Capitolo 11

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"Grazie per avermi fatto conoscere Oliver e avermi permesso di stare con voi fino ad adesso, levo il disturbo" dice Tom dopo aver messo a letto il nanerottolo insieme a me
"Siediti con me in divano, parliamo un altro po'" perché l'ho detto?
"Di quello che parlavamo oggi?"
"Si, volevo dirti che per me è un problema ma non posso esserne gelosa, non stavamo insieme, mi passerà..."
"Cosa pensi di fare ora?" Domanda lui
"La stessa cosa che ti ho detto quando siamo usciti..."
"Riprovarci?"
"Si"
~due mesi dopo~
"Puoi accompagnare tu Oliver a scuola? Devo essere al lavoro tre minuti fa" dico a Tom allacciandomi l'orologio
"Si amore, non preoccuparti" mi risponde lui sorridendo della mia goffaggine nello sbrigarmi
"Grazie, ci vediamo stasera" dico avvicinandomi per dargli un bacio
"C'è la recita oggi alle 4, te ne sei dimenticata?" Chiede lui sconvolto
Guardo il calendario vicino all'ingresso e vedo il cerchio rosso con scritto RECITA a caratteri cubitali da Oliver
"Devo andare, passa a prendermi alle 3:52 per favore, se facciamo il giro l'altro arriviamo alle 3:57, giusti per la recita"
"Hei, calma, vengo prima e facciamo con calma" dice lui abbracciandomi e accarezzandomi dandomi conforto
"Chiederò di uscire prima, hai ragione"
"A dopo"
"A dopo, CIAO BELLISSIMO!" Urlo a Oliver che scende e mi saluta con la mano
Salgo sul taxi che ho chiamato e mi faccio portare sul set il più velocemente possibile
Scendo, pago la corsa ed entro nell'ufficio del produttore
"Posso uscire prima oggi? Ho la recita di Oliver" dico velocemente aprendo la porta
"Certo Elizabeth, accomodati pure, buongiorno anche a te, io sto bene grazie, e tu?" Risponde John, il produttore del nuovo film in cui recito
"Scusa, è che non ho un attimo di pausa, sono molto presa dal film, mi hanno detto che siamo in ritardo sulla tabella di marcia e non mi era mai capitato fino ad adesso" dico lasciandomi cadere nella poltrona davanti alla sua scrivania
"Tranquilla, sai cosa ti dico? Oggi torna a casa, stai con Tom, goditi la recita, ci vediamo domani mattina fresca e pronta a recitare, oggi concluderesti poco, fidati, riposa"
"Ma non..."
"Liz, non contestare, o vai a casa tu o ti faccio portare da qualcuno, intesi?"
"Va bene, grazie, a domani"
Mi alzo ed esco dal suo ufficio chiamando Tom
"Hei dimmi" mi dice appena risponde
"Riesci a passare ora a prendermi?" Chiedo
"Si, è successo qualcosa?"
"Nono, niente di grave, dopo ti spiego"
"Ok Liz, adesso arrivo"
Aggancio ed esco nel parcheggio aspettando il mio principe azzurro
Tra di noi sta andando tutto bene, forse troppo bene per i miei gusti ma penso sia perché siamo genitori ormai, siamo troppo presi da Oliver per pensare a qualsiasi altra cosa
Tom ormai ha ripreso a recitare, l'hanno chiamato a registrare una serie tv e il prossimo mese ricomincia la vita frenetica dell'attore anche per lui
"Ciao" mi dice arrivando davanti a me
Ferma la macchina, scende e correndo va ad aprirmi la porta
"Grazie" dico io salendo mentre lui richiude la portiera
"Come mai già a casa?" Chiede sedendosi accanto a me
"Mi hanno lasciato la giornata libera perché ho chiesto un'ora per uscire prima a vedere la recita"
"Bene, dove andiamo?" Mi chiede
"Dove vuoi, non mi cambia" ammetto alzando le spalle
"Faccio io!"
Lascio che mi porti dove vuole mentre mi appisolo sul sedile
***
"Liz... svegliati.... darling"
Sto sognando Tom? Perché sto sognando Tom
Solo lui mi chiama darling...
"Liz, siamo arrivati"
Arrivati? Ma... cos...
Sento muovere freneticamente la spalla così decido di aprire gli occhi per capire chi mi ha rovinato il sogno
Apro gli occhi e trovo davanti il mio sogno
Non capisco bene, perché ho Tom davanti se stavo sognando che mi chiamava darling?
Chiudo e riapro gli occhi un paio di volte prima di capire che effettivamente mi stava svegliando
La parola darling risuona nella mia testa da quando credevo di averla sognata se non si fosse capito
Mi aveva chiamata quasi sempre Liz da quando ci siamo rimessi insieme
O Liz o mamma parlando con Oliver, mai aveva riutilizzato il nomignolo che mi aveva dato
"Come mi hai chiamata?" Chiedo incredula
"Liz?"
"Non solo..."
"Darling?"
Sentirlo pronunciare da lui ha un effetto così bello, suona così bene, così armonioso, così musicale, così perfetto per la sua voce, per le sue labbra che mi rende felice solo sentirlo
Sorrido
"Che c'è?" Domanda lui
"Nulla..." dico io "nulla..."
"Oook..." dice lui stranito non capendo perché sono così felice
"Dove siamo?" Domando
"In un parcheggio"
Lo guardo con sguardo interrogativo "quale?"
"Niente di che, siamo solo in spiaggia a Long Island..." finisce la frase con incertezza, poi continua "...dove abbiamo guardato il mare e..."
"Non dirlo" lo fermo io, pensare a quello che eravamo e che lui ha buttato mi distrugge dentro
"Andiamo via se non vuoi stare qui..."
"Si, andiamocene per favore" 
Questo posto non ha solo i ricordi della sera in cui gli ho confessato tutto quello che provavo e tutt'ora provo per lui, è anche il posto dove Noah mi aveva chiesto di sposarlo e il posto dove io gli ho detto di si illudendolo che tra noi poteva funzionare senza problemi
Tom, in silenzio, mette in moto e riparte
Accendo la radio per spezzare il silenzio ma la spengo immediatamente appena sento quella canzone
"I don't really give a damn about the way you touch me
When we're alone
You can hold my hand
If no one's home...
"
Mi perdo così nel silenzio a pensare a quale poteva essere il motivo per la quale ha voluto portarmi qui
"Sto per comprare una casa nuova dove far vivere la nostra famiglia e, perché no, magari allargarla un giorno..." spezza il silenzio lui mentre scendiamo davanti casa mia "per questo ti ho portato lì, volevo dirtelo in modo più ufficiale... non pensavo ti facesse male quel posto, scusa"
"Non è solo colpa tua, quel posto mi fa male per colpa mia..." cerco di distogliere l'attenzione dall'acquisto della casa... non so perché l'abbia fatto
"Vorrei che tu la vedessi... so cosa pensi, non è per portarti via Oliver, è per dare un castello alla mia principessa e una vita agiata a tuo figlio, anche se non mi vorrai più nella tua vita un giorno io la casa la regalo a te"
"Non serve che mi compri una casa, non devi sdebitarti in alcun modo..."
"Non è per quello, è che voglio che tu stia bene, amarti per me ha sempre significato volere il tuo bene"
"Tom, non dire cazzate per piacere" gli dico guardandolo con uno sguardo tra la rabbia e il disprezzo "se tu mi amassi dal primo giorno non mi avresti mai lasciata, vattene e non tornare"
Detto questo, gli chiudo la porta di casa in faccia e lascio che se ne vada via di nuovo dalla mia vita

If I can't have you...I still want you❤️ ||Tom Holland||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora