"Ue ue abbiamo una nuova compagna, piacere io sono Nadizta." mi si avvicina una ragazza con dei lunghi capelli biondi- ramati.Ha un non so che di allegro negli occhi, sembra quasi felice di essere qui dentro.
"Lei è la ragazza di cui ti parlavo Nad, le ho prestato i vestiti, te stan benissimo" dice un'altra ragazza dai capelli scuri.
"Io sono Silvia" dice allungando un braccio.
"Ma c tieni? Tieni paura di noi?" mi chiede Nadizta.
No non ho paura di voi e solo che non riesco a parlare.
"Liz mi ha spiegato che non riesce a parlare, non sanno neanche loro perché... forse per quello che le è successo Nad." Silvia esprimere i miei pensieri rivolgendosi all'altra ragazza.
"Nun te preoccupà piccerè, ora non sei sola, ci siamo noi."
Se solo sapessero quello che è successo. Se solo sapessero che nessun'altra persona potrà mai sostituire la mia migliore amica, non parlerebbe così.
Nessuno qua dentro può aiutarmi ne sono convinta.
Nel frattempo il giorno ha lasciato spazio alla sera ed è ora di cena, le guardie ci portano in mensa.
È inutile dire che non ho toccato cibo, sto giocando con la forchetta nel pianto quando ad un tratto una figura prende posto davanti a me.
Prende la mia mela e se la porta alla bocca. Ma guarda tu sta stronza.
"Devi stare lontana da lui."
È una ragazza dai capelli corti ricci e rossi, ha degli occhi verdi mozzafiato peccato stonino con la sua faccia di cazzo.
Qualcosa mi dice che stia parlando di Ciro.
"Ciro non si tocca, non vorrai finire come la tua amica."
Che cazzo ha detto?
Quell'affermazione mi fa scattare, le lancio il vassoio in faccia rovesciandole il cibo addosso.
Che cazzo ne sa di lei? Come cazzo si permette?
La prendo dalla maglia strattonandola, lei afferra il mio polso.
"Guardati non riesci neanche a parlare, è tutta colpa tua. È colpa tua se è morta"sussurra.
A quelle parole non resisto più, la schiaffeggio tanto da lasciarle il segno.
Vedrai che cosa ti combino puttana.
"Ma che succede qua, basta, iamunggen" Liz mi strattona trascinandomi via.
Percorrendo la strada per ritornare in cella vado a sbattere contro un ragazzo dai capelli rossi abbastanza alto.
Ma che cazzo hanno qui dentro le persone?
Mimo con le mani un che vuoi, e lui alza le braccia in segno di innocenza.
Continua a fissarmi, cos'è non ha mai visto una ragazza?
"Andiamo u chiattì" sento dire a Lino.
Mi volto e continuo a camminare.
Le parole di quella bastarda mi risuonano nelle orecchie.
Come fa a sapere di Federica? Io la massacro di botte , chiunque sia non mi importa.
Liz mi spinge in cella .
"Piccerè tu nun aggià accapezà nente, con questo comportamento non andrai da nessuna parte." Si avvicina a me mettendo una mano sul mio viso.
"Si vede che sei una brava ragazza, stai lontana dai guai" e se ne va.
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𝐋𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 //𝐂𝐈𝐑𝐎 𝐑𝐈𝐂𝐂𝐈
Fiksi PenggemarDue vite stravolte. Due come loro, completamente diversi, opposti. Questa è la storia di come l'amore cambia tutto. © tutti i diritti riservati