Cap.17 Persa dentro i tuoi occhi

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"..Il mondo era in fiamme e nessuno oltre a te poteva salvarmi
é strano come il desiderio rende pazze le persone
non ho mai sognato che avrei incontrato qualcuno come te..."




Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo, probabilmente erano almeno un centinaio a sbattere in contemporanea le loro ali colorate, per causare quel disastro di proporzioni epiche che si stava verificando nella spiaggia privata dell'hotel Burj Al Arab Jumeirah.
Alexandra ripresasi dallo shock iniziale per aver trovato il suo migliore amico a pochi centimentri dal suo corpo esposto, volse immediatamente lo sguardo  alla ricerca di occhi neri come la pece, i quali promettevano una strage se il caro presidente non si fosse allontanato di una decina di chilometri dalla sua donna.
A causa dell'urlo disumano che la bionda aveva cacciato fuori, Silvija assieme ai suoi bambini risalì dalla riva e lo stessero fecero Federica e le bambine, mentre Augustina alzatasi dall' asciugamano che aveva steso sulla sabbia dorata per lei e Nina, si era messa davanti a Sasha permettendole di allacciare nuovamente il pezzo di sopra del suo costume.
Lautaro, Marcelo e Nicolò trattenevano senza farsi vedere da Steven il loro amico, visto i muscoli tesi fino allo spasmo e quel luccichio di follia che si poteva leggere nelle sue iridi simili al petrolio.

« Ma che diavolo ti dice il cervello!» la donna sostava davanti a lui a braccia incrociate e uno sguardo furente che lo fecero deglutire e indietreggiare di un passo perdendo quel lampo spavaldo di cui era impregnata la sua faccia.

« Alexandra smettila di fare tutte queste sceneggiate! Ci stanno guardando tutti!» sbuffò infastidito alla vista delle molteplici persone che si erano girate e che osservavano incuriosite quello strano scambio di battute.

« Tu, mi metti le mani addosso mentre sto dormendo e dovrei anche calmarmi! » pestò con rabbia cieca la sabbia sotto ai suoi piedi e si avvicinò minacciosa all'uomo davanti a sé. « Hai battuto la testa per caso?» lo spinse lontano da lei, però il presidente fu più veloce e invece di barcollare indietro le afferrò le mani tirandosela addosso, sotto lo sguardo sbigottito della ragazza e quello furibondo dell'argentino, che fu trattenuto a stento dai suoi amici che bloccarono il suo tentativo di mettere in pratica ogni forma di tortura che si era formata nella sua mente alla vista di quelle manacce sudice sulla pelle candida della sua donna.

« Quanto la fai lunga, come se non avessi mai avuto su di te le mani di un uomo...» ghignò beffardo in direzione del suo giocatore che strinse la mascella così forte tanto da sentire lo scricchiolio dei denti che sbattevano l'uno sull'altro.

« Se permetti decido ancora io del mio corpo e soprattutto scelgo io che mani volere sulla mia pelle! » un sonoro ceffone ruppe la tranquillità del posto e fece gongolare di pura soddisfazione il numero diciannove che incrociò le braccia al petto fiero della sua dottoressa. « E ti sarei grata se tu mi lasciassi, non sono questi i segni che voglio!» cercò di districarsi dalla sua presa fallendo miseramente.

Senorita: The eyes chico, they never lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora