Regina era immobile così come Emma, entrambe ancora incapaci di comprendere cosa fosse appena successo. Un attimo prima la loro bambina era al sicuro tra le loro braccia e un istante dopo si era volatilizzata.
«Che...» balbettò Emma, guardandosi le mani, vuote.
«Sophie!» urlò al contempo Mary Margaret.
«Ma che è successo?» domandò Granny, la voce distorta dalla paura.
«Silenzio!» sbottò Regina. Emma aprì la bocca per protestare, pallida, le pupille grandi come vinili, ma Regina le posò l'indice sulle labbra zittendola.
Gli occhi di Regina divennero due fessure, ma rimase in silenzio, il cervello in moto cercando di capire cosa, come e chi avesse appena rapito la piccola proprio davanti a loro. Concentrandosi, percepiva una flebile traccia di magia. Magia potente e oscura, che le riverberava nelle ossa. Il panico si impossessò di lei per qualche istante ma si costrinse a rimanere calma, doveva rimanere concentrata, doveva riflettere.
«Regina...»
«Sto pensando!» ringhiò verso Emma, sentendosi in colpa un secondo dopo. «Scusa, io... percepisco la magia che l'ha presa.» Emma spalancò gli occhi verdi. «Ѐè potente, molto potente, e piena di oscurità» continuò Regina.
«Riesci a capire da dove viene?» le domandò Mary Margaret, lo sguardo carico di angoscia.
«Posso provare.»
Regina fece apparire il mappamondo opalescente di Gold con un gesto della mano, non esitò a pungersi il dito e versarvi qualche goccia del suo sangue, sperando con tutta se stessa che l'avrebbe condotta dalla sua bambina. Per qualche momento non successe niente e il sangue le si gelò nelle vene. Ma poi una nube magica avvolse il mappamondo e, quando svanì, linee più scure solcavano quel mare di perla a formare una mappa. La mappa di Storybrooke. Il suo cuore esultò: Sophie era ancora lì! Ed era... un punto rosso sangue segnava una posizione ben precisa. E vicina.
Le miniere.
Emma e Regina si scambiarono uno sguardo prima di materializzarsi all'ingresso dei tunnel.
«Forse ci serviva un piano...» disse Emma, nervosa.
«Il mio piano è trovare questo essere e distruggerlo» chiosò cupamente Regina. La Salvatrice annuì mentre facevano il loro ingresso nelle buie gallerie. Emma accese la torcia del cellulare per evitare che si rompessero l'osso del collo contro qualche trave sporgente in quel loro disperato salvataggio improvvisato.
«Mi sembra un buon piano» sussurrò.
«Emma...» La voce di Regina le arrivò soffice alle orecchie, piena di angoscia. Allungò una mano a stringere la sua.
«Regina, la salveremo. Non c'e niente che non possiamo fare insieme.»
La vide annuire nella penombra rischiarata solo dalla luce azzurrognola del cellulare e, ancora con la mano stretta nella sua, si incamminarono lungo i passaggi bui delle miniere.
Era Regina a fare da guida. La tirava leggermente da una parte o dall'altra per seguire questo o quel tunnel, in silenzio tranne che per il ticchettare dei tacchi sulla roccia.
«Sai dove stiamo andando?» le domandò dopo un po', sottovoce.
«Certo che lo so. Percepisco la sua magia, ma sicuramente è reciproco.»
Emma annuì.
«Ѐ quella sensazione di freddo?»
Gli occhi di Regina scintillarono nel buio quando si voltò a guardarla.
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Pazza idea
Fanfiction«Non dovremmo baciarci... di nuovo.» Emma non riusciva a staccare gli occhi dalle sue labbra. Regina Mills era diventata il suo unico pensiero, praticamente la sua ossessione dal momento stesso in cui aveva posato gli occhi su di lei. E il fatto che...