12 - Prom.

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Era un lunedì. 

Con Grace le cose stavano cambiando, si insomma, non eravamo così tanto legate. C'era Zack ormai.

Così decidemmo di uscire, era piena primavera perciò andammo nel Sandia Park: un immenso spazio di Prato dove un tempo moltissimi bambini (da ciò che mi diceva Grace, avendo passato la maggior parte dell'infanzia a New Castle) andavano con i genitori a giocarci, le giostre lì erano davvero bellissime. E c'erano ancora, solo con un velo di ruggine e senza bambini. Andammo su una panchina, riparata dal sole grazie ad una grossa quercia, e rimanemmo in silenzio a fissare le giostre.

- Era da un po' che non uscivamo insieme come una volta. - disse Grace senza rivolgermi lo sguardo.

- Già. - iniziai a giocare con una foglia.

- Che ti succede? - mi fissava.

- A me? Nulla. -

Mi fissó aspettando una risposta più avvincente.

- Ho ritrovato su Tumblr un mio vecchio amico. -

- É fantastico! -

- Si, già. -

I nostri discorsi non furono un granché. Per il resto della serata mi limitai a fare i miei compiti e andai a dormire presto. La mattina dopo Matthew mi aspettava davanti al mio armadietto, come sempre, ed era particolarmente felice.

- Abby tesoro mio! - quasi mi sollevava da terra.

- Che c'è che sei così felice? - la sua felicità era contagiosa, iniziai a sorridere come una deficiente.

- Io e i ragazzi abbiamo trovato un appartamento qui vicino, dobbiamo solo ammobiliarlo e poi ci trasferiamo, e inoltre è più vicino al tuo quartiere. - disse.

Forse aveva intuito che ero un po' preoccupata di perderlo, infatti lo guardai dubbiosa per cercare delle risposte.

Ma suonó la campanella, mi abbracció di nuovo e se ne andó a lezione; feci lo stesso.

All'ora di algebra Mich mi si sedette vicino, ma non gli dissi niente, mi salutò lui dopo qualche minuto.

- Ehi Ab. - sorrise.

- Ciao. - continuai a scarabocchiare sul quaderno.

- Ma che ti prende? È dalla scorsa settimana che fai la strana. -

Strana. Io?

- Ho solo molto da studiare, tutto qua. - non sapevo che scusa inventare.

- Tra un po' c'è il ballo. Ci vai? -

Merda, il ballo.

Me ne ero scordata completamente.

- Uh, non lo so. Non sono cose per me. -

La professoressa entrò, e la conversazione finì in quell'istante.

Mi stavo avviando verso il parcheggio della scuola, quando sentii afferrarmi il braccio. Mi girai di scatto.

- Ehi Abby. -

- Oh.... Luke. - dissi sorpresa.

- Uhm... Devo parlarti. -

- Sono di fretta. -

- Eddai, solo due minuti. -

- Okay. -

Nel frattempo arrivarono due o tre suoi compagni di squadra che lo aspettarono a pochi metri da noi, salutandolo con un cenno.

- Vieni al ballo con me? - aveva un sorriso falso in faccia.

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