11- feelsoempty

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Passarono un paio di giorni, e Grace fortunatamente tornò a scuola. Durante la sua assenza passava tutto il tempo con Zack, perciò mi snobbava quasi sempre, o quando mi parlava era per raccontarmi di Zack. Non poteva fregarmene di meno.


Durante l'ora di chimica, Grace mi stava raccontando di come Zack sarebbe andato da lei finita la scuola, e io guardavo la lavagna, fingendomi interessata al suo discorso. Il prof Taylor non ci vedeva molto, perciò tutti ne approfittavano per usare il telefono.

Mi arrivò un messaggio in Whatsapp da Mich.

<< Sembra che ciò che sta dicento la tua amica ti interessi molto. :D>>

Sorrisi, e mi girai a guardarlo, stava sorridendo pure lui.

- Abby? Ma mi stai ascoltando? - disse Grace, distogliendomi dai miei pensieri.

- S-si si, scusa. -

- Dicevo ... - e ricominciò a blaterare.

Finalmente suonò quella dannata campanella. L'ora successiva io avevo Motoria, lei scienze: mi dispiace dirlo, ma ero contenta di avere un po' di libertà.

All'ora di pranzo raggiunsi Matt in mensa.

- Ab. - accennò un sorriso.

- Matthew. - Gli diedi un bacio nella guancia.

- Stasera suoniamo allo Store, vieni? -

- Certo. -

Nel frattempo Mich mi scrisse un altro messaggio.

<<Ehi Abby, ti aspetto alla muretta.>>

<< Certo, tra poco sono lì. :)>>

Salutai Matt, che avevo dovuto giurare di trovarmi allo Store, quella sera. Quel ragazzo era più insicuro di qualsiasi altra persona al mondo.

- A dopo, Matt il chitarrista. - Risi.

- A dopo, Abby quellachestaperuscireconMichaelRosewood. - Mi fece l'occhiolino e si allontanò?

"come sa che sto andando da Mich? Bah, è così ambiguo." pensai tra me e me, e arrivai alla muretta.

- Buongiorno Miller.- si accese la sigaretta.

-Buongiorno Rosewood. - mi sedetti sulla muretta poco lontana da lui.

Nel frattempo si avvicinò una bionda, molto alta a causa dei suoi tacco 20.

- Hei Michael. Sono la tipa di sabato sera. Celine, ti ricordi?- Disse, mostrando le tette il più possibile.

- Hm, no. Ero sbronzo. - Sembrava impassibile. E soprattutto, sembrava che io non esistessi. Tossii.

- Questa chi è? -

Mica sono un cane, ziona.

- Una mia amica. Te ne vai?-

- Non vuoi il mio numero? - sembrava offesa.

- No, grazie. -

La bionda se ne andò, quasi con gli occhi lucidi.

Non dissi nulla per un po'.

- D-devo andare.- scesi dalla muretta con un salto.

- No, ehi. Dove vai?-

- A prendere l'autobus. -

- Che hai?-

- Nulla, solo non mi va di vedermi tutte ste troie attorno, semplice.-

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