"...Non è da te dire mi dispiace
stavo aspettando una storia diversa
Questa volta ho sbagliato..."Il triplice fischio dell'arbitro segnava la fine di una partita che tutto poteva definirsi tranne che normale. Il nervosismo era palpabile da ogni angolazione la si potesse vedere.
I giocatori dell'Inter erano neri tanto che Marcelo aveva calciato con rabbia il pallone scaraventandolo al di sopra della traversa della porta occupata dal portiere Reina al suono di quel maledetto fischietto, per non parlare di quello che era successo poco dopo con la rissa a bordo campo, dove Luiz Felipe era saltato sulle spalle di Joaquin e l'argentino complice il nervosismo e la frustrazione per aver perso in quel modo una partita così importante e aver sentito da quando era entrato fischi ad ogni pallone toccato lo aveva respinto in malo modo provocando la seconda rissa della giornata dove Lautaro, Hakan e Nicolò erano subito corsi in suo aiuto con il risultato di essere quasi trasportati di peso nello spogliatoio.Alexandra era rimasta pietrificata davanti alla panchina occupata dall'Internazionale Milano, mai aveva visto i suoi ragazzi perdere così tanto il controllo come in quella partita e non era solamente il fatto che avessero perso, quello lo avrebbero anche accettato, ma la scorrettezza che aveva ricevuto Federico li aveva resi delle furie ingovernabili e lo staff era dovuto intervenire per sedare quella rivolta e non perdere più di quello che avevano perso.
Mentre la donna percorreva il corridoio che divideva lo spogliatoio dal campo sentiva già la voce roca del mister, ormai senza voce, sgridare uno per uno i suoi giocatori cercando di domare gli irriducibili che corrispondevano ai nomi di Nicolò Barella, Lautaro Martinez, Joaquin Correa e Hakan Çalhanoğlu che non ne volevano sapere di calmarsi e anzi reclamavano la testa dei giocatori della Lazio per lo sgarbo ricevuto.
La bionda appoggiò la mano piccola stringendo la maniglia della porta dello spogliatoio, prese un respiro profondo ed entrò dentro appoggiandosi ad essa con le braccia incrociate sotto al seno e uno sguardo gelido di rimprovero rivolto ai suoi giocatori che abbassarono gli occhi rivolgendoli al pavimento.« Siete contenti del bruttissimo spettacolo che avete fatto? Ma vi rendete conto che vi vedono migliaia di ragazzini e voi invece di essere un buon esempio per loro, che cosa fate? Una rissa a bordo campo!» alzò la voce arrabbiata e amareggiata da quel comportamento insensato. « Molto maturo complimenti e ancora non contenti avete anche il coraggio di controbattere il mister, anziché stare a testa bassa e chiedere scusa in ogni lingua che conoscete!» Se uno sguardo avesse potuto incenerire i giocatori che occupavano le panchine sarebbero stati cenere.
La dottoressa assieme a mister Inzaghi osservavano duramente i ragazzi anche se in fondo anche loro provavano una rabbia incontrollata per quella mossa sleale che aveva portato la squadra a perdere la propria identità e la lucidità necessaria che serviva per vincere all'Olimpico.
« Lo so come vi sentite, sono stato un calciatore anch'io prima di voi. So quanto brucia una sconfitta sulle pelle, sul cuore, soprattutto per voi che scendete in campo con il tricolore sul petto ma vi deve servire da lezione. Non sottovalutate mai un avversario! Oggi, in questo preciso momento voglio stringere con voi un patto, tra allenatore e calciatori ci state?» si avvicinò mettendosi al centro della stanza seguito subito dai ragazzi che lo affiancarono formando un cerchio perfetto.
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Senorita: The eyes chico, they never lie
FanfictionPuò nascere qualcosa tra un medico sportivo e un calciatore? E se questi fossero nientemeno che il nuovo bomber dell'Inter, Joaquin Correa e lei , Alexandra Petrova, uno dei migliori medici sportivi in Europa. Un amore proibito nascerà tra le mura...