"...Non c'è niente come noi,
Non c'è niente come me e te ..."Si dice che la notte porti consigli, ma ad Alexandra avevano lasciato solo una forte emicrania e due occhiaie nere sotto gli occhi facendola assomigliare a un cucciolo di panda come quelli visti nei documentari in televisione.
Quella mattina non ce la faceva più a rigirarsi tra le morbide coperte ripensando a cosa sarebbe potuto succedere se Nicolò non li avesse interrotti. Nella sua testa erano indelebili come fotogrammi quelle mani calde e forti, il respiro spezzato e il cuore che galoppava impazzito nel suo petto.
Quegli occhi simili a braci ardenti l'avevano tormentata tutta la notte a nulla era servito la camomilla o le chiacchiere post cena con il suo migliore amico; nessuno era in grado di toglierli dalla mente quell'uomo dal sorriso dolce e lo sguardo malizioso.
Così aveva deciso di approfittare della palestra deserta e di utilizzare al meglio quelle meravigliose attrezzature all'avanguardia. Aveva bisogno di pensare, di capire come gestire questa nuova situazione.
Alexandra era sempre stata ligia al suo lavoro, nessuna sbavatura sul suo curriculum immacolato, aveva anteposto ogni cosa per il bene dell'Inter; della sua famiglia.
Da quando era arrivato Joaquin stava mettendo in discussione il suo intero mondo, sapeva quanto Steven e la società fossero severi riguardo alle implicazioni amorose tra giocatori e personale dello staff e lei era stata la prima ad accettare quel patto, ma adesso le sembrava quasi soffocante, catene che si stringevano attorno al suo cuore senza via di scampo.Perché stare tra le sue braccia era così maledettamente bello e così fottuttamente sbagliato allo stesso tempo?
« Has decidido matarme Dottoressa?» il protagonista dei suoi pensieri si materializzò davanti ai suoi occhi e per poco non rischiava di finire ai suoi piedi facendo una rovinosa caduta dal tapis roulant.
« Buenos dias Sasha..» si appoggiò con la spalla alla porta per osservarla meglio, i capelli biondi erano raccolti in una coda alta rivelando un collo sinuoso, il top blu fasciava perfettamente le sue forme generose rendendo il seno più alto e sodo e quei leggins sportivi erano il colpo di grazia visto che non lasciavano niente all'immaginazione e lui avido scorreva il suo sguardo percorrendo quelle curve che lo invitavano ad avvicinarsi e accarezzare quella pelle che sembrava pura seta. E lo avrebbe fatto se solo gli occhi di Alexandra non fossero così freddi e distaccati.«E tu che ci fai qui?» scese con agilità dall'attrezzo per poi afferrare la bottiglietta di acqua posata accanto al suo borsone. Aveva bisogno di rimanere lucida, di non cedere alle emozioni come una qualsiasi ragazzina in preda agli ormoni in subbuglio.
Ma come si faceva a mantenere un contegno quando l'oggetto dei tuoi desideri più nascosti e intimi si presentava in palestra senza maglietta mostrando con sfacciata sicurezza i suoi addominali perfetti e quella pelle baciata dal sole.« È la palestra della squadra e ho pensato di venire ad allenarmi approfittando che non ci fosse nessuno, ma non sono mai stato così contento di essermi sbagliato e di aver trovato te, così possiamo riprendere il discorso dell'altra sera non credi?» ghignò malizioso quando la beccò guardarlo con quegli occhi lucidi e febbricitanti dell'altra sera. Sapeva l'effetto e il potere che aveva sul gentil sesso e lo sfruttava a suo vantaggio; così si avvicinò lentamente come un leone pronto a balzare sulla sua preda.
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Senorita: The eyes chico, they never lie
FanfictionPuò nascere qualcosa tra un medico sportivo e un calciatore? E se questi fossero nientemeno che il nuovo bomber dell'Inter, Joaquin Correa e lei , Alexandra Petrova, uno dei migliori medici sportivi in Europa. Un amore proibito nascerà tra le mura...