«Facciamo entrare la tua sfidante» sento da dietro le quinte Maria annunciare la mia entrata.
«Lei si chiama Olivia» vedo Simone il fonico rivolgermi uno sguardo incoraggiante mentre, zoppicando come sempre, entro in studio.
Con la mano saluto i ragazzi facenti parte della classe, il pubblico e il mio sfidante, Carlo (personaggio inventato) e poi rivolgendo uno sguardo di saluto ai professori.
«Olivia ti puoi sedere nella sedia rossa». Mannaggia non potevo stare in piedi? Va tutto bene Olly, respira e siediti. La sedia è alta, molto alta, se mi sedessi avrei le gambe a penzoloni, quindi non posso stendere la gamba dritta fino a terra. Mi dò lo slancio con la gamba sinistra e riesco a sedermi, per poi prendere la gamba destra, piegarla e appoggiarla ad un pezzo rosso come la sedia che mi fornisce un appoggio.
Nel frattempo Maria ha fatto entrare il giudice, Michele Canova, importante produttore musicale. Lui prende parola:
«Inizi tu Carlo, mi canti Ogni Volta, di Vasco Rossi»
Carlo si colloca al centro dello studio, sulla stellina rossa, aspettando che la produzione mandi la base, appena comincia a cantare mi rendo conto che le mie possibilità di entrare sono molto più basse di quello che pensavo: Carlo ha una voce formidabile, che riempie lo studio. Canticchio con lui quella canzone che conosco meglio delle mie tasche, una canzone che mi ha accompagnato in quasi tutte le fasi della mia vita e mi emoziono, perché il mix di tutti i ricordi che mi porta e la voce di Carlo mi porta a ricordare tutte quelle situazioni in cui, per tirarmi su il morale, questa canzone veniva riprodotta al massimo nelle mie cuffiette. Una lacrima mi solca la guancia, che prontamente asciugo, e quando Carlo finisce di cantare spingo con la mano la caviglia destra e scendo dalla sedia per applaudire, in segno di rispetto.
«Sai Carlo, mentre i ragazzi cantano, io osservo le facce e le reazioni dei professori, del pubblico e dei ragazzi, e, non so se tu lo hai notato, ma mentre cantavi Olivia si è emozionata e quando hai finito si è alzata per applaudire. È una cosa che ti fa molto onore Olivia» si rivolge prima al mio sfidante e poi a me Maria.
«Questa è una canzone che è molto importante per me e volevo congratularmi con Carlo, perché le hai reso molto giustizia. Quindi grazie» sussurro al microfono.
Michele riprende in mano la situazione e mi chiama al centro del palco, proponendomi di cantare "a parte te" di Ermal Meta. È il mio asso nella manica, nonostante non abbia molta tecnica è anche questa una canzone con un grande significato per me.
«Questa la dedico al mio Elia» sussurro mentre metto gli in-ear e sento la base partire. Canto non preoccupandomi della tecnica, ma consegnando il mio cuore in mano a chiunque mi stia ascoltando, ripensando a tutti i momenti che abbiamo vissuto assieme, alle nostre mani intrecciate e alla sua risata, agli yogurt ai frutti di bosco rubati e mangiati in camera, ai momenti belli, solo a quelli.
Appena l'ultima nota della base si spegne sento il pubblico applaudire e vedo Rudy Zerbi, il professore che mi ha scelto per sfidare l'alunno di Lorella Cuccarini, in piedi che applaude, visibilmente provato dalla mia esibizione.
«Ti basta o ti serve sentire altro?» pone la solita domanda Maria
«Mi basta, mi basta» è la risposta del giudice, allora mi dirigo al centro, andando incontro a Carlo. «Allora ragazzi, siete entrambi bravissimi, veramente. La cosa che mi ha fatto capire chi avrebbe dovuto vincere è questo: sapete che per giudicare una sfida noi teniamo conto principalmente di due cose, cioè la tecnica e l'emozione che suscitate, però con uno di voi due mi sono talmente emozionato da non riuscire a stare attento alla tecnica, e questa persona è Olivia, per questo per me vinci la sfida tu». Ha detto Olivia. Ma siamo sicuri? Abbraccio Carlo ripetendogli che è stato formidabile.
«Olivia sei ufficialmente dentro la scuola di Amici, prendi la tua felpa» prendo la felpa da una teca che mi porge un tecnico e la stringo, con le lacrime agli occhi, poi salgo gli scalini, come indicato da Maria, e mi siedo al posto di Carlo, aspettando che i ragazzi lo salutino.
Stendo la gamba destra e mi assicuro di non dare fastidio mentre il ragazzo accanto a me, Mattia, passa dietro di me per dare un abbraccio al ragazzo che se ne sta andando.
La puntata continua e io non presto attenzione a nessuna esibizione, finché non sento Maria annunciare la fine della puntata e vado a recuperare le mie valigie.•••
Apro il cancelletto che mi divide dagli scalini della casetta dove vivrò al più a lungo possibile.
Noto subito dei ragazzi fuori dalla porta, alcuni che fumano, altri che semplicemente chiacchierano tra di loro.
«Ciao» saluto dal basso degli scalini, dove ho ancora in mano le mie valigie. La loro attenzione viene spostata verso di me e, mentre ricambiano il saluto, alcuni scendono per aiutarmi a portare le mie cose su.
Salgo con poca scioltezza le scale, mentre porto la mia sedia a rotelle con me. Pesa abbastanza in effetti, però oramai sono abituata.
«Piacere Luigi» mi porge la mano il cantante, che io stringo con forza.
«Olivia»
«E quella per chi è?» Chiede indicando ciò che ho in mano.
«Oh, questa è per me, ogni tanto serve» rispondo con disinvoltura.
Ripeto il saluto iniziale con tutti i ragazzi che si radunano attorno a me per salutarmi.
Quando quasi tutti si sono allontanati e rimangono poche persone mi si avvicina il ballerino che io riconosco come essere Christian, il ballerino di Hip Hop nella squadra di Raimondo Todaro.
«Senti, Carlo era in camera con me, Mattia e Dario, se ti dà fastidio possiamo chiedere alla produzione di aggiungere un letto in camera con delle ragazze.» sussurra impacciato, con il viso rivolto verso il basso.
«Se a voi non dà fastidio avermi in stanza, per me non ci sono problemi» rispondo, con la mia vivacità di sempre.
«Oh, va bene, ti aiuto a portare le valigie allora»
Lo ringrazio, e, dopo avermi aiutato a portare le cose nella mia camera, mi saluta e se ne va, chiudendo la porta.
Mi siedo sul letto, con cautela, come sempre, stanca e felice.Sono ad Amici. Oddio.
***
spazio autrice
ecco il primo capitolo di questa storia, spero vi piaccia e spero di poter aggiornare spesso.
un kiss
Boba
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[nei pensieri miei ci sei sempre tu]
Fanfiction«ci sono molte ragazze più belle di me là fuori, lo sai?» «può essere, però per me sei la più bella» «ci sono ragazze senza tutte queste difficoltà. sai quanti problemi avrai stando con me?» «ma io voglio te, te e le tue difficoltà» {𝘌 𝘴𝘦 𝘵𝘪 𝘱...