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«Regina...» Robin la scosse gentilmente fin quando non la vide aprire gli occhi.

«Robin.» Regina si sollevò di scatto.

«Hai dormito qui... stai bene?»

«Sì... scusami, ero nervosa ieri e devo essermi addormentata.»

Robin la guardò, un'espressione corrucciata sul volto.

«Non vuoi sposarmi?» disse dopo un po', un velo di paura negli occhi chiari.

«Robin... sono solo frastornata, ieri è stata una serata ricca di emozioni e devo avere un po' di tempo.»

Robin esitò, la mano ancora sulla sua spalla. Poi distolse lo sguardo, annuendo lievemente.

«Va bene, ti lascerò tranquilla per un po'.» Le posò un bacio lieve sulle labbra per poi uscire.

Il senso di colpa la invase non appena sentì la porta chiudersi, ma aveva davvero bisogno di tempo. Si fece una doccia e uscì a fare una passeggiata.

Ebbe appena il tempo di entrare in ufficio che il telefono iniziò a squillare; fortuna che non aveva avuto il tempo di togliersi la giacca, perché dovette uscire di nuovo per risolvere le varie segnalazioni tra cui, ovviamente, un Leroy in stato di ubriachezza molesta.

Emma si precipitò fuori dalla stazione dello sceriffo, e si ritrovò barcollante, sul punto di cadere, con Regina avvinghiata alla giacca, altrettanto instabile. Si bloccò guardandola negli occhi, la bocca socchiusa dalla sorpresa.

«Ciao» disse il Sindaco.

Rimase zitta a fissarla, il cuore in subbuglio e i polmoni vuoti.

Poi Regina si staccò da lei, lentamente, come se faticasse a ritrovare l'equilibrio. «Stai bene?»

Emma si riscosse di colpo.

«Ehm... s-sì... che... credevo fossi in municipio.»

«Non riuscivo a concentrarmi.»

Arrossì appena, non capì nemmeno lei perché.

«Oh...»

«Mi dispiace per come ci siamo lasciate ieri sera.»

Emma distolse lo sguardo, posò le mani sui fianchi, a disagio.

«Sei sparita di colpo...» mormorò.

«Lo so e non avrei dovuto.»

Tornò a guardarla negli occhi, un po' titubante. Annuì in un movimento leggero.

«Okay. Quindi...»

«Mi dispiace, dovevo gestirla meglio.»

«Sì, decisamente» disse, ma poi le donò un piccolo sorriso. In fondo, sapeva quanto le costasse ammetterlo.

«Ma dobbiamo smetterla, non posso rischiare la tua vita, per cui sposerò Robin.»

La guardò come se avesse appena detto un'assurdità.

«Rischiare la mia vita?»

Regina stava evitando il suo sguardo.

«Tutti quelli che amo muoiono, devi stare lontana da me.»

«Regina ma che dici?» sbottò Emma. «Non è così, Henry è qui mi pare.»

«Ho rischiato di perderlo tante volte, ma se ti succedesse qualcosa lo perderei per sempre... e perderei anche te.»

Le posò una mano sulla spalla resistendo a stento all'istinto di prendere il viso tra le mani.

«Perché devi dire una cosa del genere? Non mi succederà niente.»

Pazza ideaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora