capitolo 7

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Era doloroso, era distruttivo, era uno schifo evitarla, non guardarla nemmeno, non accennarle nemmeno un sorriso, nemmeno una battuta, uno scherzo idiota che l'avrebbe fatta arrabbiare, nulla...non potevo fare nulla, così decisi di uscirne in fretta di andare avanti di dimenticarla e basta, e cosi feci, mi tirai su di morale e decisi che avrei trovato quella giusta.
Continuai ad evitarla finché una mattina arrivo una mia compagna di classe, Melissa "benedetta Jen sta li sul muretto a piangere non so il perche, credo sia qualcosa per il fatto che non vi parlate" non esita i un secondo, attraversai la strada che mi separava da lei e la vidi che tentava di asciugarsi le lacrime per non farsi vedere da me "Jen che succede? " mi rispose fredda "nulla...va via" ero testarda, l'ultima cosa che avrei fatto era sicuramente andarmene "dimmi che cazzo hai" si alzò bruscamente e si incamminò verso l'entrata, continuai a chiedere finché si girò e mi guardo malissimo, come se avessi ucciso qualcuno, o le avessi tolto qualcosa di importante, "te ne vai via !!!" si giro e se ne andò.
Corsi fuori a prendere il mio zaino, lo posai nella mia classe che era accanto alla sua, presi un bel respiro ed entrai nella sua classe; stava li in un angolo con le sue cuffiette "guarda che cosi non risolvi niente" le dissi con calma "non puoi evadere dai tuoi problemi con delle semplici cuffiette che sparano musica che non potrà mai capirti fino in fondo" la guardai nei suoi occhi marroni, quasi sul caramello (lei diceva sempre che erano verdi...bho) "non puoi scappare sempre ed è inutile..." "o scusate usciamo subito" disse una sua compagna di classe dolcemente, Jen parlò e disse bruscamente "o non preoccupatevi se ne stava andando" mi arrabbiai e iniziai ad alzare la voce "a io me ne starei andando? E chi cazzo la dice questa cosa ?" rispose "io mi pare ovvio!" alza mo la voce entrambe, tutta la scuola era affacciata per le scale,dalle classi e dai bagni, "perche cazzo mi tratti cosi! Non capisci che fai solo del male alle persone? Che facendo la stronza non risolvi un cazzo? " mi guardo e mi urlò contro "ma perche non te ne vai a fanculo! " rimasi stupita "che cosa?" mi guardo e disse "hai capito bene....vattene a fanculo" presa dalla rabbia mi girai e me ne andai in classe presi una lettera che mi aveva scritto dicendomi quanto teneva a me e sottolieneai in rosso ogni cosa dolce o che a mio parere sembrava credibile che aveva scritto, alla fine della prima ora entrai nella sua classe e sbattei sul banco la lettera e le dissi "leggi bene le stronzate che scrivi",mi guardo stupefatta, appena capi che era la sua lettera ci rimase un po male, non lo so ,ma quello che mi scrisse in una lettera dopo che le sbattei in faccia ciò che mi faceva male non credo che lo dimenticherò mai.

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