Spazio autrice🚀
Premessa, scrivo qui perché ci tengo a questo capitolo e se scrivo alla fine nessuno legge. Ho riscritto, riletto e rivisto questo capitolo almeno ogni giorno più volte al giorno dal 15 Novembre, ovvero la data in cui ho cominciato a scriverlo e l'ho concluso solo quattro giorni dopo perché non mi andava bene com'era fatto, quindi, per favore, apprezzatelo almeno un pochino e datemi dei feedback🥺❤È già passato un mese da quando Noah mi ha fatto la proposta e stiamo pian piano iniziando a preparare tutto
Gli auguri sono arrivati a cascate e tutto il cast del nostro film ci ha fatto una festa a sorpresa per augurarci una buona vita e un buon matrimonio
Sono stati tutti molto entusiasti della notizia...tutti eccetto me, non sono convinta di quello che sto facendo ma devo regalare una vita normale ad Oliver
"Mamma ma quindi Noah diventerà il mio papà?" Mi domanda sedendosi in divano accanto a me fissandomi con lo stesso sguardo curioso di suo padre
"Se lo vorrai si" dico io sconsolata
"Mh...ci penserò" mi risponde
Continuiamo a guardare insieme i cartoni mentre lui gioca con le macchinine
All'improvviso suona il campanello
"Oliver stai buono e fermo, io vado a rispondere...se vedi che non torno e che ho il tono alterato..."
"Corri in camera tua, si mamma lo so, sono quattro anni che mi dici la stessa cosa" dice lui alzando le spalle e riprendendo a giocare
"Bravo" dico sorridendo dandogli un bacio sulla fronte
Mi avvicino alla porta di casa e controllo dallo spioncino chi può essere a quest'ora e mi ritrovo davanti l'unica persona che mai mi sarei aspettata di rivedere
Apro la porta e con un tono seccato domando "che vuoi?"
"I-io...è vero che ti sposerai con quello lì?"
"No ma aspetta, fammi capire un attimo...dopo cinque anni CINQUE FOTTUTISSIMI ANNI TU, Tom Holland, ti ripresenti davanti alla mia porta e provi a fare il geloso perché finalmente ho trovato una stabilità e mi sposo? Ma vai a cagare va" concludo cercando di chiudere la porta e sento dei passi muoversi lungo la casa e dirigersi di sopra
Appoggia una mano nella porta e "volevo solo farti e farvi gli auguri in realtà, mi è uscita male la domanda" ammette triste "se mi lasci entrare porgo i miei saluti anche a lui"
"Non abitiamo insieme, non ancora" dico stringendo maggiormente la maniglia della porta e portandola nella stessa posizione che aveva all'inizio
"Come non è qui? Ho sentito dei passi"
"No, impossibile...sono sola" dico cominciando ad agitarmi
"Se sei sola allora posso entrare senza problemi" dice lui
"No, non ti voglio in casa mia"
"Non mi è mai piaciuto parlare sull'uscio...fammi entrare Elizabeth per favore...voglio parlarti"
"Ti ho detto no!" Urlo
"Elizabeth, per favore" dice lui afferrando la maniglia della porta "è tardi, sveglierai tutto il condominio"
"Non è tardi Tom, stacca quella mano dalla mia porta o te la stacco io"
"Elizabeth non ho un posto dove stare, per piacere mi fai entrare? Domani mattina sparisco" mi implora
"No, non posso...tornatene a Londra se non sai dove andare"
"Non esiste un aereo prima di domani mattina"
"Tom, mi dispiace ma no...ci sono cose che non sai e che sono successe in questo periodo e preferisco che tu non le sappia perché è meglio così" ammetto portandomi istintivamente la mano sulla pancia
"Elizabeth..." dice guardando la mia mano e mi accorgo solo ora del gesto
"Tom..." rispondo io abbassando tempestivamente la mano
"H-hai un figlio?" Domanda
Spalanco la porta di casa e lo faccio entrare
Alla chiusura della porta chiamo Oliver che corre giù dalle scale e apro le braccia facendolo salire in braccio
"Tom, lui è Oliver" dico dirigendomi nel divano e sedendomi
Tom mi imita e si siede accanto a me mentre sistemo Oliver nelle mie gambe rivolto verso di me
"Oliver" dico respirando profondamente "lui è Tom"
Tom mi guarda con uno sguardo vitreo e allibito, il tipico sguardo che ha quando non capisce qualcosa
"D-di chi è..." chiede
"Di chi è cosa?" Domanda Oliver non capendo a cosa si può riferire Tom
"Piccolino, vai in camera tua a giocare...la mamma deve parlare con Tom da sola"
"Va bene mamma!" Mi dice Oliver saltando giù dalle mie gambe dirigendosi verso le scale
"Aspetta Oliver" dice lui facendo voltare nostro figlio nella nostra direzione "mi diresti quanti anni hai?" Domanda cercando di sorridergli
"Così!" Dice Oliver alzando quattro dita tenendo giù il mignolo con l'altra mano
"Ora vai Oliver" gli dico io
"Ok" dice lui fiero di essere riuscito a fare un quattro con le dita
C'è un attimo di silenzio che crea una strana atmosfera nella stanza, l'unico rumore sono i passi di Oliver che si dirige in camera nel corridoio sopra di noi
"È-è m-m-mio quindi..." dice portandosi una mano davanti alla bocca "Elizabeth, perché?" Domanda voltandosi verso di me e prendendomi le mani "perché non me l'hai detto? Perché mi hai nascosto mio figlio per cinque anni? Sa almeno che sono suo padre? Ha preso il mio cognome?" Domande a raffica, come sempre
"No, non ha il tuo cognome, non sa che tu sei suo padre e toglimi le mani di dosso, verme viscido" dico staccando le mani dalle sue e alzandomi per stargli lontana
"Elizabeth" dice lui alzandosi "perché non mi hai detto nulla? Sarei tornato..."
"Se fossi restato quando te l'ho chiesto avresti saputo di avere un figlio, non sai che vita sto passato...ho dovuto nasconderlo a tutto il mondo, nasconderlo da tutti per evitare che qualcuno sapesse che l'uomo che mi ha abbandonata mi ha lasciato un figlio come regalo di addio, non sai che vita sta passando lui, senza un padre, tutti i suoi amici lo prendono in giro perché non ha il papà e ha sempre avuto solo me...avrei preferito convincermi ad abortire sapendo che avrebbe dovuto vivere così"
"Ma adesso sono qui, possiamo sistemare le cose...posso diventare il padre che non ha mai avuto"
"No, è troppo tardi ormai...non c'è niente da sistemare, tu hai preferito te stesso e mi hai lasciata qui perché non ero una cosa abbastanza concerta per farti restare a New York...torna da dove sei venuto, torna a Londra e non farti mai più vedere"
"Non pensi ad Oliver? Al fatto che dovrà continuare a vivere senza papà?"
"Un papà lo avrà quando dirò sì in modo ufficiale a Noah e mi legherò a lui per il resto della mia vita" dico rendendomi conto di quello che ho detto...non avevo mai pensato all'ultima parte
Trattengo le lacrime ancora a fatica e pronuncio l'ultima frase "lui sarà di certo un padre migliore di te" e vedo l'ultimo barlume di speranza spegnersi dai suoi bellissimi occhi marroni e la delusione invaderli
"Hai ragione Elizabeth, hai sempre avuto ragione tu" dice "addio, non mi farò mai più vedere...spero tu sia felice sul serio quando vivrai con Noah, ma sappi che se tu vorrai io sarò sempre qui per te"
Si avvicina leggermente e mi accarezza la guancia portandomi un ciuffo di capelli dietro all'orecchio
Il suo tocco sulla mia pelle ha lo stesso effetto di cinque anni fa, i brividi lungo la schiena
"Non l'hai tolta" sussurra con un velo di speranza nella voce
Io scuoto la testa "l'avevo promesso"
"Mi mancherai my darling, non ti dimenticherò mai" dice prima di darmi un bacio sulla guancia tirandomi tra le sue braccia
"Ti amo" mi sussurra prima di allontanarsi e andarsene probabilmente per sempre
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If I can't have you...I still want you❤️ ||Tom Holland||
FanfictionSecondo libro di "If I Can't Have You...❤️||Tom Holland||" Lo potete trovare nel mio profilo È vivamente consigliata la lettura del volume sopracitato prima di questo Liz si ritrova così sola e abbandonata dall'amore della sua vita ma cerca in tutti...