Dopo aver fatto il bagno siamo saliti in barca ed ora ci stiamo dirigendo verso il porto. Sono tra le gambe di Ciro che mi tiene stretta tra le sue braccia.
Di fianco a noi ci sono Nad e Filippo, poi Silvia e un ragazzo che ho intuito si chiami Milos... la mora sembra molto presa nel guardarlo, sta sera in cella ci sarà da ridere.
Siamo tutti concentrati ad ascoltare Totó che come sempre racconta qualche cazzata delle sue, facendoci ridere. Quello che invece non ha proferito parola per tutto il viaggio è Carmine.
Se ne sta in silenzio poggiato all'albero maestro della barca a fissare il vuoto. Sembra come assorto nei suoi pensieri e affranto da un malessere pesante.
I miei pensieri vengono interrotti.
Un rumore di scafo attrae la mia attenzione, un'altra barca più piccola sti sta avvicinando nella nostra direzione.
"Cà, Carmine" una dolce ragazzina chiama il nome di Carmine. Quest'ultimo al suono di quelle parole si alza e aiuta la sua ragazza a raggiungerci.
"Nina, che ci fai qua?"
Ha un pancione bellissimo, fasciato da un sottile vestito a fiori.
"Nennè ti sei incantata?" mi redo conto solo ora di essermi sposta leggermente dal petto di Ciro.
Ma non rispondo alla sua domanda.
Carmine sembra essere rinato e il suo viso ha finalmente ripreso colore.
"Piaciuta a sorpresa?"sento dire al comandante che dà una pacca sulla spalla a Carmine.
Si siedono esattamente vicino all'albero maestro e lui inizia ad accarezzarle la pancia.
Quella scena mi scalda il cuore.
"Si sistema tutte 'e ccose" continua dire Massimo in un tono enigmatico che mi colpisce in pieno.
"Nennè si vuo' nu creauturo putimme rimediare subito" il sottile fiato di Ciro sfiora il mio orecchio riportandomi alla realtà.
Ancora un volta, però non rispondo alla sua provocazione.
"Che ha fatto Carmine per stare qui dentro?" chiedo di petto.
"Perché, che ti interessa?" risponde acido lui.
"Tu dimmelo."
"Ha ucciso Nazario.Lui dice che hanno messo 'e mane nguoll 'a guagliona sua" mi risponde guardando nella direzione di Carmine.
"Chi è Nazario?" chiedo.
"Un amico di famiglia."
"...Nu sacce se credere ca tene uscito 'e palle. È na pecura, non è degno del cognome che porta."
Anche Carmine appartiene ad una di quelle famiglie, sicuramente in astio con quella dei Ricci. Mi sembra di aver intuito che lui però non ne voglia farne parte.
"I Disalvo." le parole di Ciro sono acide.
Ciò conferma la mia tesi. Credo che sia molto difficile allontanarsi da una famiglia che a tutti costi voglia che tu faccia parte di questi giri.
In questi casi o combatti o ti adatti, ed entrambe le scelte sono una condanna.
Questi pensieri mi accompagnano per tutto il viaggio mentre le mani di Ciro giocano con i miei capelli.
Stiamo tornando in istituto, oggi è giorno di colloqui e io spero vivamente che nessuno abbia deciso di venirmi a trovare.
Stiamo attraversando il cortile, mentre Nad sta cercando in tutti i modi di chiudermi una treccia.

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𝐋𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 //𝐂𝐈𝐑𝐎 𝐑𝐈𝐂𝐂𝐈
FanfictionDue vite stravolte. Due come loro, completamente diversi, opposti. Questa è la storia di come l'amore cambia tutto. © tutti i diritti riservati