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Erano passati alcuni mesi ed era ormai dicembre. Jungkook non era più vittima di bullismo, tranne che da parte di Yejin, che gli metteva stupidi bigliettini nell'armadietto e gli mandava messaggi anonimi online.

Jungkook cercava di non lasciarsi abbattere, ma non poteva fare a meno di arrabbiarsi ogni volta, e Taehyung vedeva che il ragazzo stava cambiando drasticamente. Ci voleva così tanto sforzo solo per vedere il suo piccolo sorridere.

Il compleanno di Taehyung era tra pochi giorni e il suo unico desiderio era che Jungkook fosse più felice e che il bullismo cessasse. "Cosa vuoi fare per il tuo compleanno?" Chiese Jungkook mentre erano seduti nella stanza di Taehyung sul suo letto, guardando un programma sul suo portatile.

"Passare del tempo con te, naturalmente." Taehyung gli diede un morbido bacio sulla guancia. "Forse andare a vedere un film, o al centro commerciale." Disse Taehyung. "Che tipo di regalo vorresti?" Chiese Jungkook.

"Tu." Disse Taehyung, ridacchiando quando vide il ragazzo arrossire. "Sono serio, Taehyung." Disse Jungkook. "Um, non so. Mi piacciono i gioielli." Disse Taehyung. Jungkook lo sapeva per certo, perché Taehyung aveva un'intera parte nel suo vasto armadio dedicata ad anelli, bracciali e collane.

Jungkook sospirò, Taehyung fece un leggero broncio. "Sorridi per me, piccolo." Taehyung si posizionò tra le sue gambe e si chinò vicino al viso di Jungkook. Il più piccolo arrossì quando Taehyung gli baciò la punta del naso.

"Mi manca il tuo sorriso." Accarezzò le guance di Jungkook. "Scusa." Sussurrò Jungkook. "Non scusarti, Kookie, voglio solo che tu sia felice. Non ascoltare Yejin. È una stronza." Disse Taehyung.

Jungkook sorrise dolcemente, e anche Taehyung sorrise. "Eccolo lì." Sussurrò premendo poi le loro labbra insieme.

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Il giorno dopo a scuola, Taehyung stava salendo le scale per cercare Jungkook quando Yejin gli si avvicinò. "Hai una bella faccia tosta, Taehyung." Lei strinse gli occhi e si accigliò. "Cosa vuoi?" Chiese Taehyung.

"Che rompi con quel secchione." Sputò lei. "Yejin fatti una vita. Ti odio. E non ti ho fatto niente." Disse Taehyung. "Se dici di nuovo qualcosa al preside, farò del male a Jungkook. Più di quanto tu possa immaginare." Disse lei.

"Se non capisci che cazzo-" All'improvviso lei gli diede un bacio che lo prese così alla sprovvista che lui non riuscì a respingerla in tempo prima di sentire il suono del flash di una macchina fotografica.

Lui la spinse via violentemente prima che lei ridacchiasse e scappasse con la sua amica che aveva scattato la foto. Il suo sangue stava ribollendo, ma non c'era niente che potesse fare ora.

In palestra, Jimin stava facendo stretching mentre aspettava che Yoongi e Jungkook uscissero dallo spogliatoio. Yejin gli si avvicinò. Lui le lanciò subito un'occhiataccia. "Posso aiutarti?" Chiese. "Ho bisogno di un favore..." Lei sorrise maliziosamente mentre gli sussurrava qualcosa all'orecchio.

"Non esiste, cazzo. Vattene." Disse lui con rabbia. "Fallo, altrimenti Jungkook vedrà questa." Lei mostrò la foto di lei e Taehyung che si baciavano. I suoi occhi si allargarono. "Non è reale." Borbottò lui.

"Oh, ma lo è. Scattata oggi." Lei sorrise. "Fanculo. Spero che tu bruci all'inferno." Disse Jimin mentre lei gli passava il pennarello indelebile rosso.

Dopo palestra, Jungkook stava sorridendo perché avevano fatto una partita di dodgeball e aveva colpito Yejin in faccia con una palla. Gli aveva fatto bene, ma poi ha aperto il suo armadietto.

Il suo cuore sprofondò quando vide 'Vai a ucciderti' scritto sopra con un pennarello rosso indelebile. Cominciò a respirare a fatica mentre le lacrime gli riempivano gli occhi. Quando Jungkook si girò notò subito la figura di Jimin vicino a lui.

"Non smetterà mai." Jungkook iniziò a piangere e Jimin lo abbracciò. Se solo Jungkook sapesse chi è stato davvero.


Jungkook piangeva mentre camminava per i corridoi, senza curarsi di tutti gli sguardi preoccupati o strani che riceveva. Taehyung lo vide e si precipitò da lui. "Piccolo, qual è il problema?" Chiese Taehyung preoccupato. "Voglio uccidermi, non ce la faccio più." Jungkook pianse.

"No, piccolo, per favore non dire così." Taehyung lo abbracciò forte. "Ti prego, non farlo." Sussurrò. Taehyung era così preoccupato per Jungkook che andò a parlare con il suo consulente dopo la scuola.

Purtroppo, i loro consulenti scolastici erano dei completi rifiuti e sostenevano: 'Non prenderemo provvedimenti a meno che Jungkook stesso non ce lo dica.' "Stronzate." Sibilò Taehyung alla signora mentre usciva come una furia dal suo ufficio.

Jungkook era seduto sulle scale quando sentì i tacchi contro il pavimento prima che si fermassero proprio accanto a lui. "Dio, sei così impotente e stupido. Ucciditi e basta." Disse Yejin prima di andarsene.

Jungkook si alzò e cominciò a camminare da qualche parte. Non sapeva dove, solo lontano. Il cuore di Taehyung iniziò a correre quando non riuscì a trovare Jungkook nella scuola. Provò a chiamarlo ma il ragazzo non rispose.

Jungkook andò a casa, si sdraiò sul letto e pianse. Non c'era nient'altro che potesse fare. Non poteva dirlo ai suoi genitori perché se fossero andati dal preside, non c'erano comunque prove del suo bullismo.

Il telefono di Jungkook squillò. Lui rispose. "Jungkook, dove sei?!" Chiese Taehyung velocemente. "Tae, calmati. Sono a casa." Sussurrò Jungkook.

"Stai piangendo? Perché stai piangendo? Ti ha detto qualcosa?" Chiese Taehyung. "No, solo...sto bene. Sono solo stanco." Disse Jungkook. "Per favore, non farti del male. Sto arrivando." Disse Taehyung, senza dare a Jungkook la possibilità di parlare.

Non c'era modo che Taehyung lasciasse Jungkook da solo in casa sua. Era troppo rischioso sapendo quanto fosse depresso.

Arrivò nel vialetto di Jungkook, affrettandosi verso la porta. Riprendendosi, bussò alla porta e aspettò pazientemente. La madre di Jungkook aprì con uno sguardo preoccupato.

"Oh, ti prego, dimmi che sai cos'ha il nostro angelo?" Chiese disperatamente. Taehyung si sedette con i genitori di Jungkook e gli raccontò le cose che Jungkook stava passando.

"Oh mio..." La Signora Jeon si asciugò qualche lacrima. Si sentiva orribile per il fatto che lui stava passando quelle cose e non aveva il coraggio di dirglielo.

Taehyung bussò alla porta della stanza di Jungkook. "Vai via!" Sentì Jungkook piangere. "Piccolo, sono io." Disse Taehyung. Era silenzioso, così Taehyung entrò nella sua stanza.

Il suo cuore si spezzò vedendo quanto Jungkook fosse sconvolto, sdraiato sul letto con le lacrime che gli scorrevano sul viso. I suoi occhi e il suo viso erano rossi e gonfi. Taehyung si sedette sul letto e tirò il ragazzo più piccolo tra le sue braccia.

"Dove sono i tuoi occhiali? Non li hai messi ultimamente." Chiese Taehyung. "Ho le lenti a contatto." Jungkook tirò su col naso. A Taehyung mancavano quelle belle montature rotonde sul viso di Jungkook.

"Non ho fatto niente di male. Perché mi sta succedendo questo?" Jungkook singhiozzò. "Shhhhh, lei ora ti sta facendo tutte queste cose, ma il karma la schiaffeggerà di nuovo in faccia." Sussurrò Taehyung.

E aveva ragione.





Nota traduttrice:
Io a questa prima o poi gli sputo in faccia🙂

Ringrazio ancora 1_800_hobiwater per questa bellissima storia, che ormai sta giungendo al termine😔. Vi lascio come sempre il link al capitolo originale (https://www.wattpad.com/798339820-mine-taekook-xx). Zaooooo

Mine|| Taekook [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora