Seventeen

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8 mesi dopo

Sono sdraiata comodamente sul letto di Alex mentre si sta facendo una doccia.
Stasera mi porta a cena fuori, ma non mi ha voluto dire dove nonostante l'ho pregato e ripregato per sapere come vestirmi.

Lo vedo uscire dal bagno con addosso solo un asciugamo che gli ricade sopra i fianchi, piccole goccioline gli cadono dai capelli diventati ora scurissimi perchè bagnati dall'acqua, appena nota che lo sto fissando mi lancia un sorrisetto di sbieco.

"Signorina Turner ti piace quello che vedi ?" Mi sfotte avvicinandosi.

"Signor Miller non pensi che tu sia un po' troppo sicuro di te ?" Lo sfotto di conseguenza mentre mi sistemo a sedere, non appena poggia un ginocchio sul letto accanto alla mia gamba il materasso fa un piccolo rumore che echeggia nella stanza illuminata dalla poca luce del sole che filtra dalla finestra.

"Mh penso solo che la vista di tutto ció ti piaccia molto." Mormora a pochi centimetri dalle mie labbra, lo guardo negli occhi prima di alzare leggermente le labbra verso le sue per farle scontrare. La sensazione delle sue labbra sulle mie è paradisiaca, il mio stomaco si stringe in una morsa, e sento dei brividi percorrermi la schiena, pochi secondi dopo mi stacco da lui e gli sfioro la guancia con le dita sorridendogli.

"Vai a vestirti o faremo tardi." Gli dico prima di scostarmi completamente da lui e alzarmi in piedi.

"Agli ordini capo." Mi risponde mettendosi la mano all'altezza della testa a mo' di saluto militare.

-

Alex  sta guidando nel caos di Los Angeles per raggiungere la nostra meta, la musica risuona nel veicolo, i finestrini della sua Range Rover sono abbassati e il vento ci scompiglia i capelli.

Mi isolo per un momento e ripenso a quel giorno. Qualche settimana dopo aver parlato con Emma dei miei sentimenti per Sebastian mi ero finalmente convinta che ne avrei dovuto parlare con lui, per definire le cose, ero convinta che nonostante suo figlio in arrivo avremmo potuto farcela. Ma invece, come sempre, mi sbagliavo di grosso.

"Terra chiama Samantha." Mi sento richiamare da Alex, mi volto e lo trovo con gli occhi su di me, gli concedo un sorriso per non farlo preoccupare.

"Siamo quasi arrivati." Mi informa lanciandomi un'occhiata veloce per poi riportare tutta la sua attenzione sulla strada, annuisco e subito dopo comincio a canticchiare. "Non cantare, sei stonata come una campana." Ride colpendomi leggermente una coscia, di rimando gli faccio la linguaccia e continuo a cantare alzando la voce.

Venti minuti dopo siamo seduti al tavolo di un lussuoso ristorante non troppo lontano dal centro di Los Angeles.

L'atmosfera del ristorante è morbida e rilassante, le luci fioche illuminano ogni tavolo e su questi ultimi una rosa rossa dentro una bottiglia di vetro è posizionata al centro, la cena viene accompagnata da una musica in sottofondo. Questo posto è fantastico, e molto romantico ed essere qui insieme ad Alex è cosí piacevole.

"Ti piace ?" Mi domanda sorridendomi ed io annuisco vigorosamente, ammaliata da tanta bellezza, lui allunga una mano sul tavolo e afferra la mia.

"Sapevo che ti sarebbe piaciuto, sono stato giorni a cercare un posto adatto." Mi confida accarezzandomi il dorso della mano e io sorrido aggrottando le sopracciglia.

Photograph [Sebastian Stan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora