Per il resto della settimana non vidi nè Luke nè Matt, ultimamente stavo molto con Grace e Luke era impegnato con il football e Matt con la sua band indie rock, era chitarrista e cantante. Mi spiegó che a breve avrebbero avuto una gara, perciò dovevano prepararsi.
Ultimo giorno prima delle vacanze natalizie.
La scuola sembrava un mercato, tutti i ragazzi in giro per i corridoi, saltavano, si scambiavano regali, bigliettini, giravano col cappellino.
13:59.
Un minuto e la campanella avrebbe suonato l'inizio delle vacanze.
Un coro fortissimo, mescolato al suono simile al richiamo degli aeroporti, segnava la libertà degli studenti.
Io ero appoggiata al mio armadietto. Guardavo questi ragazzi pronti a trascorrere le vacanze dai parenti, il pattinaggio, la neve e i regali. Per me non contavano nulla. Il Natale andavo sempre dalla nonna, e quest'anno il viaggio sarebbe stato ancora più breve, abita in periferia di Brooklyn, in 20 minuti ci saremmo arrivati. Gli altri anni stavamo in macchina una notte intera. Luke sarebbe andato da suo padre a Seattle e Matt avrebbe passato le vacanze ad aiutare sua nonna a sistemare il motel. Grace mi raccontó che a Natale si riuniva tutta la famiglia a casa sua, zii, nonni, cugini, tutti. La mia famiglia era molto larga, ma nessuno andava d'accordo tra di loro. Mia madre e sua sorella non si parlavano da anni, e mio padre con la sua famiglia pure. L'unica era mia nonna materna, che da quando ha il nuovo compagno, Bob, cucina deliziosamente.
La vigilia di Natale io e Grace andammo a fare shopping al centro commerciale. Ci comprammo due vestiti e due paia di scarpe. Il mio vestito era lilla, lungo fino al ginocchio senza le spalline. Le scarpe erano delle ballerine bianche, semplici, con un fiocco. Erano cose troppo eleganti per me e striminzite, ma mi andava di comprare quel vestito, mi piaceva davvero tanto. Grace si compró un vestito con le spalline strette, rosa pesca, e delle scarpe con un po' di tacco dello stesso colore. Girammo per tutto il giorno per la città. Ci fermammo da Starbuck's e ci prendemmo due cappuccini. Andammo al cinema e poi decisi di comprare due biglietti di Natale, uno per Luke è uno per Matt. Avevo preso a Luke un poster di un giocatore e a Matt l'ultimo CD dei Metallica, dato che lo voleva.Preparai i pacchetti e i bigliettini, e alle sei andai da Paul's, dove mi stavano aspettando per scambiarci i regali.
Ordinammo tre fette di torta, e io consegnai i regali. Decidemmo di aprirli subito.
Matt aveva scritto un bigliettino, citando una canzone degli Arctic Monkeys. Mi aveva regalato una maglia nera, con al centro un disegno grigio. Uno di quei disegni che trovi appesi nel pick up di Matt. Mi piaceva.
- Grazie Matt, è bellissima. - dissi con la maglia in mano.
Luke mi aveva scritto un bigliettino che aveva pure la musichetta. Risi aprendolo. Mi regaló un braccialetto nero che aveva delle perline, tipo. Lo misi e mi stava bene. Avevano dei gusti ottimi, direi. Risi al pensiero.
- Grazie grazie grazie - dissi battendo le mani - ora aprite i miei, su. -
Appena Luke scartó il pacchetto gli si illuminarono gli occhi. Joe Montana era il suo idolo. Aveva palline, maglie, tutto autografato. Gli mancava solo il poster.
Matt appena vide il CD inizió a saltellare sulla panca.
Passammo il resto della serata insieme, alle dieci mi riportarono a casa, anche se decisi di passare da Grace per portargli il regalo, non mi andava di aspettare cinque giorni per darglielo.
- Salve. C'è Grace? - dissi alla porta.
- Certo Abby entra pure! - esclamò ad alta voce, quasi urlando, suo padre.
Salii in camera sua, stava ascoltando musica e appena mi vide scese dal letto.
- Ehi Ab. Che succede? -
- Ah, nulla. Questo è per te. - le porsi il pacchetto.
Le avevo regalato due maglie. Una dei Metallica è una nuova degli AC DC. La sua era vecchia, la scritta sbiadita. Era ora di comprarne una nuova, pensai. Appena le aprì mi saltó addosso abbracciandomi.
- Dio Ab! Come posso non amarti? Sono AAAHHHH perfette. Ora tieni il tuo regalo. - mi porse il regalo.
Era un disco, a giudicare la custodia. Grace sapeva che tenevo un giradischi, e che mi piaceva ascoltare musica da lì. Un giorno le raccontai che non trovavo il disco dei The 1975. Ero emozionata di già. Tolsi la carta. Erano due dischi. Arctic Monkeys e The 1975. La abbracciai. Parlammo un po', e arrivó la mezzanotte. Ce ne accorgemmo perché partì un coro di persone che cantavano "We wish you a Merry Christmas", le campane e le luci.
Mi venne a prendere mio padre, e come ogni anno mia madre aveva preparato gli omini di zenzero. Che buoni.Partimmo alle 10 della mattina di Natale e arrivammo dalla nonna alle 12, c'era un sacco di traffico.
- Bambina mia! - mi abbracció.
- Nonna - la abbracciai forte. - mi sei mancata. Ehi Bob. - alzai la mano per dargli il cinque, ma mi abbracció.
- Ehi Abigail. -
Ci sedemmo a tavola. La nonna aveva preparato due primi, due secondi e un dolce.
Andammo in salotto per aprire i regali. Il loro cane, Zeus, mi si sedette in braccio. Lo odiavo. Era un carlino, mi piacciono i carlini ma lui era il più brutto. Ogni volta che respirava faceva un rumore poco gradevole, sbavava e ti leccava dappertutto. Che schifo.Mia nonna mi regaló il classico maglione. Orribile. Mentre i miei mi regalarono un iPod. Mi serviva davvero un'iPod nuovo. Il mio era uno dei primi, e avevo quasi cinquemila canzoni, ormai non funzionava quasi più.
Devi un giro di abbracci di ringraziamento, e poi andammo tutti a letto. Mi piaceva stare li. Dormivo ogni sera di Natale in quel letto da 16 anni. Ogni volta tornavo bambina.
Il cuscino soffice, il materasso ormai vecchio, la stanza come quando ero piccola. I miei vecchi pupazzi.
Ho vissuto da mia nonna i miei primi sei anni di vita, e quella stanza dopo dieci anni non aveva cambiato nulla. Pure le lenzuola erano quelle che usano io da piccola, con le bambole, gli orsetti, le righette rosa e i cuoricini. Il giorno dopo partimmo alle sedici, circa, per tornare a casa.
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Blue Sky
Teen FictionAbby. Lei e la sua famiglia cambiavano sempre città a causa dei suoi problemi con la società. A sedici anni, non è facile trovare buone amicizie, e Abby non era neanche capace di istaurarne, i suoi unici amici erano sempre stati i suoi genitori. Dec...