Cap.14 Giochi e inganni

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"...Ho fatto un incantesimo su di te
Perche tu sei mio
Sei mio ..."

Milano brillava sotto le prime lucine colorate che decoravano le vetrine dei negozi del centro, Alexandra si stringeva nel suo cappottino nero cercando riparo dal forte vento che tirava quella sera e che le faceva volare da una parte all'altra i capelli lasciati sciolti ma acconciati in morbide onde.
I suoi occhi azzurri si perdevano come faceva da bambina dietro quelle luci che rendevano l'atmosfera magica e preannunciavano il suo periodo preferito dell'anno; Natale.
Il fuoco scoppiettante, l'albero di natale, una cioccolata calda fumante e i biscotti della sua adorata nonna la stavano già aspettando per la pausa natalizia nella fredda Russia come ogni anno, anche se quell'anno separarsi da Joaquin stava risultando sempre difficoltoso visto che non riuscivano a staccarsi l'uno dall'altro per più di cinque minuti.
A riscuoterla da quei pensieri al sapore di cannella e mela ci pensò la risata sgraziata della fidanzata del suo migliore amico e per l'ennesima volta si maledì per non aver trovato una scusa abbastanza valida per non presentarsi.
Il piano era chiaro nella sua mente, bere tutta la riserva di vino del locale e mangiare fino a scoppiare per poi lasciare i due piccioncini e gettarsi nel suo caldo letto e magari riuscire a parlare al telefono con il suo argentino.

« Sasha siamo qui!» Steven si stava sbracciando per richiamare la sua attenzione e con un sospiro rassegnato e un finto sorriso li raggiunse.

« Buonasera...» si avvicinò al moro salutandolo con il solito bacio sulla guancia mentre dedicò un'occhiata distratta alla sua accompagnatrice che digrignò i denti per quella mancanza di rispetto.

« Se sua maestà ha finito con i convenevoli, possiamo entrare? Si gela qui fuori!» Sbattè un piede per terra facendo voltare alcune persone accanto a loro incuriosite dalla scena che si stava verificando sotto ai loro occhi, mentre la bionda alzava i suoi al cielo mordendosi con forza la lingua per non rispondere alle sue provocazioni.

« Si andiamo ragazze, ho prenotato in una sala privata così avremo la giusta privacy visto l'ospite che ho invitato...» le mani del presidente si fermarono sulle schiene delle ragazze e con una leggera pressione le spinse all'interno del locale.

Il tepore che si respirava all'interno fece rilassare le due ragazze che sospirarono di sollievo e furono ben liete di lasciare i loro cappotti al guardarobiere rivelando i vestiti scelti per la serata che fecero voltare parecchi occhi nella loro direzione.
La bionda aveva optato per un vestito bicolore che le fasciava perfettamente il suo corpo tonico mettendo in evidenza il suo décolleté stretto tra il tessuto rosso e che lasciava la schiena scoperta allacciato da semplici e sottili spalline di colore blu notte così come il resto del vestito che scendeva come una seconda pelle e sottolineando con un effetto push up il suo lato b sodo e alto.
La mora invece aveva scelto un vestito rosso fuoco a costine che disegnava perfettamente la sua silhouette forse eccessivamente magra ma il punto forte erano i capelli sciolti sulle spalle e il trucco che puntava sulle labbra carnose colorate di un rosso cremisi che le facevano sembrare ancora più gonfie simili a fragole mature.
Due bellezze lontane anni luce e che mai avrebbero potuto convivere se non nei sogni più sfrenati di Steven Zhang.
Un cameriere li fece accomodare al tavolo e il moro ordinò subito un buona bottiglia di vino bianco visto il pesce che da li a poco avrebbero mangiato.

Senorita: The eyes chico, they never lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora