esatta posizione per tutto quel tempo; ero ancora lì sospeso nel vuoto più totale. Aspettavo, non so neanche io cosa, ma non volevo che il senso di vuoto che provavo continuasse a espandersi. Aspettavo e aspettavo, inutilmente, che quel qualcosa arrivasse.Finché dopo aver di nuovo chiuso gli occhi, per cercare di dimenticare dove mi trovavo, sentii un calore avvolgere il mio viso.
Aprii lentamente gli occhi e invece di trovarmi sospeso nel vuoto, vidi un soffitto bianco.
Sentii il mio corpo a contatto con un tessuto, probabilmente anch'esso bianco, poi all'improvviso sentii dei singhiozzi e la mia mano bagnata. A quel punto cercai di alzarmi lentamente, spostando di conseguenza il mio sguardo sulla fonte di quei singhiozzi; su una sedia vicino al mio letto dove ero steso, c'era seduto un ragazzo dai capelli neri che aveva la testa bassa e tra le sue mani stava stringendo la mia, probabilmente non si rese conto che mi fossi svegliato.Così per risvegliarlo da quella specie di trance, mossi leggermente la mia mano e lentamente lui smise di singhiozzare, nonostante le lacrime continuassero a rigare il suo viso senza sosta. Dopo dei secondi alzò il suo viso e mi guardò negli occhi.
Non so il motivo ma in quel momento mi persi a guardare quegli occhi nocciola, lucidi a causa del pianto, e sentii come se mi avessero catturato. Stavamo lì a guardarci l'un l'altro negli occhi per dei minuti completamente in silenzio, lui nel frattempo si calmò, finché all'improvviso mi abbracciò; non sapevo il motivo per cui ricambiai, ma mi sentivo in qualche modo al sicuro, protetto. Invece il suo profumo mi dava la sensazione di stare a casa.
Siamo stati, di nuovo, dei minuti in completo silenzio, contemplando uno la presenza dell'altro.
A rompere il silenzio che si era creato ero stato io. Mi staccai a mala voglia da quell'abbraccio dato apparentemente a uno sconosciuto, ed, essendo molto confuso su quello che era appena successo, cominciai a parlare.
"Scusa...ma chi sei? Dove mi trovo e... Perché?"
Dissi guardando prima me e poi lui, che sgranò gli occhi e abbassò un'altra volta la testa, come se stesse pensando a una possibile risposta ed, effettivamente, questa non tardò ad arrivare.
"Allora...io s-sono Kuroo Tetsuro, il tuo m-migliore amico, e-e siamo in ospedale."
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Beh sinceramente non so cosa dire, cioè è la prima volta che scrivo e pubblico una storia, quindi, non ho molta esperienza. Non sono neanche molto portata a scrivere e faccio molti errori, nonostante ciò spero che vi piaccia questa storia a cui ci sto lavorando da un pò. Detto ciò questo è il primo capitolo che è abbastanza corto, ma i prossimi state cert* che non lo saranno e nulla alla prossima settimana con il capitolo due.
ps. vi avverto già che non so per certo se potrò aggiornare costantemente la storia, quindi, scusate in anticipo e scusate anche gli errori.

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La memoria perduta -KuroKen-
RomanceKenma Kozume un ragazzo di 16 anni, timido, calmo che non fa vedere nulla di ciò che prova. Un ragazzo che molti chiamerebbero asociale, per il fatto che sta sempre in compagnia della sua console, ma che in realtà non esprime mai una sua opinione pe...