caníbal²

Capitolo tredici. - "Troy."

Troy Ogletree's P.O.V.

Mi girai prima di sparire completamente dalla visuale delle ragazze.
Mi ritrovai dentro la grande villa, troppo vuota e cupa. La vecchia casa di Lauren era sicuramente molto meglio.

Sentii un suon di tacchi che si avvicinava a me, una donna dai capelli azzurri mi accolse con un sorriso. «Allora?» mi chiese Ashley.
Sorrisi, fingendo di essere alleato a loro. «Sono qui finalmente, anche chi state cercando.» dissi serio.
«Sei stato in gamba, Ogletree.» mi disse. «Sono felici della gita?»
«Felicissime, devo dire.» in macchina ho lasciato dei gas che le farà addormentare.» dissi io.

Frangipane sembrò soddisfatta di questa mia idea. «Un sogno che si realizza.» disse.
«Siccome sono uno stronzo... Vorrei che Camila e Meredith guardassero come ammazzate Lauren.» dissi con un sorriso beffardo.
Melanie apparì dietro di me, nascosi lo spavento. «Uh, sei un po' sadico, sai?» disse eccitata.
«La resa dei conti è qui.» mormorò Mendes.

«Quasi mi emoziono.» una luce si accese e mostrò un trono, dove era seduto il capo di questi scaltri. Austin Mahone. «Ha così rotto il mio cuore quella bastarda di Lauren, che ora che la vedrò morire mi si cucirà benissimo.» disse lui ridendo. «Melanie!»

La ragazza si mise dritta. «Sì?»
Lui si alzò. «Porta Camila e la figlia qui. Mi raccomando... Incatenate.» disse lui serio. «Ashley, tu invece dovrai aprire il portone, la macchina di Ogletree riuscirà ad entrarci. Voglio che si parcheggi dentro.» disse. «Una volta che si sarà svegliata, voglio che l'attacchiate... Poi se morirete, pazienza, entrerò in gioco io e vi vendicherò.»

Mendes fece un'espressione perplessa. «Morire? Non accadrà mai. C'è lei qui.» disse rivolgendosi al capo.
«Voi darete il massimo.» disse Mahone e io andai verso la porta. Mendes mi seguì per aprirla.

Una volta uscito, la porta alle mie spalle si chiuse nuovamente, lo facevano per privacy. Arrivato alla macchina guardai Lauren. «Ragazze, dovete fingervi addormentate.» spiegai.
«Cosa?» chiede lei.
«Esatto.»  sussurrai. «Una volta che vi porterò in mezzo alla sala per legarvi, lo farò ma avrete le corde molto allentate, in modo da slegarle e attaccare.» dissi io spiegandomi sempre. «Ora entreremo.»

Entrai in macchina, Lauren, Ally, Normani e Keana finsero di dormire.

Era un piano perfetto.

Guidai fino all'entrata, Mendes aprì il portone e io proseguii guidando il veicolo piano, senza fare troppo rumore, non dovevo risultare sospetto per chi abitata all'esterno.

Una volta dentro, le porte si chiusero nuovamente dietro di me.

Scesi dalla macchina, aprii lo sportello posteriore e presi Ally e la feci trascinare per terra, la lasciai seduta in mezzo alla sala.
Presi anche le altre, una dopo l'altra, il procedimento era lungo dato che ero da solo a "sporcarmi le mani". Le misi in cerchio, con la schiena unita. «Eccole, Mahone.» dissi io. «Come da patto, io ho finito... Ora spetta a Mendes.»

Shawn arrivò con una corda, Mahone, Martinez e Frangipane scesero in campo per assistere alla scena insieme a Camila e Meredith.

Il piano sarebbe stato; una volta legate le ragazze, i nemici avrebbero attaccato.

Ma così non accadde.

Non appena Mendes avvolse la corda attorno a loro, Lauren spalancò gli occhi e in un attimo si sollevò facendo cadere il ragazzo all'indietro, non aspettandosi nulla di tutto ciò.

«Lauren!» gridò Camila.

Lauren Jauregui's P.O.V.

Tutto andò secondo i piani, non appena mi alzai, mi seguirono anche le altre.
Così, Ashley e Melanie si scagliarono contro di loro, mentre io me la vidi con i più tosti.
Eravamo tutti occupati, quando Troy raggiunse Camila e mia figlia e le portò dentro la macchina al sicuro.

Chiusero gli sportelli come il piano diceva, non volevo che accadesse nulla alla mia famiglia.

Venni colpita violentemente da Mendes, il mio viso subì un forte danno da farmi perdere sangue dalla bocca.
Caddi all'indietro.

Ally invece si limitava a picchiare Melanie e viceversa. Invece Keana e Normani badarono alla ragazza coi capelli blu, che era un vero pezzo grosso.

Mahone si spostò, si sedette e guardò la scena.

Mi sentii presa per i capelli e sollevata da terra. Alzai gli occhi al cielo e vidi come Mendes mi guardava e poi mi spiaccicava la faccia sul pavimento.
Strinsi i pugni dal dolore, continuo per altre tre volte.

Persi sangue da non so dove.

A una certa lo bloccai coi gesti, portai le mani sul pavimento e con una flessione mi sollevai e lo colpii in pieno viso da farlo volare. Mi fiondai con la mia velocità e mi misi sopra di lui e iniziai a prenderlo a pugni sul viso, facendolo sanguinare da subito. «Basta!» grido lui.

I miei occhi si fecero gialli, la mia bocca divenne grande e le mie mani portarono il suo collo ad essa, per poi morderlo voracemente. Staccai la sua testa e la presi per i capelli.
I miei denti affilati erano ricoperti dal sangue.

Lui era morto.

La sua testa gocciolava.

La lanciai ai piedi del trono.

Sospirai, sperai vivamente che Meredith non vide una scena così inquietante. Non mi sarei mai perdonata di far avere un trauma del genere alla mia bambina.

Keana si sollevò da terra e mi guardò. le altre erano tutte svenute, combatterono bene questa battaglia, ma la resa dei conti era appena iniziata e questa me la dovevo vedere con lui; Austin Mahone.

Un proibito.

Un uomo merdoso che vuole tutto per sé, senza cuore.

Il problema era che aveva trovato una persona che sapeva essere altrettanto senza cuore, forse anche di più.

Quella persona era Lauren Jauregui, quella che avrebbe dato l'anima per salvare la sua donna e la sua bambina.
«Forza Lauren.» disse Keana sorridendomi, per poi svenire di nuovo sbattendo fortemente la fronte in terra.

Avanzai chiudendo i pugni.

«Potete prendere anche quelle due proibite, tanto non sono mai state capaci di fare qualcosa di decente.» disse lui rivolto ad Ashley e a Melanie.

Guardai le due a terra, erano ferite gravemente, insieme alle mie amiche.

Sentii uno sportello chiudersi, Troy scese dalla macchina, per recuperare i corpi.

Mahone sparì sotto al mio naso.

Lo avevo dietro.