Capitolo uno

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Ore 07:00

"Noemi sbrigati è tardi!" urla mio padre aprendo violentemente la porta.

Sono le 07:00 del mattino e già la mia voglia di vivere è pari a zero.

"Sono sveglia papà...non urlare ti prego" gli dico assonnata mentre mi dirigo in bagno.

"La sera dovresti andare a dormire prima, come puoi affrontare la scuola dalle 8:00 alle 16:30 se non riesci neanche ad alzarti dal letto?" mi chiede entrando in bagno.

"Va bene ho capito adesso puoi uscire?" gli chiedo, lui annuisce ed esce.

Dopo essermi lavata esco dal bagno e torno in camera mia, mi vesto con un jeans nero, una maglietta bianca a mezze maniche, una felpa beige e le mie amate nike nere.

Ho lasciato i capelli sciolti dato che li amo follemente, sono castano chiaro, liscissimi dalle radici fino a metà lunghezza dove poi iniziano grandi boccoli, ammetto di essere fortunata!

Come sempre non mi sono truccata, ho la pelle liscissima e delle ciglia davvero molto lunghe...quindi perchè farlo?

"Papà io vado" dico entrando in cucina.

"Hai preso tutto? Lo zaino? Hai portato un elastico? Mi raccomando avvisami se non torni" mi dice.

"Oddio si, ho 16 anni non 3...ciao" sbotto mentre chiudo la porta di casa.

Mio padre è tutto quello che ho e gli voglio un bene dell'anima, ma crede che io sia ancora una bambina, non dico di essere un'adulta, ma ho bisogno dei miei spazi.

In poco tempo arrivo fuori scuola e da lontano vedo la mia migliore amica super impanicata correre verso di me. Lei si chiama Teresa, ha 16 anni come me e andiamo nella stessa classe dall'asilo...è la sorella che non ho mai avuto, c'è sempre stata.

"Hai sentito le voci che girano?" mi dice mentre cerca di prendere fiato.

"Direi di no, sono appena arrivata" rispondo.

"La direttrice sta organizzando degli incontri con i ragazzi dell'IPM, dei carcerati!" mi dice.

"Perché? Cosa dovremmo fare con dei carcerati noi? Poi noi usciamo tutti i giorni alle 16:30, ci andiamo di notte?" le chiedo.

"Dice che possiamo essere d'aiuto per la loro reintegrazione nella società" mi dice alzando gli occhi al cielo.

"Possibile, ma non toglie che non abbiamo tempo materiale" rispondo.

All'improvviso sentiamo la campanella suonare e ci rendiamo conto che è arrivata l'ora di entrare.

Io e Teresa ci sediamo ai nostri posti fissi all'ultimo banco e mentre ci sistemiamo entra la direttrice.

"Buongiorno" salutiamo la direttrice alzandoci in piedi.

"Buongiorno ragazzi, sedetevi pure"
Ci sediamo e ascoltiamo quello che ha da dirci.

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Ciao a tutti, questa è la prima storia che scrivo quindi scusate eventuali errori.
Spero vi piaccia!❤️

Tra ODIO&AMORE -Ciro Ricci-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora