capitolo 10

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Sono trascorse esattamente tre ore, da quando siamo entrati nel pieno della festa, e devo dire che si sta rivelando una bolgia infernale !!!

Tra gente che balla senza sosta, saltando come dei cavolo di canguri pronti a fare pugilato, gente che beve e mangia che sembra non veda cibo da mesi né tanto meno acqua da anni, gente attaccata ai barilotti di birra intenti a fare a gara a chi a testa in giù beve di più senza vomitare, chi gioca a birra pong, chi invece a just dance, chi al biliardo, e chi invece appartato se la sta spassando contro i muri di questo povero appartamento, non so più da che parte girarmi, per evitare scene che mi rimarrebbero impresse nella memoria per sempre, contro il mio volere ovviamente.

Se non altro posso dire che l'ambiente è veramente bello.

Derek ha occhio per l'arredamento e tutto sembra essere messo al giusto posto, con un armonia quasi da feng shui, ma non mi sembra il tipo, da badare a queste cose...

Ho perso di vista le mie amiche credo un'ora fa abbondante, e non voglio minimamente sapere che cavolo stiano facendo in questo momento, so solo che ho bisogno di un po' d'aria, quindi senza farmi notare, apro la prima porta che mi capita a tiro, sperando di non trovare due impegnati in un amplesso.

Per fortuna non trovo nessuno, quindi senza pensarci, sguscio dentro, chiudendomi la porta alle spalle.

Davanti a me trovo la camera da letto di Derek, perfettamente in ordine e ben curata, cosa non da poco, parlando di un uomo single che fa un lavoro che lo tiene fuori casa molto tempo.

Mi guardo intorno trovando sulla parete una serie di cornici, scoprendo che è stato il migliore del suo corso in accademia, cosa che non mi stupisce affatto tra parentesi, si è diplomato alla Harvard-Westlake School una delle migliori scuole preparatorie del paese per entrare nell' Ivy League, questo ragazzo è sempre pieno di sorprese...

Volto lo sguardo, trovando una foto di lui insieme a credo il suo capitano, o comunque un suo superiore, non riesco a riconoscere la divisa, che sorridono davanti ad un camion dei pompieri....

- Lui è il comandante Colman - quasi salto sul posto, quando Derek parla. Dio mio non mi ero nemmeno resa conto che fosse entrato, e mi si fosse avvicinato

- Sai ? Se fallisci come pompiere, puoi sempre fare il serial killer, entri di soppiatto e nessuno ti sente - lui ride della battuta, continuando a parlare, fissando a sua volta la foto, con sguardo perso

- È stato il mio mentore, quando sono entrato in accademia. Mi ha preso sotto la sua ala, per così dire, tutto quello che sono oggi lo devo a lui - il viso si contrae appena, per poi tornare a distendersi talmente in fretta, da farmi venire il dubbio, di quello che ho appena visto...

- Deve essere una persona eccezionale - dico provando ad andargli dietro. Lui sposta lo sguardo verso di me, per poi annuire leggermente, facendo un mezzo sorriso

- Era.... È morto due ore dopo aver scattato quella foto - rimango di sasso.... - Mi dispiace Derek, non oso immaginare nemmeno cosa si provi - lui rimane ancora un secondo a fissare quella foto, per poi fare un respiro profondo, come per tirarsi su

- Beh era la sua ora a quanto pare, e se non altro quel giorno è riuscito a salvare una bambina di cinque anni da un incendio - mi osserva un attimo facendomi un mezzo sorriso tirato, cosa che mi fa capire che è ancora un argomento delicato per lui, meglio passare ad altro

- Scusa se sono entrata, lì fuori c'era troppo casino per i miei gusti - dico indicando la porta, adesso socchiusa, che fa trapelare il frastuono della festa. Lui alza gli occhi al cielo, riprendendo la solita aria leggera e allegra che conosco

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