1 - Sempre la solita storia.

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- Okay, Abby, nulla di strano, nulla di nuovo. -
Ogni volta che io e la mia famiglia ci trasferiamo, ripeto sempre la stessa frase, è sempre la stessa storia. Il punto è che, ciò che mi fa star peggio, è che ogni fottutissima volta che ci trasferiamo, sono sempre io il problema.
- Abby, questa è la tua camera - disse mia madre. A dir la verità, non era per niente male, le pareti erano bianche, un letto al centro, con le lenzuola bianche, una cassettiera bianca, una scrivania blu e una sedia bianca. Non mi disturbava l'idea di tutto quel bianco, avrei potuto decorare tutto a mio piacere.
Dopo qualche ora entrati nella nuova casa decisi di accendere il mio Mac, non avendo contatti nel telefono, o amici su Facebook o Instagram, l'unico luogo dove nessuno mi conosceva, la mia tana, era Tumblr. Ormai, alle ragazze è normale starsene su Tumblr la sera, scrivere qualche frase triste, postare qualche foto, magari solo presa in internet. Per me non è nulla di tutto questo. Tumblr è il mio migliore amico, l'unica cosa che ho. Non credo potrei starci senza. Mi piace postare, ma non per ricevere cuori, o per farmi popolare, posto sempre ciò che mi piace, e rebloggo ciò che mi affascina di più. Qui a Brooklyn non conosco nessuno, essendo a migliaia di chilometri da New Castle. Beh si, a New Castle ci ho vissuto per 3 anni consecutivi, ecco, è un record non da poco per me.
Però su Tumblr tempo fa, trovai un ragazzo di Brooklyn, ci chattai tutta la serata, non ricordo il suo nome, ma io non dissi il mio, come non feci mai con nessuno, era un ragazzo particolare, gli piaceva l'arte, gli piaceva davvero. Era depresso, come tutti su Tumblr alla fine, ma trasmetteva felicità, non so come facesse.
Mentre navigavo tra i miei pensieri e su Tumblr, passarono trenta minuti, l'ora di cena. Mamma mi venne a chiamare e mio padre a tavola, con voce ferma e seria, mi disse: - È sempre la stessa storia, Abby. -

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