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Nelle settimane seguenti vado diverse volte in tribuna autorità e in tre occasioni lo rivedo. Il suo comportamento è sempre lo stesso: mi ignora completamente. Io cerco sempre di creare il pretesto per scambiarci almeno un saluto ma lui non fa altro che guardarmi freddo e voltare la faccia dall'altro lato. Poi torniamo a casa la sera e mi scrive che avrebbe voluto baciarmi e stringermi e tenermi la mano mentre guardavamo la partita. Ormai sono settimane che ci scriviamo e nonostante io abbia insistito più volte per vederci lui ha sempre troppo da fare e al momento non abbiamo mai avuto il modo di incontrarci.

«Ho deciso che non insisterò più, non ho mai corso dietro nessuno, lo sai, e non sarà lui il primo. Già è tanto quello che ho fatto, se mi vuole vedere me lo fa sapere» racconto a Tiziana mentre siamo sedute al tavolo di un pub della provincia di Napoli.
«Sta ancora trovando scuse per non vederti?»
«Non so se sono scuse ma io non glielo chiedo più, ripeto, se vuole sa dove sono» sbuffo e poi do un morso al mio panino con hamburger e patate al forno.
«Però continua a scriverti, no?»
«Ogni giorno ma non mi basta più, alla prossima allo stadio lo fermo e gli parlo» le anticipo e lei ride col pezzo di cibo in bocca.
«Vuoi litigare?»
«No, voglio capire. Ovviamente non farò scenate, troverò il momento giusto»
«Capito... comunque anche io ho delle novità da raccontarti» si sfrega le mani eccitata e io scuoto la testa come a chiederle di sputare il rospo.
«Dici!»
«Io e Kevin...»
«Testa di fonzies?» chiedo rimanendo a bocca aperta. Lei annuisce e si morde la bocca sempre più entusiasta. «Tu e Kevin cosa?» insisto.
«Ci siamo visti ed è stato carinissimo, mi piace un casino» dice con aria sognante mentre io ancora la guardo a bocca aperta.
«Avete...?» capisce subito a cosa mi riferisco e scuote la testa.
«Non ne abbiamo proprio sentito il bisogno, abbiamo parlato tutto il tempo e siamo stati benissimo» mi racconta e io sono felicissima per lei. Mi racconta un po' di Kevin e del loro rapporto e vederla così contenta fa stare bene anche me.
Dopo aver mangiato andiamo a prendere qualcosa al bar e poi ce ne torniamo a casa.
Una volta a letto ripenso a ciò che mi ha raccontato e un po' la invidio. Le voglio bene come una sorella e la mia non è gelosia verso di lei ma solo sana invidia per quello che le sta succedendo con Kevin. Perché a me è capitato quello strano? Non che io voglia una storia d'amore perfetta e romantica perché non è da me ma almeno una storia semi normale la vorrei. Sbuffo e guardo il cellulare dove c'è un messaggio di Frank. Mi ha scritto già mezz'ora fa ma non gli ho ancora risposta, ho deciso che sarò meno presente con lui, così magari capisce che mi sto scocciando e si sveglia un po'.

- Che fai?
- Ero uscita con una mia amica, ora sono a a casa.
- Amica o amico?
- Amica.
- Okay. Tutto bene?
- Sisi
- Non mi scrivevi, mi sono preoccupato.
- Ero impegnata, tu che hai fatto stasera?
- Sono stato con un mio amico e mio fratello a casa, non esco molto.
- Quelli che erano allo stadio con te sabato?
- Esatto.
- Quel tuo amico mi fa morire dal ridere, ti sta attaccato dietro come una piovra, ma è il tuo portaborse?
- No è un mio amico, una brava persona che cura anche i miei interessi.
- Bravissima persona, mi saluta e ringrazia sempre, lui.
- Ancora con questa storia...
- Nono tranquillo, scherzo.
- Hai parlato alla tua amica di quanto sei cotta di me?
- Frank... non sono cotta nemmeno dopo una giornata al sole dei Caraibi io.
- Come no. Sa di me o no?
- Sì sa che ci scriviamo, non potevo dirglielo?
- Chi è lei? Se è una tipa discreta va bene.
- Certo che lo è altrimenti non le avrei detto nulla. Comunque lavora anche lei allo stadio con me, la conosco da anni.
- Ma è quella che si mette all'inizio del tunnel della tribuna?
- Sisi
- Ma sta con Kevin quella
- Si sentono, sì.
- Non deve dire niente di me e te a Kevin, chiaro? Diglielo subito.
- Ma calmati Frank... perché dovrebbe dirglielo?
- Tu hai detto a me di Kevin, potrebbe fare lo stesso lei e non voglio.
- Io non ti ho detto di Kevin tu me lo hai chiesto e io ho solo confermato. Comunque glielo dico, tranquillo. Tutto questo mantenere il segreto mi sta infastidendo, te lo dico. Capisco la privacy e tutto ma mi sembra esagerato.
- Hai ragione ma per il momento va così, appena i miei parenti vanno via ci vediamo e ti giuro che le cose andranno meglio. Voglio prima vederti e poi farlo sapere ad altri, ora non è il momento.
- Va bene.
- Sei comunque roba mia, questo è chiaro.
- Non sono un oggetto e non sono tua.
- Sei di qualcun altro?
- Non sono di nessuno, sono libera.
- Vedremo ancora per quanto.
- Per sempre Frank.
- Mh.
- Tanto che ti frega?
- Mi frega eccome, non vedo l'ora di stare con te.
- Vedremo tutta sta voglia che hai...
- Vedrai.
- Nel frattempo martedì c'è il turno infrasettimanale e ci vediamo.
- Sto contando le ore e i minuti.
- Io no. Buonanotte vado 😘
- Non sei credibile piccola mia... Notte 😘

Visualizzo e non rispondo più, questa convinzione che ha che io gli muoio dietro mi innervosisce. Si crede troppo importante e questa storia deve finire.
Nei giorni seguenti cerco di rispondergli sempre meno e sempre in modo più freddo ma non riesco a staccarmi del tutto da lui, mi attrae non riesco a farne a meno. Però mi sto impegnando a farlo disperare un po' e ci sto riuscendo, mi cerca molto di più e parla molto più spesso di vederci e mi ha anche proposto un weekend insieme dopo Natale a Sorrento.
Mi fa piacere ma non sono ancora del tutto soddisfatta, martedì allo stadio voglio parlargli, ho deciso.

Gelido | Frank AnguissaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora