"Sono stanca morta" dice Nad buttandosi sul letto.
"E cert, il chiattillo ti fa stancare" la prende in giro Silvia facendo scoppiare dal ridere me e Gemma.
"Oh piccerè, te si' scordata e buttare 'a spazzatura" la voce di Liz fa capolino nella nostra cella.
"Non doveva farlo la zocc... mhh Viola?"
"Sta poco bene, dai jamme" sbuffo per poi indossare velocemente il pantaloncino del pigiama.
Stiamo scendendo per andare in cortile, ma Liz si ferma.
"Pensi di poterlo fare senza di me? Ho un cena con mio marito e sono già in ritardo..."
"Si Liz, ti prometto che quando sarò alle Hawaii ti invierò una cartolina... forse" rido.
"Jamme fai quello che devi fare e poi direttamente in cella, capite?" annuisco e poi mi rimetto sul mio cammino.
Il cielo è limpido a differenza di questa mattina, ma un venticello rinfresca comunque l'aria.
Il cortile di sera fa quasi paura, è tutto buio.
In lontananza vedo il carretto che raccoglie la spazzatura, dunque mi avvicino ai cancelli della mensa e raccolgo le buste.
Con due colpi secchi batto sul retro del camioncino e il conducente con un segno di clacson mi saluta.
Sto per intraprendere la strada per il ritorno, ma un braccio mi afferra per il bacino e una mano mi sigilla la bocca.
Dio fa che non si Pino... ti prego...
Il mio corpo si irrigidisce subito a quel pensiero.
"Nennè sono io..."
Ma giusto chi altri senó?
Mi trascina nel laboratorio di pittura, chiudendo la porta dietro di noi.
"Ma che fai ora mi rapisci pure come fanno i mafiosi?" sbotto allontanandomi.
"Saresti mai venuta se fosse stato Lino a chiedertelo?" mi dice.
Effettivamente ha ragione non sarei mai venuta.
Sono ancora arrabbiata con lui per la questione di Viola e ancora scossa per la notizia datami da Carmine.
"Visto? teneve ragione" dice mentre prende dal borsello una canna già fatta.
"Quindi è tutta opera tua?"
"Sei perspicace" mi sfotte.
"Tiene" come al solito mi passa una sigaretta. Per quanto vorrei accettare, non posso. Non posso perché so che farà il suo solito giochetto delle fronti e non voglio avere nessuno contattato con lui.
"No,grazie. Ora mi spieghi perché mi hai trascinato qui dentro?" dico infastidita.
"Pe farmi spiegare ch'aje" vedo che con una mano rimette la canna in tasca.
Vorrei tanto sorridere per questo gesto, ma devo resistere.
"Te l'ho già detto sta mattina... Viola" decido di omettere la notizia di Carmine e vedere come evolve prima la situazione.
"Certo ca si' na capa e cazzo... dovevo fare una cosa" continua a darmi una risposta che già so.
"Va bene... me ne vado".
"No, aspetta fermati" mi afferra per un braccio e solo adesso riesco a scorgere meglio il suo viso, grazie al riflesso della luna.
Ha un taglio all'altezza dello zigomo.

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𝐋𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 //𝐂𝐈𝐑𝐎 𝐑𝐈𝐂𝐂𝐈
FanfictionDue vite stravolte. Due come loro, completamente diversi, opposti. Questa è la storia di come l'amore cambia tutto. © tutti i diritti riservati