XIV

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"Perché eri a casa sua?" Chiese sua madre appena entrò dalla porta. "Jimin era malato." Mentì Jungkook. "Sono andato a casa di Jimin, ricordi? Sembrava stare perfettamente bene." Disse sua madre.

"Non vogliamo che frequenti Taehyung." Aggiunse suo padre. "Perché? Siamo buoni amici ora!" Jungkook quasi urlò. "Non urlare. Quel ragazzo ha una cattiva influenza su di te. Non puoi più uscire con lui e questo è definitivo." Disse sua madre.

"Non puoi controllarmi, cazzo!" Jungkook scattò. "Scusami?!" Urlò sua madre. Uno schiaffo. "Non parlare mai più a tua madre in quel modo!" Suo padre alzò la voce. "Vai in camera tua, subito!" Urlò di nuovo sua madre, e Jungkook così fece.

Salì le scale con rabbia, con lacrime di frustrazione che gli riempivano gli occhi, mentre entrava nella sua stanza e chiudeva la porta a chiave. Si buttò sul letto, accigliandosi mentre componeva il numero di Jimin.

"Pronto Kookie, va tutto bene?" Chiese Jimin. "Non posso crederci." Sibilò Jungkook. "Cosa?" Chiese Jimin. "Sei andato a letto con Taehyung?!" Jungkook si stava arrabbiando ogni secondo di più. "Jungkook ascoltami, è stato tanto tempo fa! Come hai fatto a-oh..." Jimin si fermò.

"Perché me lo hai tenuto nascosto?" Chiese Jungkook. "Mi ha minacciato, e non volevo che tu ti arrabbiassi con me!" Jimin era nel panico. "Vaffanculo." Disse Jungkook. Jimin ansimò leggermente quando Jungkook riattaccò.

Per farla breve, Jungkook non poteva uscire di casa senza il permesso dei suoi genitori. Dovevano anche accompagnarlo dove voleva andare, visto che gli avevano tolto le chiavi della macchina. Questo significava non andare a casa di Taehyung. Questo a meno che non uscisse di nascosto.

La casa di Taehyung non era comunque lontana. Erano solo venti minuti a piedi. Ne era pienamente capace. Jungkook odiava i suoi genitori, Jimin e se stesso. Non avrebbe dovuto esplodere contro Jimin in quel modo, lo sapeva, ma non poteva farci niente.

Lunedì, a scuola, la gente aveva accettato il fatto che si stavano frequentando, il che rendeva Jungkook in qualche modo felice. Poteva dire che Taehyung era davvero felice. Anche Taehyung sembrava diverso. Non saltava più le lezioni, buttò via il suo Juul e ripagò persino il proprietario della stazione di servizio per averlo derubato.

Perché potreste chiedere. Jungkook lo ha cambiato. Taehyung non era facilmente influenzabile dagli estranei, ma lo era quando si trattava di qualcuno che amava. Ma purtroppo anche Jungkook era stato influenzato. Mentre Taehyung era in classe, Jungkook saltava la lezione per andare da Starbucks ed esplorare la vita.

Gli piaceva il fatto di avere Taehyung, ma le cose non stavano andando bene. Voleva così tanto porgli fine. Con il passare dei giorni, Jungkook usciva di nascosto da casa sua e rubava nei negozi all'angolo e nelle stazioni di servizio, andava al club dove Taehyung lo aveva portato quella volta e si era anche sballato in diverse occasioni al club.

Taehyung odiava vedere Jungkook che non era in sé, ma Taehyung poteva solo incolpare se stesso per aver portato Jungkook su quella strada. Era l'unico che poteva riportarlo alla ragione.

Una notte, mentre i genitori di Jungkook dormivano, l'adolescente sgattaiolò fuori dalla finestra e andò a casa di Taehyung. Taehyung era seduto sul suo portico posteriore come al solito, aspettando Jungkook. "Ehi." Disse Taehyung tranquillamente. "Ciao." Borbottò Jungkook, rabbrividendo nel freddo di novembre.

Tutto quello che aveva addosso era una felpa nera con il cappuccio, skinny jeans neri e un paio di anfibi neri, non abbastanza per tenerlo al caldo. "Hai freddo, tesoro?" Chiese Taehyung. Quest'ultimo indossava un cappotto. "N-No, va bene così." Disse Jungkook. Taehyung notò che il ragazzo aveva smesso di indossare i suoi adorabili occhiali rotondi molto tempo fa.

"Perché hai voluto che venissi qui?" Chiese Jungkook. "Per vederti, naturalmente. È passato un po' di tempo." Disse Taehyung. Erano settimane che non si vedevano al di fuori della scuola. "Okay, possiamo andare a riempire di carta igienica la casa di qualcuno? O a rubare qualcosa. Mi sto annoiando." Mormorò Jungkook.

"No, Jungkook, non lo faremo. Voglio portarti al parco." Disse Taehyung. "Noioso." Jungkook roteò gli occhi.

Una volta lì, si sedettero sulla collina, guardando la luna e le luci della città dall'altra parte del fiume. "Sei cambiato, Jungkook." Mormorò Taehyung. "E allora? Pensavo di piacerti di più così." Suppose Jungkook. "Non è così, Kookie." Disse Taehyung onestamente.

Jungkook lo guardò strano. "Mi manca quando avevi paura di infrangere semplicemente una piccola regola. Mi manca quando ti comportavi in modo carino e saggio, non così negligente e...maleducato. Mi manca la tua innocenza, e i tuoi simpatici occhiali rotondi. Cosa ti è successo?" Chiese Taehyung.

Jungkook distolse lo sguardo, aveva la vista offuscata, vista la mancanza degli occhiali, mista a lacrime. "Cosa è successo a te?" Chiese Jungkook. "Non voglio più vivere quello stile di vita. Sono cambiato per te Jungkook. Perché ti amo così tanto. Odio vederti così corrotto e so che è colpa mia, ma ti prego, lascia che ti aiuti prima di non poterti più riprendere." Lo supplicò Taehyung.

Notò diversi altri tagli sul braccio di Jungkook. "E per favore, per favore smettila di farti del male." La voce di Taehyung si ruppe e questo fece tornare Jungkook in sé. Guardò Taehyung, che aveva le lacrime agli occhi. Jungkook non l'aveva mai visto piangere prima. Mai.

"Tae..." Si lasciò sfuggire Jungkook. Gli avvolse le braccia intorno al collo e lo abbracciò, le braccia di Taehyung avvolsero la vita di Jungkook mentre una piccola brezza soffiava. "Mi dispiace." Jungkook sospirò. "Ti amo così tanto Jungkook, per favore smettila di farti queste cose. Non è da te." Sussurrò Taehyung.

"Lo so, ci proverò." Jungkook guardò negli occhi di Taehyung. Taehyung si chinò in avanti e gli baciò la fronte. "Grazie." Disse Taehyung e premette le loro labbra insieme. Fu un momento così dolce. Jungkook, ad essere onesto con sé stesso, odiava infrangere le regole, ma non era più un bambino.

Non voleva tornare sottomesso ai suoi genitori. Era qualcosa di cui non poteva preoccuparsi ora. Taehyung fece scorrere la sua bocca lungo la mascella di Jungkook fino al suo collo, baciando e succhiando leggermente la sua morbida pelle.

Jungkook ansimò alla sensazione di calore che gli scorreva nel corpo al tocco di Taehyung. Era troppo dannatamente innamorato di lui. Taehyung baciò un punto vicino alla clavicola di Jungkook, il più piccolo gemette dolcemente.

Taehyung lasciò un succhiotto di discrete dimensioni prima di staccarsi. Sorrise, Jungkook arrossì mentre distoglieva gli occhi da quelli di Taehyung. "Ecco il mio bambino timido." Sussurrò Taehyung e gli baciò la guancia. "Dovrei andare a casa ora, ho sonno." Jungkook sbadigliò.

"Certo." Taehyung si alzò e aiutò Jungkook. Il viaggio di ritorno a casa fu silenzioso, ma un silenzio confortante. Il riscaldamento teneva Jungkook protetto dal freddo e Taehyung aveva le sue dita intrecciate a quelle dell'altro mentre guidava con l'altra mano libera.

Jungkook appoggiò la testa contro la spalla di Taehyung e quest'ultimo sorrise. Tristemente, Jungkook fu colpito ancora una volta da realizzazioni sulla sua vita stressante a casa e la situazione con Jimin. Doveva trovare un modo per affrontare quel casino.


Nota traduttrice:
I genitori di Kookie cominciano a starmi abbastanza sulle 🏀🏀

Ringrazio ancora 1_800_hobiwater per avermi concesso la traduzione. Vi lascio anche il link al capitolo originale (https://www.wattpad.com/787749122-mine-taekook-xiv). bYe!

Mine|| Taekook [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora