Ormai senza che se accorgessero, pensare l'uno all'altro divenne una parte integrante delle loro vite.
(Kenma Pov)
Dalla visita di mia madre e Hanae, la madre di Kuro, passarono quasi due giorni.
Oggi, mercoledì, speravo di passarlo da solo, almeno avrei potuto completare i livelli rimanenti o solo stare in silenzio a pensare; anzi a cercare di ricordare.
Kuro ieri mi aveva avvertito che non sarebbe potuto venire per via degli allenamenti. Quindi, una volta tolta anche la sua visita quotidiana qua in ospedale, non c'era nessuno che poteva disturbarmi. Infatti, inizialmente cercai anche di organizzarmi mentalmente per quel pomeriggio dove avrei solo giocato con la Nintendo.Non sono abituato ad avere delle persone che mi stanno costantemente affianco, però questo mi fa sentire strano. Sono abituato a stare in un angolo, a giocare a qualche videogioco solo per estraniarmi dal mondo, e non ha essere circondato da persone preoccupate per me. Che per colpa mia hanno sofferto.
Per esempio ora Mary, che aveva detto che sarebbe rimasta a farmi compagnia, è scomparsa. È da questa mattina che, come sempre, sta con me; ma a distanza di quasi un'ora dal rientro in stanza dall'ora quotidiana di fisioterapia, se n'è andata. Semplicemente ha ricevuto un messaggio ed è sparita. Non che mi dispiaccia... Quando restava qua a 'parlare', cioè lei parlava e io ascoltavo, intervenendo certe volte, mi vietata di usare persino al telefono.
Saranno passati una ventina di minuti da quando ha chiuso la porta della stanza, alle sue spalle, andandosene e ora finalmente c'era silenzio, non più lei che imitava le voci di alcune persone a me sconosciute. Potevo finalmente cercare di completare il livello 30 nonché il più difficile. Ci stavo impegnando più del solito a finirlo.
<È impossibile! Non si può superare questo livello!> Pensai.
Poi, nel momento in cui mi girai per posare il videogioco sul comodino, sussultai sentendo una voce richiamarmi.
"Ciao Gattino... Ti ho portato due persone!"
Disse quasi urlando, chi poteva essere se non lui a urlare?
Ovviamente Kuro. Ma oggi non doveva venire... In più ha portato qualcuno con lui?
Mi prese alla sprovvista e non sapendo come 'reagire' stetti immobile a guardare la porta, ormai spalancata. Kuro superò la soglia della stanza e andò subito a sedersi su una delle sedie. Poco dopo apparirono altri due ragazzi, entrambi indossavano la tuta della loro scuola, almeno credo; uno aveva i capelli bicolori tirati verso l'alto, che lo facevano sembrare più alto, occhi color oro e sorrideva a trentadue denti. L'altro era poco più basso di lui aveva gli occhi azzurri e i capelli neri erano corti e disordinati; a differenza del primo aveva un'espressione preoccupata in volto. Mi sembravano famigliari...
"Ciao Kenma, come stai?"
Mi chiese il secondo. Rimasi dei secondi in silenzio a osservarli. Nella mia situazione attuale non mi posso basare sulla mia memoria, quindi andando per esclusione il primo dovrebbe essere Bokuto, mentre il secondo Akaashi; di quest'ultimo ho dei vaghi ricordi, ma nonostante siano molto sbiaditi nella mia mente, mi hanno permesso di ricordarmi chi è.
"C-ciao, ehm bene."
Cercai di rispondergli, ma mi sentivo in imbarazzo, come quando erano venuti Yaku, Lev e Tora.
"Ti ricordi chi siamo?"
Chiese invece quello che presuppongo sia Bokuto. Il quale non sorrideva più, ora aveva un'espressione seria. Mentre mi fece la domanda andò a sedersi, insieme ad Akaashi, sulle altre due sedie presenti nella stanza, che in totale erano tre togliendo la mia sedia a rotelle.
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La memoria perduta -KuroKen-
RomanceKenma Kozume un ragazzo di 16 anni, timido, calmo che non fa vedere nulla di ciò che prova. Un ragazzo che molti chiamerebbero asociale, per il fatto che sta sempre in compagnia della sua console, ma che in realtà non esprime mai una sua opinione pe...