Dopo essere uscita dalla doccia, più rilassata di prima grazie all'arrivo improvviso del mio ragazzo, indosso i pantaloni della tuta grigi e un maglione per andare a cucinare la cena nel frattempo che Sebastian è steso sul divano con le gambe penzoloni a leggere il copione del suo prossimo film.L'aroma del basilico fresco si mescola alla salsa di pomodoro, e in pochi istanti la cucina è invasa da un'odore paradisiaco, sorrido a me stessa al ricordo di mia sorella Stacey che, quando vivevamo insieme prima che lei si sposasse con Andrew e diventasse un'attrice, non riusciva mai a cucinare neanche un piatto di pasta con della semplice pomarola fatta in casa.
"Ho l'acquolina a sentire questo odorino." Mi dice Sebastian dal salotto, mi allontano per un istante dalla pentola e mi affaccio trovandolo con la penna in bocca e le mani tra i capelli.
"E' una ricetta italiana che cucinavo sempre per mia sorella. Spaghetti alla pomarola, semplici ma efficaci." Dico camminando nella sua direzione per arrivare a posizionarmi dietro le sue spalle, mi chino leggermente e gli poso un bacio sul collo, sento un suo mugolio di apprezzamento.
"Vai a finire di cucinare prima che ti butti su questo divano e non ti faccia più alzare." Mi dice e io mi mordo il labbro inferiore.
"Spero che sia una promessa per dopo." Sussurro al suo orecchio e poi lo lascio al suo lavoro tornando in cucina ai fornelli.
"Puoi giurarci." Lo sento dire e scuoto la testa ridendo.
Mentre apparecchio la tavola e scelgo il vino per accompagnare la cena sento le sue mani sui miei fianchi e il suo mento è ora sulla mia spalla.
"Dato che sei qui." Mi avvicino alla pentola con la pomarola, prendo il mestolo e lo avvicino alla sua bocca, la apre e chiude gli occhi.
"Mmh, è buonissima." Si complimenta.
"E' solo un po' di pomarola ma apprezzo." Sorrido baciandogli la punta del naso. Lui mi avvicina a se mettendomi le mani dietro la schiena, poi ne fa scivolare una sul mio sedere, stringendolo. Lo guardo alzando un sopracciglio con un sorriso stampato in faccia. "Devo finire qui." Lo avverto.
"Oh si finiremo e come." Sussurra lui, sento il suo respiro sulla mia bocca prima che mi baci. "Ho pensato a questo momento per tutto il giorno." Continua a dire mentre porta le sue labbra sul mio collo, porto la testa indietro, come istinto involontario, vogliosa delle sue labbra sul mio corpo. "E so che lo vuoi anche tu." Sussurra. "Divertiamoci un po' e poi penseremo alla nostra cena." Mi dice togliendomi il maglione, poi mi prende in braccio e le mie gambe si stringono attorno alla sua vita.
"Camera ?" Sussurro, non risponde e si avvicina al tavolo, già apparecchiato per metà, il mio sedere tocca il legno. "Sul serio Seb ?" Dico alzando gli occhi al cielo divertita.
"Questo è l'entrée, dove mangi di solito tu ?" Dice come se fosse una cosa da tutti i giorni scopare sul tavolo.
Le sue mani trovano l'elastico della tuta, li butta giù, gettandoli di lato, mi guarda per qualche istante prima di mettersi tra le mie gambe. Sento le sue mani correrci sopra su e giù mentre le guarda in ammirazione mordendosi il labbro inferiore , poco dopo la sua mano entra in contatto con la mia intimità. La mia testa cade sulla sua spalla e un gemito esce dalle mie labbra.
"Seb." Mugolo il suo nome in un sussurro.
"Togliamo questo di torno piccola." Mi sussurra portando la sua mano libera dietro la mia schiena all'altezza del reggiseno, in pochi secondi lo sfila e lo butta sopra il mucchio dei vestiti.
Il mio respiro comincia ad affannarsi sempre di più quando sento che Seb comincia a lasciare una scia di baci caldi sulla mandibola, poi più giù sul collo, fino ad arrivare ai miei seni.Mentre comincia a farsi strada sempre più giù, si assicura di mantenere il contatto visivo, so quanto ama vedermi così vulnerabile in momenti del genere. Mentre il suo dito entra di me lo vedo leccarsi il labbro e io involontariamente allargo le gambe per fargli più spazio. Lui continua, lentamente, lasciandomi vogliosa.
"Andiamo amore." Riesco a dire tra un respiro e l'altro.
"Che ?" Domanda lui facendo finta di non sapere a cosa mi stia riferendo.
"Ti voglio, ora." Sussurro stringendo le mie braccia intorno al suo collo per avvicinarmi e poterlo baciare.
Il mio invito viene colto all'istante e lo sento entrare dentro di me. I nostri gemiti si mixano all'unisono mentre lui spinge dentro e fuori.
Le sue spinte sono potenti. Sebastian conosce il mio corpo come una mappa, sa sempre dove toccare, dove baciare, e soprattutto come inquadrare se stesso all'interno del mio spazio stretto che mi manda sempre in frenesia.
Le mie unghie gli scavano la schiena e lo sento gemere alla sensazione, lui continua ad uscire ed entrare senza sosta, mentre le mie gambe si intrecciano intorno alla sua vita."Seb, più veloce, per favore." Grido. Lui aumenta leggermente la sua velocità, con il respiro terribilmente pesante. Il mio stomaco si stringe sempre di più ad ogni spinta, quasi sull'orlo di un climax. La sua bocca cerca e trova subito la mia, i nostri gemiti si fondono. "Sto per venire." Sussurro nella sua bocca tra un bacio e l'altro.
"Andiamo piccola." Sussurra nel mio orecchio, mordendolo. Ed è la spinta che mi ci voleva per farmi venire, i miei muscoli si rilassano completamente intorno al mio fidanzato. Siamo entrambi esausti ma felici.
"Oh, è stato così bello." Dico mentre cerco di ristabilizzare il mio respiro. Sebastian sorride, le punte dei suoi capelli leggermente bagnate dal sudore. Ha un aspetto post sesso così bello.
"Pensi che sia stato meglio della tua pasta?" Domanda sorridendo mentre si gira a vedere la padella ancora lì.
"Fottiti." Dico ridendo mentre lo spingo via da sopra di me.
"A quello ci hai già pensato tu." Dice con un sorriso sornione, mentre si rialza le mutande e i pantaloni, rimasti abbassati sulle caviglie per tutto l'amplesso.
"Sebastian Stan, vergognati." Dico fingendo indignazione, mentre riesco a trattenere a stento una risata.
"Samantha Turner non fare la finta santa." Dice mettendomi una mano sulla pancia, ora coperta dal mio maglioncino, il suo mento sulla mia spalla e il naso nei miei capelli. "Adesso possiamo mangiare la tua pasta." Dice baciandomi il collo, poi si allontana per mettersi a sedere.
Prima di mettere la pasta in tavola, lo pulisco e Sebastian segue ogni mio movimento ridendo e scuotendo la testa, una volta pulito ci poso i due piatti fumanti.
La nostra serata passa cosí, tra cibo e sesso, e anche se non l'ho ancora ammesso a Sebastian, sento di esserne innamorata.
Nota d'autrice
Poco da dire questa settimana! Alla prossima :)
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Photograph [Sebastian Stan]
Fanfiction[Estratto dal Prologo] ... "Piacere, io sono Sebastian Stan." Mi sorride porgendomi la mano che afferro subito ricambiando il sorriso. "Il piacere è tutto mio signor Stan, io sono Samantha Turner, la sua fotografa." "Per favore chiamami solo Sebasti...