Cap. 7 Crepês al dulce de leche

672 32 26
                                    



"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


"...Oh,
quando mi guardi in quel modo ,
mia cara ,
che cosa ti aspettavi?..."

La pioggia cadeva insistentemente sui grattacieli di Milano, Alexandra si trovava seduta sul davanzale della finestra con in mano la sua tazza fumante di cappuccino mentre osservava le piccole goccioline che si posavano sui vetri del suo appartamento.
Fotogrammi della partita appena vinta erano indelebili nella sua mente, il gol di Lautaro, la doppietta di Joaquin e quella frase detta sottovoce stretti in un abbraccio in mezzo al campo.
Il viaggio di ritorno da Verona era volato, prima il delirio in pullman con i ragazzi gasati per la vittoria e poi c'era stato il riposo dei guerrieri che aveva spento il vociare ed erano rimasti solo sussurri nella notte, carezze nascoste dietro una felpa appoggiata sui loro corpi e schiocchi di baci rubati.

« Che diavolo mi stai facendo...» sospirò appoggiando la fronte sul freddo della finestra per cercare un po' di sollievo dal fuoco liquido che le prendeva ogni volta che si soffermava a pensare a quel ragazzo che le stava scaldando un cuore che non batteva da tanto, troppo tempo. « Se mi vedesse mia nonna in questo momento, mi direbbe che assomiglio a una quindicenne alle prese con la sua prima cotta e non una donna di quasi trent'anni » scosse la testa non impedendo a un genuino e dolce sorriso di comparire sul suo viso.

Ad interrompere il suo monologo interiore ci pensò il suono di un messaggio su whatsapp e chi poteva essere se non Nicolò? Mentre aspettava che si caricava la foto visto la pessima connessione bevve un sorso del sua bevanda preferita e per poco non la sputò tutta sul vetro alla vista di lei e Joaquin teneramente abbracciati e addormentati con il braccio tatuato di lui che si stringeva attorno al suo corpo e lei che sorrideva placida e serena appoggiata al suo petto.

« Nicolò Barella!!» non fece in tempo a rispondere alla chiamata che subito il giocatore venne investito dalla voce acuta della sua amica. « Dove hai preso questa foto!» si scompigliava i capelli biondi freneticamente in balia di un imbarazzo che non aveva mai provato in tutta la sua vita.

« Buongiorno Sasha!» il centrocampista non potè non scoppiare a ridere alla vista della bionda in quelle condizioni. « Siete così carini, era un peccato non immortalare questo momento! Tutti carini, abbracciato, Sasha sembri proprio un koala fattelo dire!» sorrise malizioso vedendo come la bionda tentasse in ogni modo di non far vedere le sue guance rosse.  « E chissà che avreste fatto se foste stati da soli...»

« Nicolò! Non è successo nulla, tu stai vaneggiando...Devo andare a prepararmi, ciao rompipalle!» non gli diede neanche il tempo di salutare che aveva già chiuso la chiamata e quasi lanciato il telefono sul tavolo.

Quasi saltò sulla sedia quando sentì il citofono squillare e la faccia del suo pensiero fisso comparire sullo schermo. Il solito sorriso malizioso le fece mancare un battito e con un sorriso radioso si ravvivò i capelli attendendolo trepidante davanti al portone.

Senorita: The eyes chico, they never lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora