🧁CHAPTER 18🧁

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-Seulgi!- Gridò Irene -Stai sanguinando!- C'era panico nella voce della maggiore
-Dobbiano uscire di qui..- Cercò di dire Seulgi mentre rivoli di sangue le uscivano dalla bocca, la ragazza afferrò la corvina per il braccio
-Ti porterò fuori di qui- Disse la ragazza cercando di trascinare via con sé Irene, Irene era bloccata al di sotto di una trave che era crollata nel bel mezzo del tempio quando gli uomini avevano attaccato con delle frecce infuocate.

-Loro vogliono me- Sussurrò Irene -Devi scappare-
-No!- Gridò la minore -Tu vieni via con me-
-Seulgi ti prego..- Irene sorrise tra le lacrime -Vai-
-Non ti lascio qui- Disse piano Seulgi che faceva fatica a reggersi in piedi
-Non puoi fare nulla, non possiamo fermarli, non voglio che tu muoia qui con me-
-O con te o nulla- Gridò la ragazza
-Sta per scoppiare un incendio...- Sussurrò Irene osservando i tendoni che prendevano fuoco -Ci sarà un esplosione-
-Non importa!- Urlò Seulgi mentre si accaniva con potenti sferzate di spada contro la colonna che bloccava Irene, la ragazza si lasciò andare ad un esclamazione di gioia quando il legno spezzandosi rese possibile liberare le gambe della maggiore.

-Sono messa male- Osservò Irene notando il sangue che ricopriva le sue vesti  -Le mie gambe sono probabilmente spezzate- sussultò la corvina mentre cercava di alzarsi in piedi senza successo
-Ti porterò in braccio- Seulgi sollevò la ragazza, Irene nascose una smorfia di dolore, in quel momento stava soffrendo moltissimo a causa delle ferite ma non voleva che l'altra lo notasse.

Seulgi si mise a correre verso l'uscita facendo del suo meglio per ignorare i cadaveri delle altra kitsune e il sangue che bagnava i pavimenti, Irene inorridita premette il viso contro la spalla della minore rifiutandosi di guardare.

-Eccole! Quella! È il loro capo!- Un gruppetto di uomini armati di lance si parò davanti a loro
-Dobbiamo ucciderla!- Seulgi si fermò, gli uomini armati correvano verso di loro, la minore abbassò lo sguardo su Irene che stava tremando.

-Perdonami per quello che sto per fare, ma lo sto facendo per te- Disse Seulgi prima di appoggiare Irene sul pavimento e correre incontro agli uomini stringendo due spade, Seulgi non aveva mai ucciso nessuno, anzi non aveva nemmeno mai ferito nessuno, per tutta la sua vita era sempre stata lei quella a subire ferite e dolore da parte degli altri.
Gli uomini caddero a terra morti dopo pochi secondi di combattimento, le mani di Seulgi erano ora sporche di sangue, la giovane tornò nel punto dove aveva lasciato Irene e si sentì sollevata quando capì che aveva perso i sensi a causa del troppo dolore, in quel momento dopo che aveva ucciso quelle persone Seulgi si sentiva come se non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardare l'altra negli occhi.

Tempo prima, quando si era trasferita a vivere al tempio, Irene le aveva chiesto di fare una promessa, cioè che non avrebbe mai usato la sua forza e i suoi poteri per ingannare o fare del male a degli esseri meno potenti di lei, ma ora quella promessa era stata infranta, Seulgi sperava solo che Irene avrebbe capito.

~~

Un mese dopo

-Non devi andartene- Irene prese la mano di Jennie fra le sue, la castana teneva lo sguardo basso
-Non c'è più posto qui per me- Rispose Jennie.
Le sopravvissute si erano rifugiate in una casa sicura sulle montagne che circondavano Tokyo

-Allora dove andrai?- Chiese Irene
-Non lo so, non ho ancora deciso- Confessò Jennie
-Spero di ricevere tue notizie- Jennie non rispose, semplicemente si alzò e voltando le spalle se ne andò.

~

-Ho comprato le tue medicine- Seulgi appoggiò sul piccolo tavolo i flaconcini colorati
-Devi stare attenta quando esci, gli umani stanno cercando le sopravvissute- La minore annuì
-Lo so bene-

-Jennie se n'è andata- Seulgi sussultò
-Dove?-
-Non ha voluto dirmelo, l'ho solo lasciata andare- Sussurrò Irene
-Sta tutto andando a pezzi e io non so come fermare questa situazione- Irene stava facendo del suo meglio per trattenere le lacrime.

-Devi concentrarti su di te ora, sul guarire, Jennie tornerà- La rassicurò Seulgi
-E se non dovesse tornare?-
-Allora saremo noi ad andare da lei, me lo ha detto tu ricordi? Siamo una famiglia-
-Siamo una famiglia- Ripeté Irene fra le lacrime.

~

-Chaeyoung, possiamo parlare?- Lalisa fermò la rossa mentre questa stava scendendo le scale del tempio per tornare a casa
-Non credo che avrei molto da dirti Lalisa- Ribatté Roseanne
-Fermati ti prego- La bionda la afferrò per il braccio
-Senti ho capito, mi è chiaro: Jennie vuole te, non serve che ora tu venga qui da me per ripulirti la coscienza-
-Io sono Lalisa-
-So come ti chiami-
-No io sono la TUA Lalisa, e sono morta ma poi mi sono risvegliata qui e c'era Jennie e tu non c'eri e non sapevo cosa fare-
-...- Rosé spalancò gli occhi le parole erano venute meno
-Ti prego devi credermi, sono io lo giuro- Gli occhi di Lalisa si erano fatti lucidi
-Non prendermi in giro, lei è morta ho visto il suo corpo..- Ribatté con rabbia la rossa
-Sono qui, non so come ci sono arrivata: quella mattina ero andata nel bosco per procurarmi alcune erbe poi all'improvviso il vuoto, mi sono risvegliata all'interno di questo tempo e la prima cosa che ho visto è stata Jennie che mi ha detto che ero morta e che non avrei mai più rivisto te e la mia famiglia, non volevo crederle, per me era assurdo ma poi ti ho rincontrata e non mi hai riconosciuta, allora ho dovuto accettare la realtà-
Chaeyoung si liberò con uno scatto dalla presa di Lalisa
-Tu sei pazza, perché mai dovrei crederti, prima ti prendi Jennie e poi vuoi anche impossessarti dell'indennità di quella che era la mia migliore amica?- Disse la rossa, le sue parole erano intrise d'ira, la ragazza di mosse rapidamente e con un movimento veloce assestò uno schiaffo sulla guancia di Lalisa
-Non provare mai più a paragonarti a lei o dovrai vedertela con me-
Lalisa Sussultò e poi si portò una mano al viso, la guancia arrossata le bruciava
-Che cosa posso fare per convincerti..-
-Non c'è nulla che tu possa fare, non avvicinarti più a me-

~💚🦉

Sono passati secoli dall'ultimo aggiornamento (Non ho idea se qualcuno si ricorderà ancora di questa storia)

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