Twenty

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Sono passati tre giorni da quando Alex mi ha attaccato il telefono dopo che io gli ho detto di volere una pausa. E ad oggi non mi sento pentita della mia scelta, ho bisogno di un po' di tempo per me stessa.

Sono passati tre giorni anche da quando Sebastian mi ha detto che fará di tutto per riconquistarmi.

Emma è tornata in città e sembra che abbia intenzione di rimanere per un po', per disintossicarsi, cito le sue parole, da tutta la merda che ha a casa sua.

Emma's pov

Los Angeles mi farà bene. Sarà il mio nuovo punto di partenza. Il mio nuovo inizio con la mia migliore amica al fianco, la miglior cura per ogni ferita aperta.

"Em ?" Mi chiama Samantha dalla cucina. Mi alzo dal divano e la raggiungo, la vedo intenta a spadellare.

"Dimmi Bastianich dei poveri." La sfotto mettendomi a sedere sullo sgabello di fronte all'isola.

Si gira a guardarmi e mi punta il mestolo, con l'impasto delle crêpes attaccato, contro.

"Punto numero uno Bastianich non è un cuoco ma un imprenditore." Comincia scuotendo la testa. "Punto numero due volevo chiederti con cosa vuoi riempire le crêpes, vipera." Mi dice.

"Oh che amica amervole che ho." Dico continuando con il mio solito tono a sfottò.

"Mi pento già di aver accettato di ospitarti a casa." Dice Samantha mentre continua a spadellare le nostre crêpes per colazione.

"Sono sicura che non vedevi l'ora di riavermi a casa con te. Anche se non sono il bellone con gli occhi azzurri e una gamba ingessata." Le dico ridendo. "Comunque la nutella andrà benissimo." Rispondo alla sua precedente domanda.

"Scommetto che non vedevi l'ora di mettere in mezzo Sebastian." Dice mettendo davanti ai miei occhi un piatto con le crêpes, nutellose, appilate e fumanti. "Ma non ne parleremo, o almeno non ora." Continua mangiando un boccone. "Piuttosto potremmo parlare del motivo per cui sei qui, senza Thomas." Conclude puntando i suoi occhi nei miei. Lo sa. Come potrebbe non saperlo ? È la mia migliore amica e ha un sesto senso infallibile.

"Mi ha scaricata." Dico senza troppi rigiri di parole. "A quanto pare mi stava tradendo da piú di un mese con una sua collega." Spiego abbassando lo sguardo sul piatto davanti a me.

"Che emerito stronzo." Se ne esce all'improvviso dopo qualche minuto di assoluto silenzio. Mi scappa una risatina e scuoto la testa. "Mi dispiace di avertelo fatto conoscere." Continua con un tono di voce misto a delusione nei confronti del suo amico e rammarico per me.

"Non c'entri nulla tu. E soprattutto non devi scusarti, non potevi saperlo." La rassicuro. "Tanto per fartelo sapere non rinnego nulla di quello che è successo, è stato un anno intenso e l'ho amato." Spiego. "Semplicemente le cose hanno un inizio e una fine, che ci piaccia o no." Concludo il discorso.

"Emma sono veramente contenta che tu sia qui con me. Los Angeles ti farà bene." Samantha allunga la mano sul tavolo e stringe la mia.

In questo esatto momento sono grata di avere al mio fianco Samantha, cosí empatica, dolce, comprensiva. Semplicemente Samantha.

"Adesso sono curiosa di assaggiare queste crêpes nutellose, Bastianich." Sdrammatizzo per mettere fine a questo momento troppo sdolcinato.




Photograph [Sebastian Stan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora