È bellina.

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Tornato in camera, la prima cosa che aveva fatto era stata attaccare ognuno dei poster alla parete.
Lui, che solitamente non vedeva l'ora di togliere quelle fastidiose lentine e mettersi comodo, aveva impiegato gran parte del tempo a cercare una sistemazione per le locandine e automaticamente il resto era passato in secondo piano.
Bussarono alla porta e senza indugi Peter si rimise in piedi per raggiungere la scrivania e sbloccare la porta.

Nascose la valigetta che stava attentamente ispezionando e, dopo essersi schiarito la voce, aspettò che zio Ben entrasse

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Nascose la valigetta che stava attentamente ispezionando e, dopo essersi schiarito la voce, aspettò che zio Ben entrasse.
Se c'era una cosa che non poteva permettersi era che lo scoprissero perché ne sarebbero conseguite diverse domande e quelle domande avrebbero necessitato obbligatoriamente di altrettante risposte e sinceramente non era pronto ad affrontare nessuna delle due.
"Tutto bene?"
"Sì. Che c'è?"
"O mio dio, sei identico a lui!"
Con un rapido movimento alzò gli occhiali sopra la testa e rimase a fissarlo.
Era certo si trattasse di un complimento ma al contempo non sapeva esattamente cosa dire.
"Posso entrare?"
"Sì" rispose e lo zio chiuse la porta avviandosi a sedere.
Non ne scaturì un discorso molto lungo, anzi.
Più che altro fu proprio Ben a parlare mentre Peter ascoltava in silenzio.

Forse poco prima aveva esagerato, forse quella troppa curiosità riguardo al tesserino aveva destato non poco malumore e sarebbe stato meglio lasciar perdere

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Forse poco prima aveva esagerato, forse quella troppa curiosità riguardo al tesserino aveva destato non poco malumore e sarebbe stato meglio lasciar perdere.
"È bellina" disse poi e Peter si voltò abbastanza da realizzare che suo zio si stesse riferendo alla fotografia di Gwen impostata come immagine del display.
Sorrise imbarazzato, cosa avrebbe potuto dire.
Capitava di rado che qualcuno entrasse in camera sua, che qualcuno arrivasse a varcare l'uscio dell'unico posto nel mondo dove poteva essere la versione meno artefatta di sé stesso e per questo non si era mai posto il problema.
Non avrebbe relegato Gwen in disparte, non dove si sentiva a casa.
L'avrebbe tenuta in bella vista.
L'avrebbe tenuta dove gli altri avrebbero potuto vederla, dove lui avrebbe potuto vederla.
E con lei avrebbe tenuto l'unica altra persona della quale aveva bisogno quando si sentiva a casa.


***

Quando Gwen le aveva chiesto di raggiungerla alla Oscorp, lei era rimasta perplessa.
Certo, le aveva fatto piacere sapere di essere stata la sua prima scelta visto le sue competenze in materia ma adesso che Peter era inspiegabilmente comparso nel gruppo dei visitatori non era più tanto entusiata di aver accettato.
《 Genetica degli incroci tra specie 》aveva detto cercando di mantenere un basso profilo ma quando gli altri si erano fatti da parte non aveva potuto che venire fuori.

L'espressione di Megan cambiò radicalmente mentre si apprestava a controllare la lista dei prenotati per constatare con certezza che del nome di Peter non ci fosse traccia

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L'espressione di Megan cambiò radicalmente mentre si apprestava a controllare la lista dei prenotati per constatare con certezza che del nome di Peter non ci fosse traccia.
"Una persona si ammala di Parkinson quando le le cellule celebrarli che producono dopamina cominciano a morire.
Però un pesce zebra ha la capacità di rigenerare le cellule a comando.
Se lei riuscisse a dare questa capacità alla donna di cui parlava...beh...riuscirebbe a curarsi da sola" proseguì lui acquistando maggiore sicurezza parola dopo parola.

Un brivido le scese lungo la schiena quando nel pronunciare la sua conclusione accennò un'espressione fiera

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Un brivido le scese lungo la schiena quando nel pronunciare la sua conclusione accennò un'espressione fiera.
Se si trattava di scienze Peter sapeva il fatto suo e Megan, che di lui amava ogni singola sfaccettatura, sarebbe stata ad ascoltarlo per ore senza interromperlo.
《 Alle ragazze non piace questo 》 le aveva detto tempo addietro indicando sé stesso.
Gli occhiali di una forma che all'epoca sembrava leggermente troppo grande, la vecchia e stropicciata t-shirt dei Led Zeppelin, i capelli completamente arruffati e le nocche sbucciate di entrambe le mani che riprendevano a pieno i graffi sulle ginocchia lasciati scoperti dai pantaloni della tuta ormai ridotti a brandelli...
Allora avrebbe voluto urlare.
Mai come in quella occasione Megan avrebbe voluto urlare e poi baciarlo.
Per la prima volta nella sua vita aveva desiderato tanto ardentemente di baciarlo che per poco non aveva perso il controllo.
Quello che non sapeva?
Che quando anni dopo sarebbe toccato a lei vivere un momento simile, nonostante la situazione incerta tra loro, Peter avrebbe faticosamente tenuto a freno la voglia di attrarla a sé per fare esattamente lo stesso.
《 Non c'è niente che non vada in te 》 avrebbe voluto dirle.
《 E per qualsiasi stupido motivo tu stia pensando il contrario, ti prego di smetterla.
Vederti così mi fa male al cuore e allo stesso tempo mi ricorda che se scegliessi me potrei mostrarti con le mie stesse mani quanto tutto di te sia bello 》
"E tu sei?"
La voce del dottor Connors risvegliò Megan dai suoi pensieri.
"È uno dei più brillanti allievi di Midtown Science" prese parola Gwen prontamente salvando la situazione.
"Sul serio?" domandò incuriosito Connors.
E lei annuì aggiungendo che fosse il secondo della classe.
"Secondo?"
"Sì" confermò Gwen.
"Ne sei proprio sicura?"
"Piuttosto sicura"
Al botta e risposta tra i due un nuovo fremito aveva attraversato le ossa di Megan ma questa volta la sensazione non era stata altrettanto piacevole.
Cercando di non pensarci abbassò lo sguardo finendo maldestramente per far cadere la penna che aveva tra le mani.
"Oh"
Gwen ebbe un sussulto e si mosse per recuperarla ma uno dei ragazzi in prima fila aveva già pensato a tutto.
"Ecco a lei, dottoressa" sussurrò porgendo la penna a Megan che prontamente allungò la mano sorridendo nella sua direzione.
"Grazie...ma non sono una..." fece per dire ma un fortuito colpo di tosse la interruppe.
"Scusate" si giustificò Peter intimandogli di non fare caso a lui.
Alcune volte aveva una tempestività decisamente discutibile.

Lost In The Moment | Peter ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora