cap 21

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CAM'S POV

il cuore mi si spezzo nel petto e il sangue mi si gelò nelle vene al solo pensiero che potesse esserle successo qualcosa. Avevamo litigato certo ma l'amavo più di ogni altra cosa al mondo. Era l'unica persona su cui potessi contare e l'unica persona che era veramente riuscita a salvarmi, a capirmi e ad amarmi per quello che sono e ora, per una stupida reazione di gelosia, io lei si trovava in pericolo.

''vengo con te'' esordii guardando Thom, senza curarmi dell'infermiera che probabilmente in quel momento aveva sul volto un'espressione di disapprovazione

''non se ne parla'' disse l'infermiera.

Appunto.

''senta sono grande e vaccinato per sapere che me la sento di usciere da questa cavolo di letto'' sbottai

''lo lasci venire'' incitò Thom, tenendomi la parte e guardando l'infermiera con aria supplichevole

''firmerò tutto ciò che ci sarà da firmare per provare che quella di uscire dal letto è stata una mia idea, ma ora dobbiamo andare, ha detto che è urgente no''' la sfidai

''d'accordo'' disse mentre io uscii dal letto e iniziai a correre tirandomi dietro quello stupido carrellino a cui era attaccata la flebo.

Appena entrai la vidi, sul letto con i capelli un pò scompigliati e il viso lucido per il sudore.

Feci il giro del letto e le lasciai un piccolo bacio sulla fronte prima di sedermi su una sedia rossa posta proprio di fianco a lei. Le strinsi la mano e in quel momento aprì debolmente gli occhi.

Le rivolsi un piccolo sorriso quando notai che intensificò la presa alla mia mano. Presi ad accarezzarle la testa mentre arrivò una nuova infermiera

''questo calvario non dovrebbe durare ancora molto'' disse rivolgendole un sorriso ''tra poche ore sarai mamma'' annunciò con un debole sorriso di disapprovazione sul volto. Le faceva un pò pena, si capiva, ma era anche chiaro che cercava in tutti i modi di dirle: così la prossima volta impari a usare le protezioni. E' incredibile quanto la gente sia brava a giudicare senza sapere nulla della storia delle persone. Rimase un altro pò a guardare con faccia schifata le nostre mani intrecciate prima di andarsene. Questa infermieradeimieicoglioni mi stava facendo venire voglia di prenderla a calci, ma nella situazione in cui ero (e eravamo) non era consigliato.

''come ti senti?'' le chiesi quando notai che stava cercando di mettersi seduta

''mi fa male tutto'' ammise per la prima volta rendendosi vulnerabile

''Thom ha dovuto restare fuori per lasciare il posto a me, se vuoi che entri lui...''

''no, non c'è problema'' disse.

Speravo che mi rispondesse così, ma conoscendo il suo orgoglio non sapevo mai cosa aspettarmi. Eravamo sempre sullo stesso piano: entrambi orgogliosi e nessuno dei due era mai in grado di chiedere scusa. Le nostre liti erano sempre questioni aperte, si risolvevano cosi, naturalmente, ma nessuno era mai in grado di mettere un punto fermo.

''scusami'' disse cercando di porre il primo punto fermo '' non avrei dovuto trattarti così e non avrei dovuto dire certe cattiverie''

''sono passata a trovarti'' disse senza fare riferimento alle mie scuse. Sapeva quanto cazzo fosse difficile per e nonostante tutto, nonostante fosse mezza sfinita, su un letto di ospedale, non perdeva la grinta di tenermi testa: questa è la mia Jess.

'' lo so'' ammisi incontrando il suo sguardo per la prima volta dopo tanti giorni.

''sei ridotto peggio di me'' ammise con un sorriso sulle labbra che ne fece spuntare uno anche a me, nonostante il mio cuore fosse ancora perso nei suoi occhi.

La faccia mi faceva un pò male a sorridere o a parlare troppo ma con lei era inevitabile. Nulla paragonato a ciò che avevamo sofferto io e lei insieme.

''quanto manca per sfornare questa bambolotta''

''otto''

''otto minuti o otto ore?''

''no dicevo bambolotto'' ammise ridendo. Persino gli occhi le brillarono

''è un maschio?'' chiesi incredulo portandomi una mano sulla fronte

''non lo, ma lo spero''

''quindi non è certo?'' chiesi spostandomi la mano dal volto mentre un briciolo di speranza mi riempì il cuore

''no,ma in ogni caso sono io che l' ho tenuto in pancia per quasi 9 mesi quindi in qualche modo me lo sento'' disse

'' scommettiamo'' proposi

''cosa vuoi scommettere?'' rispose accettando la sfida

''mhh vediamo tu cosa proponi''

''oh ora fasi lo scarica barile? proponi le scommesse e non sai cosa mettere in palio?''

''una sorpresa''

''una che?'' chiesi io

'' ch perde farà una sorpresa al vincitore, ovvero me'' 

''si si vedremo chi sborserà minimo 1000 euro per un anello tempestato di diamanti''

''guarda che la sorpresa la scelgo io'' ribattei

''quindi sei già sicuro che perderai?'' mi sfidò

'' vedremo'' dissi io 

''il bambino nascerà circa con un mese e mezzo di anticipo'' mi informò tornando seria

'' e dovrà restare in ospedale tanto?''

''se starà bene potrà tornare a casa nei tempi ordinari'' ammisi

''tua madre sa già che sarà nonna di due splendide bambine?''

''si l'ha chiamata ieri Thom e oggi dovrebbe prenotare il primo volo disponibile per venire a vedere i bambini''

Era incredibile quanto fosse ostinata a dire che sarebbe stato un maschio mentre io parlavo del nascituro sempre al femminile. Ci scontriamo sempre per le più piccole banalità, ma per fortuna siamo anche in grado di prenderla sul ridere.

''puoi schiacciare il bottone sopra di me?'' chiese con voce affannata pochi minuti dopo 

Mi alzai di scatto per fare quanto mi aveva detto e quando tornai al mio posto notai che le lacrime le stavano rigando il volto

''shh va tutto bene'' le dissi mettendomi il più possibile vicino a lei

''ho paura''ammise tra i singhiozzi 

''ma tu sei forte'' le ricordai

''e io starò lì con te'' dissi mentre le fitte la facevano contorcere 

''fa male'' disse 

''lo so, ma tra poco sarà tutto finito'' dissi lasciandole un bacio sulla mano senza smettere di accarezzarle la testa

''è ora?'' chiese l'infermiera entrando nella camera

''penso di si'' esordii mentre Jess annuiva tra i pianti.

BUONA PASQUA!

Mischievous then ||Cameron Dallas(WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora