Mettilo giù, Eugene.

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Raggiunse l'esterno.
La Yashica Electro E35 nella mano sinistra, lo zaino blu maldestramente sulla spalla destra e la testa soltanto apparentemente attaccata al collo.
Benvenuti in una delle classiche giornate di Peter Parker dove l'unica nota positiva era anche quella più negativa...
o forse ad esserlo era semplicemente una delle due.

Vide Gwen immersa nella sua abitudinaria lettura e sfruttò la sua distrazione per fare quello che gli riusciva meglio

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Vide Gwen immersa nella sua abitudinaria lettura e sfruttò la sua distrazione per fare quello che gli riusciva meglio.
Recuperò la macchinetta e, sistemata l'inquadratura in un secondo, scattò.

Per certi aspetti era stata lei a riportare alla luce quella sua passione, quel suo impellente desiderio di immortalare la vita tramite un obiettivo

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Per certi aspetti era stata lei a riportare alla luce quella sua passione, quel suo impellente desiderio di immortalare la vita tramite un obiettivo...
ma neanche in quel caso la cornice si era rivelata delle migliori.
Seduti nel salotto di Megan, lui e lei stavano ripassando alcuni esercizi d'algebra per il giorno dopo quando lei aveva posato la penna e si era tirata indietro con le spalle.
《 Meg, stai bene? 》le aveva chiesto e lei lo aveva guardato con uno sguardo così profondo che aveva avuto la sensazione di non riuscire a respirare.
Le voci che la relazione tra lei e Nicholas stesse andando a gonfie vele non erano certamente passate inosservate ma, apertamente parlando, la differenza tra il dover essere felice per lei e il riuscir ad essere felice per lei era a dir poco abissale.
《 Io...noi...sì, insomma...noi l'abbiamo fatto 》 gli aveva rivelato lei tutto d'un fiato e se poco prima si era sentito sul punto di morire adesso, adesso...
Quello, subito dopo il funerale, era stato senza dubbio il giorno peggiore della sua vita e lo sarebbe stato per molto, molto, moltissimo tempo.
Ma onestamente non era nemmeno con Megan che era in collera.
Perché come avrebbe potuto?
《 Non volevo venissi a saperlo da altri 》 gli aveva detto lei e lui conoscendola alla perfezione aveva capito che quelle sue parole fossero il sincero tentativo di proteggerlo.
Quindi no, non era arrabbiato con lei ma con sé stesso perché ogni volta che li vedeva insieme la sua testa arrivava ad immaginare cose che non avrebbe mai voluto e dovuto immaginare e ragionevolmente parlando non sapeva quale fosse la peggiore visto che in entrambe le circostanze pensare a lei in quel modo era assolutamente inappropriato.
Dire addio alla fotografia lo avrebbe perciò aiutato ad incanalare le proprie energie in modi che avrebbero permesso alla passione per la tecnologia di sbocciare e allo stesso tempo di allontanare la sensazione di ribrezzo dovuta all'aver desiderato quello che aveva desiderato.
Lei lo aveva spronato a seguire quella sua passione di conseguenza, per qualche assurdo motivo, smettendo sarebbe riuscito a controllarsi, a controllare il suo desiderio di lei.
L'insidia?
Sarebbe lentamente finito per desiderare l'unica altra persona al mondo ai suoi occhi bella come il sole.
E se inizialmente l'infatuazione per Gwen era nata come una sorta di palliativo al dolore adesso di palliativo aveva bene poco.
Adesso aveva bisogno di lei.
Adesso aveva bisogno del modo in cui lei lo faceva sentire.
Abbassò la camera.
Il rumore crescente proveniente dal bel mezzo del cortile lo riportò con i piedi per terra.

Sapeva che si sarebbe cacciato nei guai ma, hey, anche quella era una delle sue indubbie capacità

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Sapeva che si sarebbe cacciato nei guai ma, hey, anche quella era una delle sue indubbie capacità.

***

"Maledizione!" ripetè Megan continuando spedita verso il cortile.
Conosceva Peter abbastanza da prevedere che se non fosse arrivata in tempo lui si sarebbe fatto prendere a pugni.
"Mettilo giù, Flash!" sentì in lontanza riconoscendone il timbro.

"Peter!" provò a farsi sentire da lui ma il frastuono ne coprì la voce

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"Peter!" provò a farsi sentire da lui ma il frastuono ne coprì la voce.
"Mettilo giù, Eugene!" continuò Peter.
"Merda!" urlò cercando di farsi energicamente largo tra la calca ma era ormai troppo tardi perchè Flash lo stava colpendo dritto in faccia.

"Merda!" urlò cercando di farsi energicamente largo tra la calca ma era ormai troppo tardi perchè Flash lo stava colpendo dritto in faccia

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Con ancora più energia proseguì la sua ardua avanzata tra gli inermi spettatori.
"Idioti!" sbraitò riuscendo finalmente a passare.
"Flash!" urlò poi e lui, che nel frattempo aveva continuato ad insistere su Peter, si interruppe.
"Meg?
Hey Maggie, mi chiede..."
Allungò entrambe le braccia e spintonò Flash costringendolo ad indietreggiare.
"Dai! Perché adesso non colpi..."
"Me...Megan..." sibilò Peter arrancando nel disperato tentativo di rimettersi in piedi.

Non credeva che Flash sarebbe arrivato a reagire ma l'eventualità che potesse anche soltanto sfiorarla gli mandava il sangue al cervello

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Non credeva che Flash sarebbe arrivato a reagire ma l'eventualità che potesse anche soltanto sfiorarla gli mandava il sangue al cervello.
"Non ti col..." iniziò Flash ma uno dei suoi ragazzi prese parola.
"Perché non ti le..." lo interruppe facendosi avanti con fare intimidatorio.
"Non pensarci nemmeno" riprese secco l'altro intercettandolo con un singolo movimento.
"Fla..."
"Andiamo" concluse poi girando i tacchi e silenziosamente gli altri lo seguirono.
Una volta soli Megan si voltò verso Peter.
"Cosa diavolo ti è venuto in mente?" domandò lui visibilmente contrariato.
"Potrei chiederti lo stesso" gli rispose a tono avvicinandosi per assicurarsi che stesse bene.
"So cavarmela da..." iniziò lui rimettendosi seduto e allungandosi per recuperare la macchina fotografica che apparentemente qualcuno aveva calpestato andando via.
"Un 《grazie》 sarebbe..." insistette lei abbassandosi per aiutarlo a rialzarsi.
"Non ti ringrazierò per essere stata stupida" continuò lui afferrando la sua mano.
"Stupida? Ah, io sarei stata stupida?"

Lost In The Moment | Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora