"COSA CAZZO VUOI DA ME?"
Derek è seduto sul letto, sguardo basso, nemmeno lo alza alle urla di Stiles che, però, gli si avvicina e gli strattona il mento, per farsi guardare.
"Sei apparso nella mia vita, hai flirtato con me, sei venuto a letto con me, mi hai mentito e ora sali anche in camera mia come un ladro?!"
Derek sa che c'è un unico modo per far sì che Stiles lo ascolti, quindi lo fa, come ultima spiaggia.
Illumina i suoi occhi da Alpha, tenendoli puntati in quelli di Stiles che, all'istante, si calma.
"Ascoltami" dice, con tono da lupo, sapendo che Stiles obbedirà. Infatti, dimenticata l'agitazione, il ragazzo ha solo lo sguardo stupito.
"Perché ci riesci? Io sono umano, non dovrebbe funzionare, con Scott non ha mai funzionato."
Derek gli prende un polso, spingendolo a sederglisi di fianco sul letto, poi, con gli occhi di nuovo verdi, gli risponde.
"Perché sono il tuo Alpha e credo sia necessario che tu sappia ciò che tutti ti abbiamo tenuto nascosto per quattro anni."
Ora Stiles è agitato, ma Derek non sa cos'altro fare. Non gli dirà tutta la verità, ma almeno una parte.
"Continua."
"Mi hai detto di aver avuto un incidente quattro anni fa. Ovviamente lo so bene. Solo che non è stata colpa di un'auto, ma di un evento sovrannaturale. Che, oltre a lasciarti le cicatrici, ti ha anche reso vittima di una amnesia parziale. Ricordi tutto, qualsiasi cosa, ma non dell'incidente e..."
"E ho rimosso tutto ciò che ti riguarda" conclude Stiles.
Derek annuisce.
"Perché solo ciò che riguarda te?"
"Non siamo mai riusciti a spiegarcelo, o almeno non del tutto. Fatto sta che è così."
Stiles sta in silenzio per un po', Derek lo sa che il suo cervello sta lavorando freneticamente.
Stiles è abituato a collegare punti, indizi, a fare ipotesi. Lo faceva da piccolo e ora è il suo lavoro.
"Ho obbedito al tuo ordine Alpha, perché tu sei il mio Alpha."
Non ha nemmno bisogno di una conferma di Derek, sa che è così.
"Ciò che mi è successo è strettamente collegato a te, altrimenti non sarebbe successo tutto questo."
Derek annuisce.
"La cicatrice dell'incidente è solo quella all'addome. L'altra" dice, toccandosi il collo, "l'altra me l'hai fatta tu."
Derek si volta a guardarlo, gli occhi pieni di qualcosa che Stiles non sa definire.
"Mi dispiace" dice solo.
"Di cosa ti dispiace?"
"Che tu abbia perso la memoria a causa mia, per...questo" dice, sfiorandogli il collo marchiato. "Mi dispiace perché mi sono approfittato di te queste ultime settimane, ma mi mancavi e..."
Stiles si sente sopraffatto ma, in qualche modo, capisce cosa vuole dire Derek.
"Io non mi ricordo di te, ma il mio corpo sì. Ho risposto al tuo ordine come se per me fosse la normalità. Quando mi hai guardato la prima volta mi sono sentito andare a fuoco, mi sono sentito bene. Quando mi hai toccato, il mio corpo ricordava quei tocchi, quei movimenti. Il mio corpo ricorda di amarti, di averti amato, ma io no, Derek."
"E come ti fa sentire questa cosa, ora?" chiede Derek e Stiles se ne stupisce. Nonostante lui sia arrabbiato, Derek si preoccupa per lui, gli chiede come sta. E questo gli mette ancora più rabbia, Per cosa? Non lo sa. Sa che vorrebbe ricordare, sa che è arrabbiato con Derek, con se stesso, con il mondo.
Ringhia quasi di frustrazione, prima di afferrare il colletto della maglia di Derek e premere le labbra contro le sue, afferrandole subito con i denti.
Derek non capisce cosa diavolo stia passando per la testa di Stiles e in un primo momento cerca anche di allontanarlo. Ma il suo sapore, il suo odore, il suo cuore che batte forte sono solo...troppo. Ricambia il bacio, ricambia i morsi, ricambia la stretta sul suo viso.
Stiles non si ferma al bacio, però. Si sposta, mettendoglisi a cavalcioni, facendo strusciare i loro bacini, rilasciando un gemito diritto nella bocca di Derek che, però, lo ferma. Le mani ad incorniciargli il viso.
"Cosa stai facendo?" chiede.
Stiles ride, sarcastico.
"Mi sembra ovvio."
"Sì, ma perché?"
Ora Stiles abbassa lo sguardo.
"Perché, anche se non ricordo chi diavolo tu sia, voglio ancora sentirti, almeno per un'ultima volta. Voglio sentirmi tuo, voglio..."
Derek non gli dà nemmeno modo di finire la frase. Anche se ha tutti i suoi ricordi al loro posto, sa cosa vuole dire, sa cosa sta provando Stiles. Sente le stesse e identiche cose e non gli importa cosa succederà dopo, non in quel momento.
Riprende il bacio da dove l'aveva interrotto, ma ribalta le posizioni, facendo stendere Stiles sul letto, sotto di sé.
Anche se tutto è cominciato con rabbia, con furia, diventa tutto lento, quasi dolce. Anche se ci sono ancora i morsi, anche se Stiles gli strattona i capelli, non stanno facendo sesso. Non sono due sconosciuti che lo fanno per la terza volta. Sono due compagni, che si sono scelti per la vita, che fanno l'amore anche solo guardandosi negli occhi.
Essere dentro di Stiles, sentire il suo calore, sentirlo stringere le gambe intorno ai suoi fianchi, per Derek è distruzione e conforto allo stesso tempo.
Appena Derek esce dal suo corpo, Stiles si mette a sedere, portandosi le gambe al petto. Non sa cosa sta provando, si sente così tanto confuso. Vuole stare lì, tra quelle forti braccia e credere che vada tutto bene, ma allo stesso tempo odia sentirsi in quel modo. Odia sentirsi a metà.
"Derek, va' via" dice.
Derek gli accarezza piano una guancia, ma obbedisce in silenzio, alzandosi e rivestendosi. È quando sta per scavalcare la finestra, che si gira un'ultima volta.
"Non ho mai voluto altro che il tuo bene."
Quando sente i passi di Derek allontanarsi sulla ghiaia, solo in quel momento, Stiles si permette di piangere e urlare.
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Remembering you | Sterek
Hayran Kurgu"Stiles? Cosa ci fai qui alle undici di domenica mattina?" "Scott, ho avuto uno strano incontro" risponde Stiles, sedendoglisi di fianco. "Strano Tipo?" Chiede Scott, ora decisamente più sveglio, seduto al centro del letto, con gli occhi gonfi di...