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Erano due settimane che Jimin si era preso una pausa da tutto e tutti. Aveva spiegato ai suoi membri e all'agenzia che aveva bisogno di tempo solo per sé stesso per capire cosa voleva e cosa no.

I primi giorni li passò piangendo tutto il giorno fino a quando non aveva più lacrime e a quel punto urlava fino a quando non avevs più fiato e dolore alla gola. Non gli interessava più di niente. Era stanco e schifato da sé stesso e dalla sua esistenza... Come era arrivato fino a quel punto? Voleva solo essere un cantante e ballerino che portava gioia ed emozioni con le sue esibizioni. Voleva mollare tutto, ma poi pensava a tutti i sacrifici che avevano fatto lui e la sua famiglia per inseguire il suo sogno. Dopo due settimane decise di mettere fine a quella stupida sceneggiata e di tornare a vivere. Aveva avvisato l'agenzia e i ragazzi che sarebbe tornato.

Nella settimana successiva a quella del pianto e delle urla, l'aveva usata per riflettere. Lui amava quello che faceva. Mentre era nato per ballare e cantare, viveva per vedere i/le ARMY... I loro sorrisi, i loro occhi che li guardavano sorridenti e i loro cuori con cui condividevano emozioni. Amava pensare all* ARMY che trovavo sollievo e comforto o felicità ascoltando le loro canzoni... Questo era il motivo per cui lui e tutti gli altri membri dei BTS esistevano e che condividevano nel profondo. Questo era alla base di tutto.

Era stanco di autocomiserarsi, aveva deciso di prendere tutte le difficoltà e le cose che sentiva e di metterle nel lavoro per migliorarsi e creare nuova musica e nuove coreografie per l'unica certezza che aveva nella vita dopo la sua famiglia e gli altri membri... Le/gli ARMY.

Doveva ringraziare sua padre per avergli dato una mano a riprendere in mano la sua vita, quando una settimana prima aveva trovato il figlio a pezzi nella sua casa. Lo aveva preso e si erano stesi sul letto, il padre lo aveva abbracciato come quando era piccolo ed aveva paura dei mostri sussurrandogli parole dolci.

"Ti ricordi figlio mio" iniziò a parlare il padre dopo che si staccarono dall'abbraccio e si guardarono negli occhi così simili fra loro "quando mi hai detto che volevi diventare un ballerino e poi successivamente un cantante? Mi hai chiamato ogni volta che potevi, prima di debuttare e anche dopo, dicendomi 'Appa potrei non entrare mai nel gruppo, ma non esserne triste o deluso'. Jimin non ho mai pensato che tu non avresti potuto farcela e sai perché? Perché dai il massimo sempre per tutto e tutti, non ti fermi mai davanti alle difficoltà anche quando non vi è una via d'uscita tu non molli. Mi hai reso così fiero da quando sei nato figlio mio, mi hai reso fiero alla tua prima parola, alla prima recita a scuola, quando hai imparato a leggere e scrivere, quando hai imparato ad andare un bicicletta, quando mi hai mostrato come disegnavi, quando mi hai mostrato i tuoi risultati scolastici, quando hai imparato a ballare e tornavi a casa felice di mostrarmi come ballavi, quando hai fatto la tua prima competizione di danza, quando hai deciso di diventare un idol e ancora di più quando non hai mai mollato. Sono fiero di te, figlio mio, per aver fatto tutto questo con l'aiuto dei ragazzi, ma anche da solo senza di me e omma. Non so cosa è successo, ma Jimin va bene piangere e disperarsi quando si vede tutto nero, ma ricordati figlio mio che tu non sei uno che molla facilmente. Sei uno che lotta con unghie, denti e sangue per quello che vuole. Trasforma tutto questo in qualcosa che possa tornare utile a te e all* vostre fans... Voi siete nati per questo figlio mio, siete i portavoci e la spalla su cui piangere di tutti i giovani che come voi stanno passando momenti difficili. Io e la omma ti amamiamo e non smetteremo mai di farlo. D'accordo? Ora alzati che il tuo Appa vuole andare a mangiare del kimchi con suo figlio più grande, dato che il più piccolo è troppo impegnato con la sua fidanzata per passare del tempo con il suo vecchio Appa" finí ridendo e contagiando anche il figlio.

"Grazie Appa, davvero per tutto... Anche io ho voglia di kimchi"  sorrise Jimin seguendo il padre.

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Dopo due settimane dopo era di nuovo la, con gli altri, ma stavolta stava bene. Stava bene con se stesso, grazie alla chiacchierata avuta con il suo Appa. Si sentva più sereno ed era pronto per affrontare gli altri e mettersi al lavoro. Aveva tante idee in testa e voleva realizzarle al meglio.

Jungkook

In quelle settimane Jungkook si sentiva più libero anche se un po' in colpa per come aveva detto le cose a Jimin. Era esploso dopo settimane in cui nascondeva quello che provava agli altri. Dopo quella discussione Jimin non si era fatto vedere per due settimane facendo preoccupare gli altri nonostante avesse detto che si era preso una "vacanza", come l'aveva chiamata lui. Nessuno sapeva cosa aspettarsi perché Jimin alcune volte era imprevedibile.

Gli altri membri non ce l'avevano con Jungkook per quello che aveva detto, ma il modo in cui l'aveva fatto li aveva delusi. Non credevano molto alle sue parole anche perché Jimin era sempre stato presente qualora Jungkook avesse avuto un problema e nonostante fosse molto affettivo non sembrava essere più un problema per Jungkook negli ultimi anni. Forse stava solo maturando e aveva bisogno dei suoi spazi. Avevano decido di rispettare quello che era il suo volere.

Lies Made Us | JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora