Il giorno dopo, sabato, accompagnai mia madre a fare shopping. La sera, con mio padre, dovevano andare ad una cena, e io alle 6 dovevo uscire con Grace. Mia madre era molto contenta di conoscerla; ripeto, io non ho mai presentato un'amica ai miei, e con Matt e Luke già mi ero beccata il terzo grado, perciò speravo con tutta me stessa che non capitasse di nuovo, ma ovviamente, partirono le domande.
- Prego, accomodati. - disse mia madre.
Grace era sorridente e io la aspettavo giù dalle scale divertita per la situazione.
- Quindi tu sei Graceline? - chiese mio padre.
- Ah, si. Molto piacere. - Disse lei in imbarazzo.
Mio padre la squadrò da testa a piedi, come se gli stessi presentando il mio ragazzo.
- E dimmi... Fumi o bevi? - mia madre è davvero brava a rompere il ghiaccio. Grace arrossì. - Mamma! - dissi io - è meglio se andiamo ora. - La trascinai per un braccio fuori dalla porta, e lei cercò di salutare i miei al meglio possibile - È stato un piacere conoscervi! Ahi Ab mi fai male! -Andammo al Mc Donald's a mangiare un panino, e poi andammo al cinema a vedere Insurgent, era uscito proprio quel sabato, la sala era piena e trovammo alcuni amici di Grace. Erano strani, avranno avuto tutti diciotto o diciannove anni, facevano quasi paura; cioè, io non l'avrei mai detto che lei uscisse con questi individui.
- Ab, lui è Zack. - indicò il ragazzo più basso. Era tozzo, delle Globe nere, i pantaloni tenuti bassi, una felpa lunga quasi fino alle ginocchia nera della Vans, e due allargatori talmente grandi che quasi vedevo perfettamente tutto ciò che stava dietro di lui. Un piercing al sopracciglio, uno al labbro inferiore, al naso e uno in ciascuna fossetta.
Mi sorrise e notai un'altro piercing nella gengiva. Ero imbarazzata, mi limitai a sorridere.
- E lui è Kevin. - l'altro ragazzo, quasi identico a Zack, tranne che aveva i capelli lunghi fino alle spalle biondi e i pantaloni ancora più bassi dell'altro. Fece un cenno con la testa, credo si sentisse un playboy. Ciò che mi chiedevo, era che ci trovasse di divertente uscire con questo tipo di compagnie, insomma, non me l'aspettavo. Ma la cosa più strana, era che ci facessero due fattoni a vedere Insurgent.Finito il film andammo a casa di Grace. Suo padre stava seduto sul divano mentre accarezzava un Labrador enorme seduto accanto a lui. Appena ci sentì, si giró di scatto e sorrise.
- Ciao pà! - disse Grace, corse ad abbracciarlo.
- Tesoro! Ciao, io sono Bill tu sei Abby vero? - Fece un sorriso enorme.
- Sì, hm, sono io, piacere. - Cercai di sorridere.
- Allora ragazze, so che è mezzanotte ma avete fame? - chiese andando in cucina.
- Ab, hai fame? - mi chiese Grace. E prima che potessi rispondere suo padre ci aveva già preparato del latte caldo con dei biscotti.
- I biscotti sono deliziosi. - dissi dopo averne finito uno.
Finito lo spuntino di mezzanotte andammo in camera di Grace.Una stanza viola, grande ma molto disordinata: vestiti dovunque, foto, poster, libri e CDs.
Nella maggior parte delle foto c'era rappresentata una bambina, che presumo fosse Grace, con una donna, che penso fosse sua madre.
Non ebbi il coraggio di chiederle niente, ma capì da sola la mia curiosità.
- Se te lo stai chiedendo, si, lei era mia madre. - disse avvicinandosi alla foto che stavo fissando - È morta quando avevo 9 anni, per un tumore al seno. -
- M-mi dispiace. - Dissi. Non ero abituata a questo tipo di situazioni. Non sempre vado d'accordo con i miei, ma non credo possa essere semplice vivere senza una figura materna.
Accese della musica e parlammo per tutta la notte. Mi raccontò che tutti i suoi amici erano più grandi, e tutti maschi perché non si trovava bene con "le sedicenni con gli ormoni a mille che pensano solo agli appuntamenti mensili della ceretta e ad acchiappare il ragazzo migliore della scuola". Disse proprio queste parole.
Non sapendo che rispondere stetti zitta, e lei proseguì.
- Sono contenta che tu sia qui, Ab. - La guardai.
- In che senso, Grace? -
- Che sei qui, sei diversa - Abbassò lo sguardo - Non mi eviti. -
- Come potrei farlo? Sei la mia prima amica. - la guardai. Mi abbracciò, e ci addormentammo per terra, sopra al cumulo di vestiti. Non male direi.
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Blue Sky
Fiksi RemajaAbby. Lei e la sua famiglia cambiavano sempre città a causa dei suoi problemi con la società. A sedici anni, non è facile trovare buone amicizie, e Abby non era neanche capace di istaurarne, i suoi unici amici erano sempre stati i suoi genitori. Dec...