CAPITOLO IX

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"Signorina che prende?"

La cuoca mi sta parlando, ma sono immersa totalmente nei miei pensieri.

"Signorina?"

Sicuramente mi avrà presa per pazza visto che sto sorridendo da quando ho messo piede nella mensa.

Il bacio con Ciro mi ha distrutta. Il mio cuore non la smette di battere all'impazzata.

Non vedo l'ora di rivederlo per potermelo mangiare.

Quei pensieri mi fanno ridere e tutti mi guardano stranita.

"Concè prende uno yogurt bianco e una mela verde...scusala è uscita pazza sta mattina" Nadizta, a fianco, mi dà una gomitata per farmi rinsavire.

"Grazie" sussurro.

"Ma ti si' drogata?" mi chiede un volta sedute Nad.

"Ma a che ora sei rientrata ieri?" ora è Silvia a parlare.

Decido che sia meglio partire dal principio.

"Liz mi aveva incaricato di buttare la spazzatura, no?"

"Fin' a cca c'eravamo pure noi...poi?" continua Silvia.

Una mano che sbatte sul tavolo ci fa sobbalzare.

"'O sapevo... comme nun aggio fatte a capirlo prima... Ciro" esclama Nad.

"Ciro" ripeto.

Continuo a spiegare, chiarendo il perché del mio cambio di atteggiamento. Riparlare di ciò che gli è successo e rivivere le immagini del suo viso scavato dal dolore formano un solco nel mio petto.

I loro sguardi sono un mix di emozioni, so che non sono particolarmente contente di questa situazione, ma solo perché non si fidano di lui.

"Hai capito a Cirù...tu gli piaci 'o ver ammó" dice Silvia per smorzare la tensione.

Gemma acconsente.

"Pecche' tenghe 'a sensazione ca nun sia finita cca..."

"Hai ragione Nad..." dico guardandole negli occhi una ad una.

"Ci siamo baciati" un urlo strozzato esce dalla mia gola.

Le loro facce non hanno prezzo, non se lo aspettavano proprio.

"No, tu adesso spieghi tutto... punto per punto" comincia a dire Gemma.

Ripercorro con la mente tutti gli attimi, le emozioni e soprattutto il momento in cui la mia mano era sopra al suo petto e il suo cuore sembrava un cavallo impazzito.

" Eh già...sembra che Cirù sia cotto" commenta Nad addolcita dal mio racconto.

Stiamo scendendo in cortile per l'ora d'aria e io non sono mai stata così contenta di vedere i campi da calcio.

Siamo in fila una dietro l'altra e oltre il campetto riesco ad intravedere anche i ragazzi disposti esattamente come noi. Il mio cervello non è più connesso ai miei movimenti.

Lo vedo, lì infondo alla fila con i suoi capelli perfettamente tirati, i pantaloni della tuta neri e un maglia bianca con una decorazione dorata al centro.

Sta scherzando con Totó ed Edoardo e improvvisamente tutta la voglia che avevo di vederlo,questa mattina è scomparsa. Non perché non voglia, ma perché ho paura.

Paura che mi possa rifiutare e che il bacio di ieri sia stata solo un'azione dettata dal momento.

Ora ci stiamo passando di fianco e io mi volto verso Nad in cerca di rassicurazione.

𝐋𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 //𝐂𝐈𝐑𝐎 𝐑𝐈𝐂𝐂𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora