Two

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                 "Stasera non voglio scuse andiamo al pub

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"Stasera non voglio scuse andiamo al pub." Mi dice Thomas dall'altro capo del telefono mentre io alzo gli occhi al cielo sbuffando. "So che stai alzando gli occhi al cielo Sammy, ma non hai via di scampo sono 3 settimane che mi rifili la stessa scusa «Sono stanca è stata una settimana dura a lavoro.»" Cerca di imitare la mia voce e comincio a ridere seguita a ruota da lui.
"Ok verró al pub, forse cosí per le prossime 3 settimana non romperai."
"No Sammy in qualitá di tuo amico devo assicurarmi che tu ti diverta e assolutamente devo riuscire a farti trovare un ragazzo. Sei sola da troppo tempo."
"Thomas ma a cosa mi serve un ragazzo se ho giá te ?" Domando ridendo mentre mi gratto la pancia lasciata scoperta da un crop top nero.
"Io ho altre pollastrelle di cui occuparmi, mi dispiace Sam."
"Cosí mi spezzi il cuore signor Brown."
"Te ne farai una ragione signora Turner. Alle 22 passo a prenderti, fatti trovare pronta." Mi dice prima di riattaccare. Sbadiglio mentre cammino verso il bagno per farmi una doccia e prepararmi per la serata.

-

Un'ora dopo sono davanti allo specchio ad applicare un po' di mascara, un rossetto di un rosso acceso e per ultimo spruzzo un po' di profumo. Raggiungo la mia camera da letto per organizzare la pochette e prima che Thomas arrivi mi prendo qualche istante per darmi un'occhiata allo specchio: ho indossato una maglia nera semplicissima accompagnata da una gonna a ruota rossa e ai piedi porto dei tacchi neri non troppo alti, i miei capelli ricadono morbidi sulla mia schiena, è un look semplice ma elegante.

-

"Come va Sam ?" Mi chiede Thomas appena salgo in macchina e mi allaccio la cintura. "Sembri invecchiata dall'ultima volta che ti ho vista." Scherza lanciandomi un'occhiata.
"Oh andiamo piantala Tom." Rido colpendolo su un braccio. "Sto bene e stasera voglio divertirmi e bere."
"Cosa sto sentendo, Samantha Turner che ammette di volersi divertire, ragazzi la fine del mondo è vicina." Ride di gusto mentre io alzo gli occhi al cielo e alzo la musica alla radio. Stiamo sfrecciando nel buio a tutta velocità per raggiungere il pub dove siamo soliti andare.
Una volta raggiunto il pub parcheggia e scendiamo dalla vettura, lo squadro per vedere cosa si è messo e non posso fare a meno che annuire in approvazione. Sta indossando dei jeans scuri con sopra una camicia bianca e le converse ai piedi, sta benissimo e non perdo l'occasione di dirglielo.
"Sei bellissimo. Sicuramente stasera farai colpo." Gli sorrido prendendolo a braccietto mentre ci incamminiamo all'entrata.
Una volta dentro ci avviciniamo al piano bar per ordinare da bere, io come di mio solito prendo una Piña Colada mentre lui prende un Long Island, una volta presi i nostri cocktail andiamo sulla pista da ballo e cominciamo a muoverci. All'improvviso qualcuno viene a sbattare contro di me e verso un po' di bevanda sul pavimento ringrazio il cielo che sia finita lí e non sui miei vestiti, mi giro per vedere chi è il genio e rimango quasi a bocca aperta.
"Dobbiamo smetterla di incontrarci cosí." Sento dirgli mentre sorride.
"Si credo che tu abbia ragione." Ricambio il suo sorriso. "Ti presento Thomas. Thomas questo è Alex." Tiro per un braccio Tom che si gira squadrandolo dalla testa ai piedi.
"Piacere." Alex porge la mano per presentarsi e Thomas la stringe in una presa forte e decisa.
"Piacere mio." Gli sfoggia un sorriso lasciandogli la mano. "Sei nuovo da queste parti ?" Domanda il mio amico curioso.
"Si mi sono trasferito da qualche settimana, abito nello stesso isolato di Samantha." Lo informa Alex, il mio amico annuisce portandosi il bicchiere alle labbra per sorseggiare la sua bevuta.
"Bene caro Alex è stato un piacere, sicuramente ci vedremo in giro." Gli dice, poi si volta verso di me e aggiunge. "Penso proprio che andrò a tentare la fortuna con quella ragazza al bancone, mi sta fissando da quando siamo entrati qui. Ti lascio in buone mani suppongo." Mi sorride e se ne va lasciando la sua scia di profumo, scuoto la testa e riporto la mia attenzione su Alex che mi sta già guardando.
"Ti va di andare fuori ?" Mi propone e io annuisco seguendolo all'esterno del locale. Dopo aver raggiunto un muretto non troppo lontano dal pub ci sediamo.
"Come sta andando il trasloco ?" Gli domando.
"Bene, grazie." Fa una pausa prima di continuare. "Sai ieri sera volevo venire a suonarti ma non avevo nessuna scusa, quella del vicino che va a chiedere le uova è vecchia, quindi ringrazio mio cugino per avermi trascinato qui stasera." Mi confessa sorridendo.
"Davvero ?" Rido guardandolo negli occhi.
"Si davvero." Annuisce ridacchiando. "So che sembro uno sfigato ma sei l'unica persona che «conosco» a parte mio cugino."
"Non sembri uno sfigato, ti capisco, quando mi sono trasferita non conoscevo nessuno. Comunque sappi che mi avrebbe fatto piacere passare un po' di tempo con te." Gli dico sorridendo.
"Me lo segno per la prossima volta Samantha." Sorride mordendosi il labbro inferiore. Lo guardo e penso che sia carino con i suoi capelli tirati all'indietro e le sue guance colorate di un rosa acceso a causa del caldo nel locale, ma poi subito dopo i miei pensieri si spostano su Sebastian, per scacciarli scuoto la testa e riporto la mia attenzione sul nuovo arrivato.
"Quanti anni hai ?" Gli domando curiosa.
"Ho 31 anni. Tu ?"
"Ne ho 29."
Nonostante l'assordante rumore della musica del pub riesco a sentire il suo telefono squillare che lui sfila dalla tasca dei jeans e tira un sospiro prima di dirmi "Scusa Samantha devo davvero rispondere." E si allontana velocemente, io resto a guardarlo camminare avanti e dietro mentre si passa una mano tra i capelli e si mordicchia di tanto in tanto il labbro superiore. Dopo qualche minuto torna da me mettendosi le mani nelle tasche posteriori dei jeans e tira un sospiro.
"Devo andare."
"Vai non preoccuparti! Allora ci vediamo in giro." Mi alzo dal muretto e mi passo una mano sulla gonna per lisciarla dalla piega formatasi mentre ero a sedere.
"Si sicuramente." Fa una piccola pausa e si gratta il mento. "Spero che tu abbia una gallina." Mi dice e io lo guardo confusa. "Per le uova." Aggiunge ridendo e io lo seguo a ruota.
"Non ho una gallina e sappi che se tu volessi passare del tempo in compagnia, senza problemi, sai dove abito." Gli dico cordialmente, lui si avvicina per posarmi un piccolo bacio sulla guancia, quando si allontana gli sorrido imbarazzata.
"Buonanotte Samantha." Mi saluta un'ultima volta prima di allontanarsi a passo svelto verso la sua meta, rimango un po' a fissare il posto che fino a qualche minuto prima stava occupando lui. Quando mi ricompongo do un'occhiata all'orologio che ho al polso, segna l'una di notte, di tornare dentro al pub non mi va, quindi scuoto la testa e decido di chiamare Emma, dopo qualche squillo risponde.
"Emmy!" La saluto mettendomi a sedere sopra il muretto di prima e accavallo le gambe.
"Sam! Sei ad una festa ?" Mi chiede
"No sono venuta al pub con Thomas, mi ha costretta."
"Ha fatto bene a farti uscire, non puoi passare tutta la tua vita sul divano guardando serie tv su tutte le piattaforme esistenti." Mi dice e la immagino mentre alza gli occhi al cielo.
"Mi manchi. Quand'è che ti deciderai a lasciare tutto e venire qui in America ?"
"Mi manchi tantissimo anche tu Samantha. E per la cronaca potrei farti la stessa domanda, in più ho conosciuto un ragazzo ed è fighissimo."
"Hai conosciuto un ragazzo ? Come si chiama ?" Domando curiosa e in attesa della sua risposta porto alle labbra un'unghia laccata di rosa chiaro per mordicchiarla, un vizio che mi porto dietro da quando sono piccola.
"Si chiama Tyler Evans siamo stati a cena fuori." Mi racconta, annuisco anche se so che non può vedermi, quindi do voce al mio gesto.
"Interessante, molto interessante, non fartelo scappare allora." Ridacchio conoscendo le scarse abilità di Emma nell'impegnarsi.
"Tu invece che mi racconti ? Mi hai detto di aver pranzato con Sebastian, che tra parentesi è un figo assurdo, potrei prendere in considerazione l'idea di iniziare la saga della Marvel." Mi dice e la immagino alzare e abbassare le sopracciglia velocemente. Rido e so che ha Cambiato discorso spostando l'attenzione su di me perchè odia questo genere di pressione.
"Si. È figo molto, troppo. È stata una fortuna potergli scattare le foto per il prossimo numero." Le dico. "In più giusto per dirtene una sui film della Marvel, lui non è l'unico figo della saga." Rido
"Vi siete scambiati i numeri spero." Mi dice.
"Si, cioè in realtà lui ha chiesto il mio ma io non ho preso il suo, e non mi ha ancora scritto in realtà."
"Non farti paranoie, se te l'ha chiesto lui sicuramente ti scriverà." Mi rassicura.
"Nessuna paranoia, so che è impegnato con un bel po' di interviste e promozioni per il film che sta per uscire." Le dico e nel frattempo vedo Thomas uscire e ricercarmi con lo sguardo, alzo una mano per farmi vedere e mi raggiunge.
"Emmy devo scappare, ci sentiamo presto." La saluto e aspetto che ricambi prima di attaccare.
"Dov'è andato il tuo amichetto ? L'hai già fatto scappare ?" Ride mettendomi una mano sulla schiena mentre cominciamo a camminare verso il parcheggio, appena arriviamo al veicolo apro la portiera ed entro lasciandomi avvolgere dal caldo che la abitava, a differenza di quei miseri 14° all'esterno, a Los Angeles c'è sempre stata una notevole escursione termica, se esci la sera devi sempre tenerne di conto.
"Non l'ho fatto scappare, ha ricevuto una telefonata ed è dovuto scappare." Rispondo al mio amico intento a guidare, lo vedo mentre annuisce.
"Io mi preoccupavo di doverti trovare un ragazzo e questo si è trasferito nel tuo quartiere, assurdo. Hai intenzione di vederlo?" Domanda.
"Si potrebbe essere un buono amico senz'altro. Attualmente voglio concentrarmi sul lavoro." Rispondo appoggiando la testa al finestrino. Quando sto per chiudere gli occhi per appisolarmi Il mio telefono vibra nelle mie mani, accendo lo schermo.

«Da: *numero sconosciuto*
A: Samantha

Ehi Samantha, sono Sebastian, questo è il mio numero.»

Con un sorriso stampato sulla faccia aggiungo il contatto in rubrica e mi affretto a rispondergli.

«Da: Samantha
A: Sebastian Stan

Ehi Sebastian. Com'è andata l'intervista con Chris e Anthony ?»

La sua risposta non tarda ad arrivare.

«Da: Sebastian Stan
A: Samantha

Molto molto bene, io e i ragazzi rimaniamo ancora una settimana a Los Angeles per altre interviste e poi voliamo dritti dritti in Europa per il tour promozionale del film.»

Dopo qualche istante un altro messaggio.

«Da: Sebastian Stan
A: Samantha

A proposito di io che rimango ancora una settimana, che ne dici di una passeggiata al mare domani dopo il tuo lavoro ?»

Rimango sorpresa dell'invito improvviso, non appena mi ricompongo sotto l'attenzione di Thomas che fi tanto in tanto distoglie lo sguardo dalla strada, digito il messaggio.

«Da: Samantha
A: Sebastian Stan

Dovrò correre dai giornali e dichiarare che Sebastian Stan mi ha chiesto di uscire.

P.s. La risposta è si, stacco nel primo pomeriggio.»

Sorrido, Blocco il mio telefono e lo metto in borsa, Thomas mi guarda ed io ricambio lo sguardo.
"Sam siamo arrivati." Mi informa e io guardo fuori dal finestrino notando che siamo effettivamente davanti alla mia casetta.
"Oh bene, grazie mille della serata. Buonanotte." Mi allungo per dargli un bacio sulla guancia.
"Buonanotte Sammy." Mi saluta sorridendo. Appena esco dalla macchina lui sfreccia via ed io mi incammino verso la porta di casa sperando che il pomeriggio arrivi in fretta.

Photograph [Sebastian Stan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora