12.

226 17 36
                                    

Il giorno dopo mi sveglio, nonostante tutto, riposata. La mia prima preoccupazione è controllare se Christian dorma ancora cosa che, per fortuna, sta facendo. Come ogni mattina sveglio Mattia e Dario, che sennò non si svegliano manco per sogno. Gli intimo di non fare casino e di lasciar riposare il malato, poi li lascio a prepararsi per dirigermi in cucina a mangiare la mia solita mela.

«Hai due occhiaie peggio di non so cosa» mi carezza i capelli Rea. È davvero una ragazza super dolce e la stimo tanto come artista.

«Grazie tesoro, anche tu» ridacchio e le faccio cenno di sedersi di fianco a me.

«Seriamente, stai bene?»

«Va tutto bene, te lo spiego dopo se ti va di accompagnarmi agli studi» le sorrido dolcemente e lei subito annuisce, per poi rubare il pacco di biscotti a Luigi che stava facendo colazione con noi.

«Ehi!» esclama lui indignato

«Ti stavi ingozzano Gigino» gli rispondo, e la cantante mi dà man forte, così lui ci fa la linguaccia e noi scoppiamo a ridere.

«Stronze» sibila facendo il finto offeso.

«Eddai, lo sappiamo che ci vuoi bene, Gigino» gli rispondo marcando l'ultima parola con tono canzonatorio, poi mi alzo e apro le braccia per farmi abbracciare, ma il mio compagno di squadra scuote la testa scherzosamente. Gli faccio la tipica faccia che scioglierebbe chiunque, infatti il cantante alza gli occhi e poi viene ad abbracciarmi avvolgendo le braccia intorno ai miei fianchi e facendomi alzare sulle punte. Gli schiocco un bacio sulla guancia e poi mando un bacio volante a Rea raccomandandole di aspettarmi, mentre mi dirigo nella stanza verde, da dove Mattia e Dario sono già usciti a recuperare gli spartiti e l'astuccio.

«Oi» sobbalzo alla voce di Christian.

«Scusa, ti ho svegliato?» gli domando chiudendo lo zaino che era sul mio letto.

«No tranquilla, mi ha svegliato Dario che cantava Mengoni» mi immagino l'allievo della Peparini che canta "Ma stasera" e mi metto a ridere.

«Stai meglio? Ho chiesto alla produzione di annullarti le lezioni di oggi, per questo non ti ho svegliato» gli passo le dita tra i capelli lisci.

«Ho un po' di mal di testa, grazie comunque»

«E di cosa? Adesso chiedo a qualcuno di portarti qualcosa, che io devo scappare a lezione. Oggi riposati, va bene?» lui annuisce.

«Grazie carotina, ma posso badare a me stesso» fa un piccolo sorriso.

«Se mi ringrazi ancora non ti parlo per una settimana» gli rispondo mentre mi dirigo verso l'uscita dalla stanza, mi giro e gli mando un bacio volante.

«Andiamo? – cercai l'attenzione della cantante che mi stava aspettando, la quale si mise in spalla lo zaino pronta a seguirmi – raga qualcuno porta qualcosa a Chri che sta male?» urlai poi ricevendo un sì generale da coloro che erano ancora in casa, tutti cantanti.

«Ci tieni a Chri, eh?»

«È il mio compagno di stanza, ho più confidenza con lui che con chiunque altro.» sorrido alla ragazza, mentre ci stiamo dirigendo verso gli studi. Lei semplicemente annuisce e il discorso si conclude lì.

«Mi dici che succede? Sembri così stanca, eppure sei qui da una settimana.»

«Sono semplicemente i postumi della puntata e poi un'altra cosa.» le faccio cenno di chiudere il microfono. So che ci avrebbero cazziate, ma era una cosa, non personale, ma che se la produzione venisse a sapere cosa succederebbe quella cosa che proprio non voglio che succeda. Rea fa una faccia scioccata, poi si getta tra le mie braccia.

«Devi dirlo alla produzione Olly» scuoto la testa.

«Non posso farlo Rea»

«Ma può succedere qualcosa di grave, ti prego diglielo.» mi implora. Mi mordo il labbro, so che dovrei dirlo, ma non posso rischiare.

«Questa cosa rimane tra di noi, hai capito? Se lo dici a qualcuno mi arrabbio davvero. Anche se lo fai per il mio bene. Prometti che non lo dirai a nessuno.» la guardo fissa negli occhi e lei, sebbene con riluttanza, accetta.

***

Sto preparando due tisane che, come tutte le sere da qualche giorno a questa parte, bevo con Mattia, nel nostro consueto silenzio. La cosa più bella è che è diventata una sorta di tradizione nel modo più naturale possibile, semplicemente quando uno si faceva la tisana l'altro o raggiungeva e adesso semplicemente ne prepariamo direttamente due e ci prendiamo il nostro momento per noi.

«Amo, parliamo un attimo?» sopreggiunge Cosmary con il suo accento marcato.

«Dimmi tutto»

«Secondo te mi sospende ancora la maglia la maestra?» sento la preoccupazione nella sua voce.

«Non ti manderà via, anche se ti sospende la maglia, non ti manda via» dico con voce sicura, mentre recupero il miele dalla credenza.

«Lo pensi davvero?»

«Non dovresti neanche chiedermelo. – mi giro verso di lei, per poi tirarla in un abbraccio – Tu rimani, hai capito?» la sento annuire, poi le faccio un cenno verso il tavolo dove è seduto Alex.

«Vai ad aiutarlo, così gli chiedi anche di comprare il succo alla pera per me ed Elena.» sorrido maliziosamente.

«Le nostre tisane?» sento la voce di Mattia mentre il suo braccio mi avvolge un fianco. Annuisco e poi lo invito a dirigerci nel giardinetto sul retro.

Beviamo le nostre in silenzio, con la mia testa poggiata sulla sua spalla e il suo braccio che mi avvolge la vita, poi, poggiate le tazze lo prendo per mano.

«Vieni con me – ci stendiamo sull'erba con lo sguardo rivolto alle poche stelle che si vedono a causa dell'inquinamento luminoso del centro città. Con la mano gli indico la stella più luminosa tra tutte – La vedi quella stella? È quella più luminosa, infatti si vede anche da qui, c'è sempre, ovunque. Ho sempre pensato che quando te ne vai da questo mondo vai lì. Per essere sempre con le persone che ti hanno voluto bene. Da lì li puoi vedere sempre.»

«Credi che anche mia nonna sia lì?» sussurra guardando la stella.

«Sì.» rispondo semplicemente stringendo la sua mano. Mattia ha proprio un cuore d'oro.

spazio autrice

qui per dirvi che ho il cuore spezzato dall'uscita di Tia. L'anno prossimo lo guarderò solo per lui.

un kiss, boba

[nei pensieri miei ci sei sempre tu]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora