"Parlami dolcemente
C'è qualcosa nei tuoi occhi..."La prima partita in casa, di fronte al proprio pubblico, alla propria piazza ha sempre un sapore diverso rispetto alle partita in trasferta e lo sapevano tutti nell'ambiente interista, dai giocatori allo staff e per finire dal presidente, soprattutto adesso che la situazione Covid si era attenuata e lo stadio era ritornato a riempirsi di cori, urla e dichiarazioni d'amore verso la squadra campione d'Italia.
Lo stadio tremava sotto la spinta dei tifosi che acclamavano già a gran voce i propri beniamini che intanto erano entrati in campo per il solito riscaldamento pre partita.
Joaquin e Lautaro erano inseparabili, parlavano sempre tra di loro di come riuscire a scardinare la difesa del Bologna, il "tango argentino" così la stampa italiana aveva soprannominato il loro modo di giocare, di cercarsi nel campo, di spalleggiarsi a vicenda, un parlarsi attraverso le loro giocate e ritrovarsi senza bisogno di alzare la testa incantando tutto lo stadio.
Alexandra seguiva attentamente il moro con uno strano presentimento che gli attanagliava lo stomaco e gli faceva sudare le mani che stringevano con forza il suo taccuino.
Dopo quel bacio ne seguirono molti altri nascosti al mondo esterno, esistevano solo loro due e la voglia sempre più crescente di conoscersi, di approfondire quel legame così proibito e così eccitante al tempo stesso.« Vogliamo far sapere al mondo intero di te e lei?» Lautaro con un impercettibile segno del capo indicò la bionda seduta in panchina che appena colta in flagrante volse il suo sguardo verso il gruppetto di giocatori che provavano le punizioni.
« Ma sei cretino? Vuoi infortunarmi alla prima partita in casa?» una gomitata alla costole, costrinse Joaquin a distogliere lo sguardo dalla sua dottoressa e fulminare il colpevole che con un sorriso beffardo lo osservava a sua volta.
« Hermano, stai molto attento! Lo vedi chi c'è seduto tra Javier e Marotta? C'è il presidente e si dia il caso che vi sta osservando!» per la prima volta nello sguardo del toro c'era una vena di preoccupazione che adombrava il nero pece dei suoi occhi. Aveva paura delle ritorsioni che il presidente poteva effettuare mentre quell'incosciente del suo migliore amico sembrava infischiarsene bellamente visto il modo in cui continuava impunemente a guardarla.
« Io dovrei stare attento? Sei tu che volevi uccidermi prima della partita!» incrociò le braccia al petto offeso dal comportamento che stava dimostrando il suo compagno di reparto. « Stai tranquillo torito, lascia perdere il presidente e occupiamoci di Skorupski.» li fece l'occhiolino cercando di tranquillarlo per poi correre verso il mister che lo stava chiamando a gran voce.
Per la prima volta partiva da titolare, avrebbe potuto fare la differenza dall'inizio, aiutare la squadra a vincere, sentire San Siro urlare il suo nome, vedere gli occhi verdi di lei brillare di pure soddisfazione ed orgoglio nel vederlo segnare ancora e ancora e nessuno glielo avrebbe impedito nemmeno il diavolo in persona.
Come in ogni pre- partita il mister riepilogò lo schema da utilizzare senza dimenticare di dire ai suoi giocatori di osare, di seguire il proprio istinto e divertirsi, questa era la differenza sostanziale tra Simone Inzaghi e Antonio Conte; lui permetteva ai suoi giocatori di mettere al servizio della squadra la loro fantasia mentre Conte li telecomandava a distanza.
Samir fece il solito discorso per caricare i suoi compagni; la parola d'ordine era vincere ad ogni costo.
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Senorita: The eyes chico, they never lie
FanfictionPuò nascere qualcosa tra un medico sportivo e un calciatore? E se questi fossero nientemeno che il nuovo bomber dell'Inter, Joaquin Correa e lei , Alexandra Petrova, uno dei migliori medici sportivi in Europa. Un amore proibito nascerà tra le mura...