Attenzione: sono presenti forti scene di violenza!
L'uomo non rientrò nel locale, ma si diresse verso una grossa macchina nera, posteggiata poco più in là lungo il marciapiede in pietra. Apri lo sportello con galanteria a Lizzie e fece il giro per entrare dall'altro lato.
Dentro, Lizzie vide l'autista che metteva in moto, senza aver ricevuto nessun ordine. Lo vide schiacciare un pulsante sul cruscotto e un divisorio opaco si alzò a dividere la parte anteriore dell'auto da quella posteriore.
L'uomo non perse tempo e in un lampo le fu addosso. Lizzie non si aspettava di essere subito morsa quindi strinse gli occhi istintivamente. Il vampiro però si limitò ad annusarle il collo e i capelli, leccandole la pelle all'altezza della carotide.
"Hai un odore talmente buono che vorrei farti mia subito" disse il vampiro, leccandosi le labbra pallide. Le mostrò i canini, minaccioso.
"Purtroppo devo aspettare mio fratello, anche lui avrà qualche domanda da farti!"
Lizzie annuì, in automatico, senza rendersi conto di quello che stava facendo. A differenza di Evan che possedeva un fascino magnetico, questo vampiro sembrava più giovane ed era sicuramente più attraente. Gli occhi erano grandi e neri, il naso molto più pronunciato del fratello si adattava perfettamente ad una mascella dalla linea dura. Tutto in lui trasmetteva sensualità.
Lui se ne accorse e con un sorriso divertito le mise una mano su una gamba, "Chiedo scusa, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Michael Todorovich e sono il fratello mezzano di Evan" disse.
Lizzie annuì, di nuovo, ipnotizzata.
Il colore nero della pupilla di Michael all'improvviso si espanse su tutta la superficie dell'occhio, mentre la pressione sulla sua gamba aumentava.
"Ho appena deciso che non c'è bisogno che aspetto mio fratello per tutto" disse con una voce terrificante. Così veloce che Lizzie non riuscì a vederlo, Michael la prese per il busto e la lanciò su sedile. Lei avvertì solo l'urtò della testa contro la portiera. Le scappò un gemito di dolore.
"Questo è niente" lo sentì sussurrare, prima che un gesto feroce le facesse a brandelli la maglietta e la parte alta dei pantaloni.
"No! Aspetta! Che fai? Lasciami!" urlò lei, nel panico.
Lui la immobilizzò con il suo corpo, bloccandole la gola con una mano, mentre con l'altra sentiva che le afferrava le mutande e le tirava via, distruggendole in un istante.
"Cosa credevi ti sarebbe successo, venendo qua?" chiese, mostrandole i denti in una parodia di un sorriso.
"Per favore" pianse Lizzie, cercando di allontanarlo, ma lui era troppo forte.
Michael si abbassò per baciarle il collo e inspirare il suo odore, "Morirai, ma prima di ucciderti voglio farti un dono" le alitò sul viso, compiaciuto, "Ti mostro come ti può scopare un vero vampiro! Andrai all'altro mondo dimenticandoti di essere stata presa da uno schifoso lupo puzzolente!"
"Ti prego"
"Non ti posso mordere" le disse, impassibile alle sue suppliche, e le leccò un capezzolo. Al freddo si erano fatti turgidi nonostante la sua paura, "Ma alla fine supplicherai solo che io ti uccida."
Con un movimento rapidissimo, la sollevò e la girò a pancia in giù. In mezzo al culo le era rimasto un brandello di biancheria e Michael ci infilò le dita fredde per toglierlo. L'imbarazzo e la vergogna si stavano adesso mescolando alla paura, mentre con un gesto irruento il vampiro le apriva le gambe e le entrava dentro a forza, tenenda per i fianchi e muovendosi velocissimo. Il dolore fu acuto, mentre la pelle secca si lacerava al passaggio del membro di lui. Fitte che le arrivarono fino alla spina dorsale la fecerono urlare con tutto il fiato che aveva in gola. Solo quando le avevano rotto il braccio aveva sofferto in quel modo. Era come un coltello conficcato nella vagina che affondava la sua lama sempre di più ad ogni colpo.
Il vampiro la sollevò ancora di più e le strinse i glutei tra le mani ghiacciate. Lei non sentiva più niente ormai, tranne un dolore bruciante il tutto il corpo.
Poi, senza nessun preavviso, il vampiro usci da lei, solo per aprire di più i glutei e infilare il suo grosso membro dentro l'ano. Il dolore arrivò come una nuova ondata e ad un'intensità insopportabile. Lizzie urlo e urlo, ancora, chiedendo pietà, chiedendo aiuto. Michael rise con una risata terribile, mentre le afferrava i capelli e la strattonava all'indietro, facendole male alla schiena e al collo. Svenne per il dolore proprio quando sentiva che la macchina stava rallentando.
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I nostri errori
WerewolfSequel di Il legame tra di noi. Cosa è successo a Lizzie dopo la sua drastica decisione? Questa storia potrebbe avere le risposte alle tue domande. ATTENZIONE: Scene di violenza, anche sessuale.