Rabbia

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Lyna fece un altro passo avanti, minacciosa.

"Come osi?" chiese, furiosa, i pugni stretti, "Come osi venire qua e fingere che interessi di lui? Dopo tutto quello che gli hai fatto?" urlò.

Lizzie vide Lyna scattare verso di lei, il volto contorto dalla rabbia, e poi troppe cose successero prima che lei se ne rendesse conto. Ottavius l'aveva trascinata dietro di lui mentre Lyna si trasformava.

Le due guardie si erano divise e la più giovane era sparita all'interno del campo, mentre l'altra si trasformava a sua volta. La cosa che la sconvolse di più, però, fu la nebbia. Un muro di fitta nebbia dalle grandi gocce si era sollevata tra di loro, riflettendo la luce e creando un vortice di scintille.

Il muro si era sollevato dal terreno, repentino e aveva oscurato i due lupi, ma così come era arrivato sparì, evaporando sotto i raggi caldi del sole che filtrava tra il fogliame degli alberi.

Erano passati solo pochi secondi.

La lupa ululò e mosse il muso in direzione di Ottavius, ringhiando. Lui non si scompose e Lizzie non poté fare a meno di ammirare il suo sangue freddo. Mago o no, aveva pur sempre di fronte due grossi lupi arrabbiati.

"Non importa che sei il nuovo alpha! Se ci attacchi io mi difenderò!" disse Ottavius e dalle sue mani sprizzarono lingue di fuoco di un rosso abbagliante.

Lyna mostrò le zanne in quello che sembrò quasi un sorriso e si mise in posizione d'accatto. L'altro lupo, la guardia, era dietro di lei, immobile. Avrà ricevuto l'ordine di non intervenire.

Lyna balzò verso di loro e Ottavius spinse via Lizzie con un colpo all'addome, facendola cadere a terra pochi metri più in là. Il grosso lupo cercò di aggirarlo per puntare su di lei, ma Ottavius scagliò lingue di fuoco tutto intorno a Lyna, impedendole di avvicinarsi ad Lizzie.

La licantropa ululò di frustrazione e si girò verso Ottavius.

Lizzie si riazò in piedi, spaventata dal repentino cambio degli eventi, "Lyna, ti prego devo solo vedere Xander! Non vogliamo fare niente di male!" le urlò.

Una figura velocissima si frappose allora tra Lyna e Ottavius, immensa.

Un lupo dal pelo nero come l'onice si stava protendendo verso Lyna adesso, un ringhio che gli scuoteva tutto il corpo.

Lyna non si scompose, ma sollevando il muso ululò e graffiò il terreno con i suoi artigli, poi costrinse il grosso il lupo nero a chinare il capo, facendosi avanti e quasi costringendolo con la forza.

Rimasero così un tempo lunghissimo ed Lizzie capì che una discussione doveva esserci tra loro, silenziosa e decisiva. Le fiamme ondeggiarono ancora una volta alla brezza del mattino e si spensero, riempendo l'aria dell'acre odore di terreno bruciato.

Lizzie fissava il lupo nero con il cuore in gola. Era vivo, poteva smettere di preoccuparsi! Era vivo ed era là, così vicino. Il dolore che l'aveva accompagnata per un anno intero e che non sapeva neanche di provare, sparì e le sembrò di riuscire finalmente a respirare davvero. Per quanto tempo le era mancato l'ossigeno? Come era riuscita a sopravvivere fino a quel momento?

Poi si accorse che il grosso lupo nero stava chinando la testa, di malavoglia e ringhiando, soccombeva davanti a Lyna, schiacciandosi contro il terreno.

"Xander?" la voce le uscì timida.

Lyna si voltò verso di lei, ringhiando feroce e Lizzie le vide gli occhi rossi , terribili come erano stati quelli di Xander la notte in cui l'aveva incontrato.

Si ritrasformò, bellissima e orgogliosa, senza curarsi di essere nuda, con i lunghi capelli neri che le nascondevano parzialmente il viso, "Non voglio vederti mai più nel mio campo! La prossima volta nessuno si metterà tra di noi" le disse gelida prima di entrare nel campo e sparire alla vista.

L'altro lupo ritornò al cancello, senza tornare in forma umana, e lì si accucciò.

Ottavius si stava cercando di pulire il pantalone di chino viola da macchie di terra che non sembravano volere sparire, "Lo sapevo che non era una buona idea venire qua!" disse lanciando uno sguardo arrabbiato verso Lizzie, "Io devo tornare a scuola adesso, vuoi che ti aspetto?" le chiese.

Lei scosse la testa. Non sapeva che cosa avrebbe fatto adesso, ma tornare indietro non le sembrava la mossa giusta. Sta bene! Non c'è altro che ti deve interessare, vattene!, si disse.

Lanciò un'occhiata al lupo nero, che ora la fissava con uno sguardo triste, oppure era solo lei che ci vedeva tristezza? Forse era arrabbiato. Lo avrebbe capito se le avesse ringhiato contro e se ne fosse andato. Se tornando umano le avrebbe urlato contro o la avrebbe colpita, avrebbe accettato la sua rabbia senza lamentarsi perché si meritava tutto.

Quando la macchina di Ottavius sparì dietro la prima curva, il lupo si incamminò verso il bosco, girandosi verso di Lizzie solo un momento, per accertarsi che lei lo stesse seguendo.

I nostri erroriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora