"Devo andare al lavoro, puoi tenere tu Oliver oggi?" Chiedo a Tom mentre esco dal bagno
"Ha ancora la febbre, l'ho appena misurata" mi dice lui "non c'è problema per tenerlo"
"Ti lascio le chiavi di scorta sul mobile in entrata se serve uscire, tra un po' passa Camila con Harry, cerco di tornare presto così lo porto dal dottore se non scende la febbre"
"Va bene, ma se vuoi lo posso portare io dal medico, fai con calma le tue cose"
"No, non preoccuparti" gli dico io
"Ciao mamma" mi saluta Oliver con la manina
"Ciao amore mio" gli dico dandogli un bacino in fronte "mi raccomando, se succede qualcosa sai il mio numero, mi chiami, tra poco arrivano gli zii, ti voglio bene"
Tom mi accompagna alla porta e mentre esco mi ferma e "ehi, non preoccuparti, non faccio niente ad Oliver, voglio solo aiutarti"
"Si, ok, ciao" taglio corto andandomene
Mi scalda il cuore sentire che mi vuole aiutareSono in scena e accanto alla telecamera appare Charity, la mia assistente, con il mio telefono puntato verso di me indicandomi lo schermo
Mi sale l'ansia, ho paura sia Oliver
Prima le ho raccontato che sta male e che l'ho lasciato solo con Tom
Non mi interromperebbe durante una ripresa se non fosse qualcosa di importante
Sono però a un punto cruciale della scena, hanno appena sospettato di me!
"Non l'ho ucciso io!" Strillo, forse un po' troppo forte, con sguardo stupefatto "come posso averlo fatto?! Ero insieme a te all'ora che è morto"
"E STOOOOOP" urla il regista
Corro a prendere il telefono e a rispondere
"Oliver tutto ok?" Chiedo senza guardare chi è
"Sono Tom" ammette la voce dall'altro capo del telefono "ti sto disturbando?"
"Veloce, che succede?" Chiedo
"Ha chiamato il dottore, ha detto di portarlo subito lì"
"Ehm..." guardo l'orario e mi rendo conto che io dovrei restare sul set per almeno altre due ore, mi giro il copione tra le mani e mi rendo conto che le ultime scene che mancano sono le mie, non posso andarmene "è arrivata Camila?"
"Si, poco fa" dice lui
"Bene, allora portatelo insieme dal dottore, io non posso uscire adesso altrimenti mi lasciano a casa"
"Va bene... Liz, stai tranquilla" mi dice lui
"Passami Camila"
"Dimmi" mi dice lei appena appoggia il telefono all'orecchio
"Cami" dico io sul punto di una crisi di pianto
"Ehi calma, ci sono io" dice
"Allontanati da Tom, ti devo parlare..."
Sento che cammina e chiude una porta
"Dimmi Liz"
"Per favore, ricordati che è mio figlio, e che lui è quello che se n'è andato lasciandomi sola... non permettergli di portarlo a casa sua e di fargli nulla"
"Liz, la stai facendo troppo grande, stai tranquilla, veramente, abbiamo parlato prima io e Tom, lui non ha nessuna intenzione di fare nulla, non vuole portare Oliver da nessuna parte, vuole solo provare ad essere il padre di quel bambino che, inconsapevolmente, ha abbandonato cinque anni fa, fidati almeno di me quando ti dico che è cambiato, non è lo stesso Tom di cinque anni fa"
"Sei sicura?" Domando io "perché a me non ha mai detto queste cose?"
"L'hai mai lasciato parlare per più di cinque minuti senza accusarlo di qualcosa in questi ultimi mesi?"
Effettivamente no
"Ok... ok, portatelo dal medico ora, poi se devi andare con Harry potete andare, mi devo fidare di lui" ammetto
"Bene, ora torna al lavoro, fidati che il tuo bambino è in ottime mani"
"Grazie" ammetto "veramente"
Chiudo la chiamata e affido di nuovo il mio telefono a Charity e torno al mio lavoro
Esco dallo studio di registrazione che è ormai notte, penso sia stata una delle giornate più stressanti di tutta la mia vita, mi sento distrutta
Salgo in macchina, appoggio tutte le mie cose sul sedile del passeggero
Mi appoggio al volante con la testa, giro un paio di volte il collo per poi passarmi le mani sul volto
Riapro gli occhi e cerco di mettere a fuoco quello che vedo
Prendo dal porta oggetti gli occhiali da vista e li metto
Metto in moto e faccio per partire
*toc toc* sento bussare sul finestrino
Mi volto e trovo Noah che mi saluta sorridendo
Abbasso il finestrino un po' sconvolta
"Ehi" dico io "tutto ok?" Chiedo
"Certo!" Afferma lui "e tu? Sembri stanchissima"
"Non solo sembro, lo sono" affermo io ridendo "stavo andando a casa infatti"
"Giornata pesante?"
"Molto"
"Come sta Oliver?"
"Oggi non molto bene, ora è a casa con..." non voglio dirgli che è con Tom, in fin dei conti ci dovevamo sposare fino a qualche mese fa e poi l'ho lasciato... non sa che sono tornata "ufficialmente" con lui, non vorrei ferirlo ancora
"Con Tom immagino" finisce lui la frase
Io annuisco senza aggiungere altro
"Se non ti dispiace, raggiungerei mio figlio" dico
"Si, scusami... mi fa ancora un certo effetto pensare che tu stai con lui" dice alzando le spalle
"Buona serata Noah, ci vediamo" dico io
"Ciao Liz" dice lui alzandosi dal finestrino
Metto la prima e parto tirando su il finestrino
Dallo specchietto retrovisore vedo che è ancora lì, impalato, sul marciapiede a fissare la mia macchina andarsene
Mi concentro sulla strada e guido
"Certo che potevo anche evitarmelo" mi dico "sono una stronza in queste cose, dovrei evitare"
Sento la macchina che comincia a suonare, vuol dire che mi stanno chiamando
Controllo e vedo che è Tom e rispondo
"Si?" Rispondo appena premo il tasto verde
"Ciao Liz, tra quanto arrivi? Tutto ok? Ho visto che si faceva tardi e mi sto cominciando a preoccupare, è successo qualcosa?" Chiede tutto d'un fiato
Mi fa sorridere che si preoccupi così tanto
"Si Tom, tutto ok, abbiamo finito molto tardi di registrare altrimenti tornavamo a domani con ancora più ritardo nella tabella di marcia, sono quasi a casa" dico io tralasciando Noah fuori dallo studio
"Non è successo altro?" Domanda lui, forse sentendomi un po' triste
"Dopo ti racconto" ammetto "Oliver come sta?" Chiedo
"Meglio di ieri di certo, sta aspettando te per andare a letto ma si sta addormentando in divano, è così carino, ti assomiglia così tanto quando è assonnato" dice concludendo con una risata
Io sorrido, è vero, ha preso tutto da Tom di estetica, è la sua fotocopia praticamente, ma quando si parla di sonno e dormire ha preso tutto da me
"Arrivo" dico io ridendo "a tra poco"
Chiudo la chiamata immaginando Tom seduto sul divano con Oliver che si addormenta sulle sue gambe, penso sia la scena più bella che io possa voler vedere nella mia vita
Parcheggio sotto casa, raccolgo le mie cose e salgo nel mio appartamento
"Dov'è il mio ometto?" Domando aprendo la porta
"MAMMAAAAA!" Urla Oliver correndomi in contro
Mi abbasso e aspetto che arrivi a braccia aperte
Appena arriva lo prendo e lo stringo forte forte a me
"Andiamo a letto ora ometto?" Domando
"Si mammina, ho molto sonno" dice lui strofinandosi gli occhietti
"Allora adesso la mamma e il papà ti portano a letto" dico guardando Tom che fa una faccia che è un mix tra l'incredulità e la felicità
Appoggio le mie cose sul pavimento e mi tolgo le scarpe
Prendo in braccio il mio bambino e salgo le scale con Tom davanti a fare strada
Apre la porta della cameretta di Oliver e toglie le coperte dal suo letto
"Allora Oliver, facciamo la nanna ora?" Domanda lui
"Adesso che la mamma c'è si" dice Oliver ridendo
Ripongo Oliver nel letto e gli do un bacino
"Mamma, papà" dice "posso un abbraccio?"
"Certo!" Diciamo io e Tom insieme
Ci avviciniamo a lui e lo stringiamo in un abbraccio di famiglia
"Non voglio più stare senza uno di voi due" dice Oliver mentre si lascia coccolare da noi
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If I can't have you...I still want you❤️ ||Tom Holland||
FanfictionSecondo libro di "If I Can't Have You...❤️||Tom Holland||" Lo potete trovare nel mio profilo È vivamente consigliata la lettura del volume sopracitato prima di questo Liz si ritrova così sola e abbandonata dall'amore della sua vita ma cerca in tutti...