Capitolo ventinove

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Ciro improvvisamente si alza, mi prende per un braccio e mi trascina nel laboratorio. Non l'ho mai visto così nero.

Si avvicina alla porta, la chiude e non mi da nemmeno il tempo di spiegare che mi tira uno schiaffo, di nuovo.

"C cazz e cumbinat?" urla.

"L'hai fatto di nuovo" dico con le lacrime agli occhi e toccandomi la guancia.

"C cazz e cumbinat?" ripete urlando più forte.

"Mi hanno trovato della droga" rispondo a testa bassa.

"Pcchè a tniv?" dice incazzato.

"Io..." rispondo.

"Noè me ricr a vrità" dice "Chi t la rat? Le pruat?" dice ancora più incazzato.

"No Cì non l'ho provata te lo giuro" dico piangendo.

"E chi t la rat?" chiede.

"Un ragazzo, gli ho scritto io per averla" rispondo ancora con le lacrime agli occhi.
Un altro schiaffo.

"Tu sti strunzat nun le fa e capit?" chiede urlando.

"L'ho fatto per stare con te! Mi mancavi, secondo te non ho sentito tutte le volte in cui sei venuto sotto casa? Non volevo vederti? L'ho fatto solo per te!" urlo piangendo.

Mi guarda sconvolto, immagino non se lo aspettasse, chi si rovinerebbe così tanto la vita per un ragazzo?

"Brav e fatt na strunzat allo" dice.

"Ciro noi siamo fidanzati" dico con le lacrime.

"Tu nun si nisciun p me" dice andando via.

Sento il cuore lacerarsi completamente, vorrei scappare più lontano possibile e non tornare mai più.

Ho fatto tutto questo per lui, fuori non ho più nessuno per lui, non ho più un futuro sempre e solo per lui.

Inizio a non sentirmi bene, soffro di attacchi di panico e tutto questo non mi fa bene.

Per la mia salute fisica e mentale decido di andare in cella, non c'è ancora nessuno e forse è meglio così.

Mi stendo sul letto e mi lascio andare in un pianto liberatorio finchè dalla stanchezza accumulata non mi addormento.

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Ci tengo a ricordarvi che se qualche pezzo non è chiaro potete scriverlo.
Spero vi piaccia!❤️

Tra ODIO&AMORE -Ciro Ricci-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora