𝐄𝐏𝐇𝐄𝐌𝐄𝐑𝐀𝐋 - JҽɳLιʂα

🧋CHAPTER 14🧋

-Hey! So che probabilmente non dovrei intromettermi ma non hai mangiato nulla da questa mattina, e l'ora di pranzo é già passata ormai da un po', allora ho pensato di portarti qualcosa-
Lalisa si avvicinò a Mina che stava seduta da sola in un angolo del giardino, le ragazze erano arrivate al tempio già da una settimana e qualche giorno fa le aveva raggiunte anche Jisoo, Lisa non poteva negare che all'inizio era stato strano, ma poi poco a poco aveva iniziato a legare con alcune di loro soprattutto Momo ed Irene.

Momo era esattamente come l'aveva descritta Jennie, un'anima gentile colma di empatia che amava i fiori e la natura, per Lalisa parlare e confidarsi con Momo veniva naturale, la ragazza sapeva ascoltare ed era anche un'ottima dispensatrice di consigli, Irene dal canto suo era strana, Lalisa era assolutamente certa di non aver mai conosciuto una persona tanto bizzarra quanto lo era la corvina, però in un certo senso era anche davvero simpatica e possedeva un senso dell'umorismo estremamente particolare.

Poi c'era quella ragazza, Seulgi era il suo nome, lei non parlava molto e il più delle volte seguiva Irene come se fosse stata la sua ombra, Lalisa pensava che fosse carina e che magari aveva solamente bisogno di prendere un po' di confidenza prima di aprirsi e iniziare a parlare con lei, Lisa poteva aspettare, aveva tutto il tempo del mondo.

Anche Tzuyu era simpatica, non nel modo unico in cui lo era Irene, ma era dolce e aveva una personalità solare e attenta, Jennie e le altre l'avevano cresciuta bene.

Mina invece.., semplicemente sembrava che lei non ci fosse: il più delle volte al mattino partiva per lunghe passeggiate, Lalisa era spaventata che un giorno o l'altro avrebbe finito per perdersi per i boschi, ma inaspettatamente tutte le sere, appena calava il sole, la ragazza faceva il suo ritorno fresca come una rosa e correva subito a rifugiarsi in camera sua senza parlare con nessuna.

Jennie in quel periodo era felice, felice come Lalisa non l'aveva mai vista, e questo rendeva piena di gioia anche lei, era come se il solo fatto che la castana si sentisse bene facesse stare bene anche lei, era come una connessione, un filo rosso che le legava insieme.

-Non ho fame- Ribatté la ragazza categorica, la bionda esitò
-Ne sei sicura, Jennie ha cucinato...- Insistette Lisa
-Ti ho detto no! Sei sorda per caso?- Lalisa sussultò non preparata alle maniere irruenti di Mina
-Io.. Ho capito- Balbettò la ragazza immobilizzandosi
-Vattene- La incalzò Mina notando che la bionda non accennava il minimo passo in alcuna direzione
-Non capisco, perché ti comporti in questo modo? Jennie é così felice di rivedervi, ma tu scappi sempre via...É forse a causa mia?- Tentò di attaccare bottone Lisa, sedendosi delicatamente accanto a lei
-Tu non sei direttamente il problema, sei solamente parte di esso- Ribatté la castana
-Oh, capisco...- Mina si voltò improvvisamente nella sua direzione
e guardando direttamente Lalisa negli occhi le disse:
-No tu non capisci, non capirai mai, non puoi capire- Gli occhi di Mina erano lucidi
-Anche io ho perso la mia famiglia, fidati so come ci si sente- Confessò la bionda, fra le due calò il silenzio per alcuni minuti poi Mina riprese la parola
-La mia famiglia é stata uccisa, é diverso, loro non avrebbero dovuto morire... Loro...- Mina scoppiò a piangere
-Sarei dovuta morire io al posto loro, non é giusto, cosa ho fatto io per meritare di rimanere in vita?- Lalisa socchiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime
-Mi dispiace così tanto, se potessi addossarmi tutta la colpa del genere umano lo farei, lo giuro- La bionda prese un respiro profondo -Ma non posso, sono solo una ragazza e Jennie... Voi provate così tanto dolore e non c'è niente che io possa fare per attutirlo anche solo per un istante- Mina si asciugó le lacrime accendo un sorriso
-Sai.., Ora riesco a vedere perché tu piaccia così tanto a Jennie- Lisa arrossì
-Te lo ha detto lei?- Mina scosse la testa
-Non serve, lo vedo da come ti guarda, come se tu fossi più luminosa della volta celeste- La bionda distolse lo sguardo
-Noi sanguiniamo, la nostra anima é stata fatta a pezzi, ma dopo siamo state costrette a rialzarci e a ricucire tutti gli strappi ma sai- Mina si fermò un attimo per riprendere fiato -Quando un vaso viene rotto, anche se si incollano tutti i pezzi non tornerà mai più come era prima-
-Noi, non torneremo più come prima, possiamo fingere di stare bene, ma dentro non é così, dentro continuiamo a sanguinare e un giorno quando finalmente moriremo.., Non resterà più nulla- Lalisa sussultò
-Mina io..- La castana la interruppe
-Lo so, non é giusto, non posso addossarti tutta la colpa del genere umano, ma non posso neanche farne a meno-
-Qualcuno deve essere responsabile, ho bisogno di qualcuno a cui dare la colpa altrimenti non mi rimarrebbe niente da fare se non incolpare me stessa, e questo non posso proprio farlo, altrimenti non riuscirei più a vivere- Lo sguardo di Lalisa si incatenò con quello di Mina
-Voglio fare qualcosa, qualsiasi cosa..- Sussurrò Lalisa senza più trattenere le lacrime, Mina scosse la testa poi si protese verso Lalisa sfiorandole il viso con una mano per asciugarglielo, la bionda si rilassò al suo tocco diminuendo la distanza fra loro due, le loro fronti erano a pochi millimetri dal toccarsi
-Quello che stai facendo per Jennie é già abbastanza-.

-Che succede qui? Lalisa? Mina? Che sta succedendo?- Le due ragazze vennero interrotte dalla voce di Jennie, Lalisa balzò all'indietro e lo stesso fece Mina
-Lali mi ha portato la cena- Spiegò Mina indicando il vassoio che era stato abbandonato in un angolo, la ragazza si alzò per recuperarlo -Credo che adesso andrò a mangiare, grazie Lalisa-
-Non c'è problema- Ribatté gentilmente la bionda cercando di scacciare via le ultime lacrime mentre Mina se ne andava in direzione della cucina.

~

-Jennie..-
-Lalisa- La castana disse il suo nome in tono fermo, che non tradiva alcuna emozione
-Non so cosa tu creda di aver visto, ma non é come sembra- Si giustificò la minore
-Io non ho visto proprio niente- Tagliò corto Jennie voltandosi nella direzione opposta e iniziando a camminare via
-Aspetta!- Lalisa balzò in piedi
-No! Noi non abbiamo niente da dirci, credevo di essere l'unica che...- -Ah, non importa-
-Jennie!-

~

-Irene- Seulgi chiamò il nome della corvina, era già la terza volta ma la ragazza non le aveva ancora dato una risposta
-Uh,.. Irene..?- Tentò per la quarta volta Seulgi, questa volta funzionò
-Che c'è?- Seulgi abbassò lo sguardo, Irene non le parlava mai in tono tanto brusco
-Uh, no non é nulla, perdonami- Si scusò la ragazza dai capelli corti, Irene sbuffò dolcemente mettendo il libro da parte
-Dai, dimmi che succede- La incoraggió
-Io pensavo solamente che leggere per un periodo così lungo potrebbe non essere Ideale per la tua vista..- Disse Seulgi senza guardare Irene direttamente negli occhi
-Hai ragione- Acconsentì Irene -Lalisa mi ha consigliato questo libro e non riesco a smettere di leggerlo, non vedo l'ora di leggere il finale, ma come hai detto tu é meglio che faccia una pausa- Seulgi si strinse nelle spalle, da quando erano arrivate Irene non faceva altro che parlare di Lalisa e passare il tempo con lei

-Non ti ama più, non ti ha mai amata, aveva solamente pietà di te, insomma guardati e poi guarda lei, si é stancata di te e dei tuoi problemi-

-Cosa credi? Di essere alla sua altezza? Sei disgustosa, lo sei sempre stata-

-Lascia che lei sia felice con Lalisa, sei così egoista! Dovresti pensare prima di tutto alla sua felicità, lei merita qualcuno che sia alla sua altezza, qualcuno come Lalisa-

-Devi restare sola! É quello che meritano i mostri come te!-

-Tesoro! Stai bene?- Seulgi si riscosse cercando di reprimere quei pensieri distruttivi, Irene la guardava con un'espressione preoccupata
-Io.., Sì- Irene però non sembrava convinta
-Hey, lo sai che ti amo più di qualsiasi cosa vero?-

-Sta mentendo, lo fa perché prova pietà per te-

-Lei non ti ama, credi davvero che qualcuno possa amarti? Ti sei vista?, tutte quelle cicatrici, sei disgustosa-

-Lascia che Irene sia felice insieme a qualcuno che la meriti davvero-

Seulgi annuì
-esco a fare una passeggiata-

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