CAPITOLO VIII (parte I)

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"Ciro, ma che fai?"

"Nun tenghe altra scelta, nennè. Lo devo fare, mi dispiace."

Ha una pistola puntata verso di me.

"C'è sempre un'altra scelta, io credo in te" cerco di convincerlo ad abbassare l'arma.

"Io sono nato per questo, mi hanno insegnato solo questo. I-io non so che fare, non posso deluderlo."

La sua voce trema, non posso credere che stia per piangere.

Non posso credere di star per vedere Ciro Ricci piangere.

"Deludere chi?".

"No-non posso, spero tu possa perdonarmi un giorno nennè".

"Ciro no!".

Preme il dito sul grilletto e poi...

"NOO!" urlo, svegliandomi di soprassalto.

La mia fronte, così come le lenzuola, sono impregnate di sudore. Respiro a fatica come se avessi un elefante sopra di me.

"Amo ma c rè?" mi chiede Nad ancora assonata dal suo letto.

"Nono nien-niente" le rispondo ancora scossa.

Era solo un incubo eppure sento che mi cambierà completamente la giornata.

"Forza, jamme".

"Che palle" sento dire dal letto di Gemma mentre scendo per decidere cosa mettere.

"Forza guaglioncelle, è ora di colazione".

Appena siamo tutte pronte usciamo dalla cella per incamminarci verso la mensa.


"Non mangi niente?" mi chiede Gemma.

"No, non ho fame" dico spostando leggermente il vassoio.

"È sazia d'amore, Gemma" commenta Nad ridendo.

"Saranno stati tutti i baci con Cirù" continua Silvia.

Sbatto una mano sul tavolo.

"Ora basta! Io e Ciro siamo solo amici."

"Eh, tenimme capite, ma te e calmà... stiamo solo scherzando" mi riprende Nad.

Sbuffo.

"Si, scusate ragazze... ho fatto un brutto sogno e sono ancora scossa."

"Vuo' raccontà?" prende parola Silvia.

Decido che mi farà bene parlarne, anche perché porterò addosso queste sensazioni per tutta la giornata. Mi conosco.

"Ma te ha fatte coccose ajere?" sussurra Nad avvicinandosi al centro del tavolo.

Nego con la testa, spiegando tutto quello che è successo la sera prima.

"È stato molto carino invece" sorrido leggermente al ricordo dei nostri corpi così vicini.

"Sarà stato solo un incubo...te l'ho già detto, Ciro nun tene maje trattato accussi' nessuna... "

"È chiste ca me preoccupa" Nad è molto pensierosa, credo che abbia preso questa questione dell'incubo più seriamente di me.

Il tempo oggi non ci permette di lavorare alla barca dunque Beppe, ha decido di portarci tutti in sala comune per assistere alla lezione di piano di Filippo e Nad.

Mi hanno raccontato del suo incredibile talento e sinceramente non vedo l'ora di sentirla suonare.

Appena entriamo in sala comune tutti iniziano ad andare per i fatti loro, aspettando l'arrivo di Beppe e delle guardie.

𝐋𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 //𝐂𝐈𝐑𝐎 𝐑𝐈𝐂𝐂𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora