Sono allo stadio, tribuna autorità. Mi tremano le gambe al solo pensiero di vederlo visto il nuovo rapporto che c'è tra di noi. Ho paura anche solo di incrociare il suo sguardo e di non riuscire a dire nemmeno una parola.
«Sei pronta ad incontrarlo?» mi chiede Tiziana e io scuoto la testa.
«No» dico subito per poi sospirare. Fortunatamente arrivano gli ospiti e inizio ad essere molto indaffarata così almeno mi distraggo. Accompagno tutti ai loro posti e sono a loro disposizione per qualsiasi domanda o problema. Sono qui dalle sette a preparare tutto e ad aspettare le persone che a mano a mano arrivano ma so che lui arriverà all'ultimo minuto come domenica scorsa.
«Stanno arrivando» sento la voce di Tiziana e mi volto subito verso di lei. Ricominciano a tremarmi le gambe ma faccio un respiro profondo e mi calmo. Mi posiziono vicino alla porta che dà sulla tribuna e li aspetto. Stavolta c'è Insigne (che è uno dei pochi che riconosco subito), un ragazzo alto e coi capelli lisci con una ragazza bionda, il solito ragazzo con i fonzies al posto dei capelli che si ferma anche a parlare con Tiziana e poi, dulcis in fundo, arriva lui. Adone magnifico alto almeno un metro e novanta con addosso un maglione a collo alto Gucci, un jeans a sigaretta scuro e un cappotto grigio che gli arriva sotto le ginocchia. Lo fisso da quando entra nel tunnel che porta alla tribuna fino a quando è proprio davanti a me. Mastica la sua gomma da masticare con fare disinvolto e ogni passo che fa sarà almeno un metro e mezzo.
Ho la gola secca e a stento riesco ad aprire la bocca quando mi è di fronte.
«Ciao Frank» dico solo, restando con gli occhi fissi nei suoi che per un attimo ricambia lo sguardo. Mi scruta qualche attimo, poi fa un leggero movimento con la testa verso di me e quando poi se ne va a sedersi capisco che quello è il suo saluto per me. Resto immobile senza nemmeno respirare fino a che non si è seduto accanto ad uno dei suoi compagni. Ho il cuore che mi va a mille e non mi ha nemmeno rivolto la parola. Ma che mi prende? Io non sono così, io non mi faccio mai trascinare in queste situazioni sentimentali.
«Ciao, buonasera. Posso andare da solo?» l'amico di Frank arriva col fiatone e lo indica con il dito, io annuisco e lo lascio andare. Sono ancora sotto shock e mi perdoneranno se per un attimo non sono perfetta.
Per tutta la durata del primo tempo non sposto mai lo sguardo da Frank. Gli guardo le spalle e osservo ogni suo movimento. Salta in piedi ad ogni gol sbagliato, urla ad ogni errore difensivo, abbraccia i sui amici al gol di Mertens. Si gira anche qualche volta distrattamente indietro ma non incrocia mai il mio sguardo. Non so come fa a recitare la parte così indifferente quando fino a ieri sera mi diceva che non vedeva l'ora di vedermi. Non lo capisco onestamente, però devo dire che mi aveva avvisata che non poteva fare chissà cosa. Speravo almeno di scambiare due parole o che magari mi lanciasse qualche sguardo particolare. Invece nulla, assolutamente niente.
Finisce il primo tempo e mentre gli altri si muovono e vanno verso il ristorante lui resta al suo posto, prende il cellulare e inizia ad usarlo. Io controllo il mio ma non mi arriva nulla, non sta scrivendo a me. Lo posa e resta lì seduto fino a che il suo amico non torna da lui con del cibo che però lui rifiuta.
Basta, non posso più stare qui a fissarlo che oltre a passare per stalker rischio anche di perdere il lavoro. Vado a seguire gli altri ospiti e li aiuto a spostarsi nella tribuna senza avere problemi.
Ricomincia il secondo tempo e Tiziana mi raggiunge.
«Allora?» mi dà una spinta col gomito e io sospiro.
«Non mi ha nemmeno detto ciao, boh» alzo le spalle e lei mi guarda con aria triste.
«Te l'aveva detto però, non ci restare male...»
«No, certo, però almeno un saluto o uno sguardo me lo aspettavo» dico onesta e lei mi abbraccia.
«Hai ragione ma vedrai che stasera poi parlerete e ti spiegherà»
«O forse non mi scrive più, forse mi ha rivista e non gli sono piaciuta. Ci sta» dico e lei scuote la testa.
«Ma stai zitta, basta» mi dà una spinta e poi si avvicina a me guardandosi intorno. «Hai visto mi ha avvicinata Malcuit?» mi domanda e io alzo un sopracciglio.
«Quello coi fonzies in testa?»
«Mammamia quanto è bello, spero che si alzi da lì e mi venga a prendere portandomi nei cessi per scopare» dice presa da un improvviso impeto.
«Tiziana, ma calma!» rido e lei mi fa la linguaccia.
«Perché tu non vorresti che quel manzo d'ebano di Frank venisse qui e ti trapanasse per bene?» mi chiede dandomi ancora delle gomitate nei fianchi.
«Ma finiscila scema» faccio di no con la testa ma lei mi conosce bene e sa che non rifiuterei mai, anche se da orgogliosa quale sono lo farei penare un po'.La partita finisce e saluto tutti indicandogli l'uscita, quando Frank mi affianca lo saluto e lui stavolta non mi calcola minimamente, nemmeno col gesto della testa. Se ne va via col suo amico che mi sembra tipo il suo maggiordomo per come gli sta incollato addosso e non mi degna di uno sguardo.
Torno a casa e aspetto che sia lui a scrivermi, non lo farò di certo io per prima. Infatti come al solito, a mezzanotte passata, mi scrive lui.- Eri bella da mozzare il fiato stasera.
- Sì?
- Assolutamente incantevole.
- E non mi hai nemmeno detto ciao andandotene...
- Ti prego non me ne fare una colpa, non posso fare altrimenti. Mi dispiace, avrei voluto abbracciarti e farti sedere accanto a me ma non posso. Tu sei lì per lavoro e anche io, dobbiamo restare indifferenti lì dentro.
- Sì lo capisco, però un saluto non è niente di che.
- Chi mi conosce sa che non saluto nessuno, sarebbe strano se dal nulla salutassi te. Capiscimi.
- Va bene, ti capisco. Quindi ti sono piaciuta anche stasera? Per un attimo ho pensato che non ti piacessi più.
- Mi piaci e anche tanto. Tu di me sei follemente persa invece.
- Cosa??? Ahahahhah tu ti stai montando troppo la testa.
- Non penso.
- Stai sognando, torna sulla terra.
- Ci sono, ci sono.
- In settimana riusciamo a vederci?
- Piccola sono impegnatissimo, ho le terapie fino alle diciotto e poi ho la mia famiglia qui. Più in là ci organizziamo.
- Va bene, ma non facciamo passare troppo tempo, promesso?
- Promesso. Hai proprio voglia di vedermi eh? E poi vuoi pure negare di essere persa per me...
- Zitto scemo. Comunque con l'infortunio come stai?
- Sto recuperando, mi manca ancora qualche settimana e sarò guarito.
- Poi non sarai più in tribuna, giusto?
- No, ovviamente sarò in campo.
- Speriamo presto, ti guardo dagli spalti.
- La mia fan personale.
- Uomo fortunato.
- Lo so. Ora però ho sonno, andiamo?
- Andiamo. Notte 😘
- Notte 😘Poso il cellulare e chiudo gli occhi cercando di addormentarmi ma mi sembra ancora di averlo di fronte con quel suo portamento fiero e lo sguardo indecifrabile.
Lo devo ammettere, Frank mi piace.
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Gelido | Frank Anguissa
FanficSi vedeva che il loro era un amore diverso, erano due stronzi, testardi ed orgogliosi. Non avevano regole, era sempre una lotta continua con quei due, due soldati sempre a farsi la guerra, incapaci di amarsi ma consapevoli dell'amore che ognuno ave...