Pensare a cosa siamo

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POV Betty
-vai a farti la doccia io intanto ordino la pizza, che pizza vuoi?-
-patatosa-le rispondo stanca morta
-ti piacciono proprio le patate- le rispondo ironica e vado in bagno e comincio a farmi una doccia calda rilassante, con la spugna passo il sapone per tutto il mio corpo fino a che non arrivo nella mia parte intima e cerco di plurimi bene.
Finita la doccia mi specchio e vedo tutti i segni che mi ha lasciato la prof di latino. Mi viene da piangere ma non posso, sono nel bagno di Cloe "io non sono debole" mi ripeto in continuazione. Esco dal bagno con solo l'asciugamano. È troppo piccolo per il mio corpo e per le mie curve "spero solo che lei non mi veda e mi dia il tempo di vestirmi e mettere il pigiama". Arrivo in salotto sana e salva.
-credi davvero che quel piccolissimo asciugamano ti copra abbastanza dal mio sguardo attento?-ho un infarto sentendola parlare. Decido di ignorarla e vado verso il mio zaino e prendo il pigiama.
-dovrei cambiarmi, potresti girarti o andartene?-mi rivolgo a lei notando che mi fissa da tutto il tempo con uno sguardo di desiderio
-che c'è ti vergogni? Guarda che ho già visto tutto di te-si metto a ridere un pochino
-guarda tu puoi conoscere il mio corpo ma non mi conosci davvero-le dico amaramente
-e ora te ne vai?-le ripeto, mentre la fisso negli occhi
-sai, sei la prima delle mie ragazze che si vergogna dopo aver fatto del sesso pazzesco-
-vabbè fai come ti pare-le dico cominciando a mettere le mutande avendo ancora addosso l'asciugamano ma lei mi afferra da dietro
-no ferma vai a distenderti sul divano nuda voglio fare una cosa-eseguo quello che dice perché ormai sono troppo stanca per oppormi.
-allora vedo che un minimo hai capito chi comanda-dice lei entrando nel soggiorno
-no non ho ancora capito ma sono troppo stanca- le dico fredda
-vabbè ti ho preso una crema per i lividi te la spalmo io-dice con una dolcezza assurda. Io non la capisco, il secondo prima è sadica manipolatrice e stronza e il secondo dopo è dolce e premurosa. Comincia a spalmarmi questa crema prima sull'addome. Mi vengono i brividi
-togli il reggiseno, la stronza ha rovinato anche il tuo seno-sentirla dire queste parole, non so perché, mi fa bagnare, cerco di non pensarci e mi slaccio il reggiseno come ha detto, la guardo negli occhio e ci vedo disprezzo, probabilmente anche ira per la stronza della prof di latino. Spalma la crema su tutti il mio addome, seno, collo e ne spalma un po' anche sui lobi.
-Girati che voglio alleviare il dolore al sedere, domani avrai molto male a sederti o a piegarti-faccio subito quello che dice, anche perché ha ragione, mi fa malissimo
-ma guarda che bello che è-dice riferendosi al mio sedere. Comincia a massaggiarlo, inizialmente è più o meno professionale, ma piano piano comincia a essere più maliziosa nel modo e comincia a palparmi.
-non credevo che un semplice massaggio ti eccitasse così!-afferma dopo essere passata con un dito sulla mia intimità
-ti prego basta sono stanchissima. E poi hai detto che chiamavi la pizzeria, il fattorino starà per arrivare-cerco di farla distrarre
-hai ragione le pizze di sicuro stanno per arrivare ma sta tranquilla per oggi non faremo più nulla, la mia piccola è stanca-risponde togliendosi da sopra di me e guardandomi con uno sguardo dolcissimo. Va verso il bagno a lavarsi le mani e intanto io mi metto il pigiama, adoro questo pigiama è a forma di orsetto. Mi metto seduta sul divano, accendo la tv e mi accoccolo nel divano. Sento il campanello suonare e vado presso la porta sperando che sia il ragazzo delle consegne. Ho una fame assurda. Arrivata alla porta, cerco di aprirla ma è chiusa a chiave.
-che fai?-sento la sua voce dietro di me
-è arrivato il ragazzo delle consegne-dico semplicemente
-perché è chiuso?-chiedo sorpresa
Apre con facilità la porta e prende le pizze dandole a me, poi richiude la porta e ci mettiamo su divano, prima di iniziare a mangiare si avvicina al mio orecchio.
-non volevo rischiare che tu scappassi e poi doverti punire-io la ignoro altamente e comincio a mangiare la mia patatosa
-allora come è andata la giornata?-le chiedo per spezzare il silenzio che si è creato
-bhe diciamo che è stata una giornata di merda ma vabbè-non mi guarda nemmeno
-e come mai? Non ti sei divertita a farmi stuprare? E poi sembravi felice quando mi hai torturato-le dico con rabbia e disgusto
-mi è piaciuta solo la parte della tortura-dice lei finendo il pezzo di pizza.
Si alza e prende il telecomando della tv e accede a delle registrazioni:
lo vuoi? Puttanella mia-
-mi va bene tutto ciò che vuole farmi p pp p..adorna-
-ok preparati a gemere come una cagna-
-adesso cagna io farò scendere le tue braccia e dovrai metterti a 4 zampe capito?-
-si-
-c.ccosa è?-sto arrossendo e mi sto anche eccitando
-ma guarda quanto sei bella-si risiede vicino a me e continua a mangiare la sua pizza.
Io me ne sto zitta e continuo a mangiare la pizza con davanti agli occhi le immagini di quello che è successo prima
-allora non commenti neanche un po'? Queste immagini ti fanno capire quanto tu sia mia?-
-io non sono tua e non lo sarà mai!- le dico arrabbiata per quello che mi sta facendo
-tu dici? Perché senti come gemiti quando ti scopo-
-tu non mi scopi! I tuoi giocattoli lo fanno, non mi hai neanche mai baciata che di solito è il preliminare più eccitante-resta zitta e ci pensa
-io non bacio le mie puttane-

la perversione della mia profDove le storie prendono vita. Scoprilo ora