𝙸 𝚍𝚘𝚗'𝚝 𝚠𝚊𝚗𝚝 𝚋𝚒𝚜𝚌𝚞𝚒𝚝𝚜, 𝙸 𝚠𝚊𝚗𝚝 𝚢𝚘𝚞🍪

233 24 23
                                    

Tornati a casa, andarono in cucina.

«È spaziosa la tua casa!»

«Molto. È grazie a mio padre se ora vivo qui.»

«Oh davvero? Cos'è successo?» si sedette sul tavolo.

«Oh, nulla- solo- mia madre mi aveva buttato fuori casa quando ha saputo che dovevo ripetere l'anno.» sospirò.

«Oddio, mi spiace, dev'essere stata dura..»

«Mh. Changbin mi aveva ospitato per settimane finché mio padre mi ha mandato un bel gruzzolo di soldoni e una lettera.»

«Oh, suppongo non abiti qui.»

«No, si è trasferito per lavoro.»

«Sembra un tipo figo.»

«Lo è, fidati! Te lo farò conoscere prima o poi.»

«Yey!»

«Comunque, dobbiamo fare l'impasto-»

«Seungmin.»

Il ragazzo lo guardò, confuso dal suo tono serio.

«Vieni qui. I biscotti possono aspettare, voglio te ora.» sorrise, invitandolo ad avvicinarsi.

«Ow, non mi puoi dire così.»

Lo baciò ripetutamente su tutta la faccia, per poi baciarlo, sorprendentemente meno delicatamente del solito.

«Mh~ Seungmin~» gemette sulle sue labbra per poi tornare a baciarlo.

Quando si staccarono, ci furono due minuti di silenzio.

«Scusa io- mi è uscito da solo-»

«N-no tranquillo. Amo sentire il mio nome uscire dalle tue labbra, in qualsiasi forma.»

«Seungmin~»

Tornarono a baciarsi e Seungmin ne approfittò per posare le mani sui suoi fianchi.

A un certo punto si staccò da lui solo per dargli un bacio sul collo.

La sua reazione era la cosa più adorabile del mondo per Seungmin in quel momento: gli occhi chiusi, le guance e il naso arrossiti violentemente e il labbro morso dai suoi stessi denti.

«S-seungmin io-» si tolse la felpa, ma il campanello suonò.

«Cazzo.» rise, rimettendosela.

Seungmin corse alla porta, cercando di riprendersi dal gay panic.

«Heya, vi ho portato da mangiare e da bere! Vi dispiace se mi unisco a voi??» Changbin. Ovviamente. Chi altro poteva essere.

«O-oh, grazie Binnie! Vieni pure!»

«MI HAI CHIAMATO BINNIE??!?!»

𝐆𝐞𝐭𝐭𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐡𝐞𝐝 || SᴇᴜɴɢIɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora