Emma ebbe appena una settimana per prepararsi alla presentazione di Sophie al popolo. Odiava ancora quell'idea, ma sua madre le aveva massacrato i timpani per giorni, rischiando di far venire sia a lei che a Regina un esaurimento nervoso. E poi Regina sembrava quasi impaziente di celebrare quell'evento, anche se si sforzava di non darlo a vedere.
Dannata Foresta Incantata e le sue stupide tradizioni antiche.
Regina aveva anche fatto credere a Mary Margaret di aver organizzato tutto, quando in realtà aveva usato le sue doti manipolatorie per decidere ogni dettaglio senza che Snow se ne accorgesse. Il risultato, Emma doveva ammetterlo, era raffinato e non pomposo come se l'era immaginato. La terrazza del Granny's era addobbata con glicini e rose bianche, che Regina aveva fatto crescere con un pensiero. Un ampio buffet era protetto dal sole da un gazebo altrettanto magico, di cristallo decorato in motivi floreali come ghiaccio scolpito. Non ci entrava tutta Storybrooke, sulla terrazza, e così c'erano anche tavoli disposti sulla strada chiusa al traffico (che comunque non ci sarebbe stato, dato che tutta la città era riunita lì) e coperti anch'essi da tovaglie bianche e quantità improponibili di cibo e bevande. Nel complesso, dava l'idea di una grande festa di quartiere. Insomma, non era così tremendo come aveva temuto.
Regina si avvicinò a lei, al riparo sotto al gazebo, con Sophie in braccio che giocava goffamente con le ciocche arricciate dei suoi capelli scuri.
«Stai bene, Emma?» le domandò per l'ennesima volta, una ruga di preoccupazione sulla fronte.
«Sì, ho solo fame» le rispose con un sorriso, che la donna ricambiò, rilassandosi appena.
«Puoi anche iniziare prima degli altri. Se l'ered...»
Emma alzò un dito.
«Se lo sento dire un'altra volta oggi, giuro che scateno un tornado e butto giù tutto.»
Regina rise sommessamente.
«Non puoi. Sono io l'unica che può rovinare le feste.»
«Mah, non saprei. Sei arrivata addirittura in anticipo, stavolta» obiettò David, avvicinandosi con un gran sorriso. Regina rise con lui, poi l'uomo iniziò a fare smorfie a Sophie, che gorgogliò una risata.
«Dalla a me, prima che ti sporchi il vestito» si offrì il vice sceriffo.
Regina acconsentì, e un attimo dopo Sophie era tra le braccia del nonno il quale, pur rimanendo sotto l'ombra del grande gazebo, si allontanò bisbigliandole qualcosa che la fece sorridere.
Regina si rassettò il vestito, un abito color carta da zucchero con un alto collo di diamanti. La corona sulla sua testa scintillava anche all'ombra. Gli occhi di Emma si soffermarono come sempre sulla generosa scollatura. Dannati corsetti e quello che facevano alle sue parti basse.
Si sistemò il suo, di corsetto, dato che era stata costretta a vestire alla moda della Foresta Incantata, come usava per quel tipo di eventi. Regina l'aveva salvata dalle grinfie di Snow, che voleva a tutti costi farle indossare un abito di raso rosa confetto, e le aveva creato con la magia un vestito dello stesso identico rosso della sua giacca di pelle, con rubini e granati a decorare la scollatura e la tiara che le era apparsa tra i capelli. Era bello, bellissimo, ma Emma si sentiva comunque a disagio vestita così e il corsetto le comprimeva lo stomaco. Ma sempre meglio dell'obbrobrio rosa di sua madre.
«Quando cominciamo?» chiese a Regina, che spostò lo sguardo sulla torre dell'orologio.
«Tra dieci minuti. Respira.»
«Ti pare facile, con questo coso addosso...»
Regina represse una risata.
«In realtà, sì.» E come a dimostrarlo, il suo petto si alzò e abbassò. Emma deglutì e il sorriso di Regina si fece più fosco. «Non mi sembra che ti dispiacciano più di tanto, questi "cosi".»
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Pazza idea
Fanfiction«Non dovremmo baciarci... di nuovo.» Emma non riusciva a staccare gli occhi dalle sue labbra. Regina Mills era diventata il suo unico pensiero, praticamente la sua ossessione dal momento stesso in cui aveva posato gli occhi su di lei. E il fatto che...